(DIRE) Firenze, 28 set. - All'indomani dell'ok in commissione Pari opportunita', Diritti umani e Immigrazione del Comune di Firenze ad un centro di rimpatrio anche in Toscana, a sinistra e' bagarre. La mozione presentata da Forza Italia, infatti, e' passata con i voti del Pd. Sull'atto in questione, tuona Alessio Rossi, il capogruppo di Mdp a Palazzo Vecchio, "esprimiamo il nostro totale dissenso e in Consiglio comunale saremo presenti per contrastare questo atto. Pensare di concentrare insieme a presunti delinquenti in luoghi spesso sovraffollati, persone che hanno come unico torto l'aver richiesto asilo, ammassati in una zona militarizzata, che crea solo disagi nella zona circostante, costituisce un ritorno al passato che non ci piace".
Rossi quindi ricorda la campagna "Ero straniero' a cui lo scorso 3 luglio il Consiglio comunale ha aderito e che "si fonda su principi culturali letteralmente opposti". Alza la voce anche Sinistra Italiana, guida in aula dal capogruppo Tommaso Grassi: "Dopo le dichiarazioni del sindaco Nardella di agosto, adesso la sua maggioranza rincorre Forza Italia e gli approva la mozione. Non ci sorprende neppure piu' di tanto l'atteggiamento dei consiglieri del Pd che hanno votato a favore: sappiamo come sia difficile sostenere una posizione contro il proprio sindaco.
In vista del Consiglio, pero', ci affidiamo a coloro che possono avere ancora un poco di ritegno dal sostenere posizioni comuni con Forza Italia".
E' la vice capogruppo 'dem' Francesca Paolieri, quindi, a replicare agli attacchi: la mozione "sui centri di permanenza per il rimpatrio non afferma niente di piu' di quel che e' scritto nel decreto Minniti che e' gia' legge. Per spiegare meglio, i centri sono destinati solo a chi non gli e' stata riconosciuta la protezione umanitaria da parte del diritto internazionale". I richiedenti asilo, sottolinea, "sono tutelati fino a quando la commissione preposta non verifica se il soggetto proviene da zone di guerra e se e' discriminato per questioni di razza o etnia, per motivi legati all'orientamento sessuale o perche' perseguitato politico". La commissione, conclude, "non ha fatto altro che recepire una legge in maniera trasparente".
Le misure introdotte dal ministro dell'Interno Marco Minniti "ci sono servite per prendere respiro. Ad un certo punto il ministro ha parlato di rischio per la tenuta democratica" del Paese. "Quello che posso dire e' che effettivamente 12.000 sbarchi in un fine settimana hanno veramente rischiato di mandare in tilt il sistema allenato per la maratona e non per i 100 metri". Lo spiega il sindaco di Prato Matteo Biffoni a margine dell'assemblea regionale di Anci Toscana, di cui e' presidente. Per Biffoni, che in Anci e' anche il responsabile nazionale all'immigrazione, solo "dentro un percorso diluito e controllato possiamo dare risposte.
Con carichi improvvisi e numeri importanti in periodi ristretti, invece, rischiamo di mandare in cortocircuito tutto". L'obiettivo, infatti, "e' doppio: l'accoglienza di chi arriva e la tutela delle comunita' che accolgono, altrimenti salta tutto per aria. Il fatto che ci sia un controllo, l'amministrazione dei flussi, ci permette ovviamente di gestire meglio il fenomeno".
Il sindaco di Prato Matteo Biffoni, inoltre, sabato sara' impegnato a Roma, in Vaticano, nell'udienza convocata da Papa Francesco davanti a circa 200 sindaci dell'Anci. "Nel novembre del 2015 Francesco nella sua visita ringrazio' Prato per lo sforzo fatto sull'accoglienza. La posizione del Papa e' sempre stata molto chiara, netta. E noi continueremo a fare tutto gli sforzi possibili, a 360 gradi, per far si' che chi sta sul territorio diventi un nostro cittadino. Questo diro' al Papa", annuncia il sindaco anticipando parte del discorso che terra' davanti al pontefice.
"Su questa sfida cosi' epocale, pero', abbiamo bisogno del sostegno di tutte le istituzioni". E di strumenti come l'oramai tramontata, almeno per questo scorcio di legislatura, legge sullo ius soli. "Ed e' un peccato, perche' e' una legge che c'e' gia' nei fatti. Penso a un bambino, nato da genitori stranieri ma che e' nato a Prato, che va nelle nostre scuole, frequenta le nostre societa' sportive: se non lo faccio sentire pratese, italiano, se non creo una connessione sentimentale con il territorio con cui vive fin da subito, come faccio a coinvolgerlo nel territorio che vive, a fargli sentire affetto, a farlo sentire protagonista?".
Cosi', conclude Biffoni, "il rischio e' che quel bambino, nel corso del tempo si perda, perche' arrivare fino al diciottesimo anno di eta' e' un periodo molto lungo". (Dig/ Dire)