Il Consiglio di Amministrazione di Centrale del Latte di Torino (CLT) ha approvato il progetto di fusione per incorporazione di Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno S.p.A. in Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. Il rapporto di concambio è sato fissato in un'azione CLT per 6,1965 azioni CLF. L’assemblea straordinaria di CLT per l’approvazione del progetto di fusione verrà convocata dopo l’approvazione del progetto di fusione da parte degli organi decisionali dei soci di CLF che rappresentino, nel complesso, almeno l’80% del capitale sociale di quest’ultima. Banca IMI, advisor finanziario di CLT, in data 25 gennaio 2016 ha espresso parere di congruità finanziaria del rapporto di concambio.
Con l'aggregazione mediante fusione per incorporazione di Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno S.p.A. (CLF o Mukki) in Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. (CLT) e nascita di Centrale del Latte d’Italia (CLI), quotata al segmento STAR di Borsa Italiana, nasce il terzo polo lattiero caseario in Italia, con un fatturato di circa 200 milioni di Euro, 5 stabilimenti produttivi e 430 dipendenti. Ed ecco il nuovo azionariato di Centrale del Latte d’Italia:
- Finanziaria Centrale Latte Torino: 36,99%
- Comune di Firenze: 12,25%
- FIDI Toscana (Finanziaria Regione Toscana): 6,83%
- Comune di Pistoia: 5,26%
- Lavia: 3,99%
- Famiglia Luzzati: 2,56%
- Camera di Commercio di Firenze: 2,31%
- Comune di Livorno: 0,97%
- Altri azionisti: 28,84%.
Intanto si parla già di scorporo dell’azienda Mukki e conferimento in una nuova società “Centrale del Latte della Toscana”, interamente controllata da CLI, con sede legale ed operativa a Firenze. Operazione volta a garantire la tutela del sito produttivo, la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e consolidamento patrimoniale. La tempistica precede efficacia della fusione e inizio della negoziazione delle azioni CLI entro il 30 settembre 2016.
E' stata presentata un'interrogazione – a firma Paglini, Serra, Donno, Bertorotta, Bottici, Cappelletti, Ciampolillo, Cioffi, Santangelo, Moronese, Morra, Nugnes, Puglia – che esprime la preoccupazione del M5S per il futuro dei lavoratori di Mukki: "Abbiamo chiesto di sapere tra le altre cose, quali iniziative intendano adottare, i Ministri allo sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali, al fine di vigilare sulla correttezza dell'operazione della fusione, affinché non vengano compromessi gli attuali livelli occupazionali e il futuro produttivo di un'azienda importante per l'economia locale. Ad oggi – spiega la capogruppo del M5S Arianna Xekalos – il Comune di Firenze è intervenuto con svariate comunicazioni, attraverso il Sindaco e i membri della Giunta, ma in modo assolutamente generico. Ha omesso di informare adeguatamente i cittadini relativamente agli aspetti tecnici della fusione; e non c’è nessuna certezza circa i temi più importanti, ossia la conservazione dei posti di lavoro e la certezza del mantenimento delle unità produttive in Toscana".