FIRENZE- “Si tratta di un piano restrittivo che rischia di generare ripercussioni sul settore estrattivo, sia per quello che riguarda i materiali da costruzione e quelli industriali che per gli ornamentali. Abbiamo bisogno di materiale per le molte infrastrutture che anche la Regione sostiene; e inoltre il piano rischia di disincentivare importanti investimenti in alcune filiere industriali fondamentali per il nostro territorio”. Il presidente di Confindustria Toscana Alessio Marco Ranaldo interviene sul piano cave che domani sarà all’ordine del giorno del Consiglio regionale. “Abbiamo evidenziato i rischi in modo molto chiaro nelle nostre osservazioni- prosegue Ranaldo - e ci auguriamo che il Consiglio ne tenga conto in sede di adozione.
In caso contrario, ripresenteremo tutte le osservazioni, come previsto dalla normativa, nei sessanta giorni dopo l’adozione. Siamo convinti infatti che il piano debba essere rivisto su alcuni aspetti”.
"Sono davvero eccessive le preoccupazioni di Confindustria Toscana sul Piano cave. Anche e soprattutto perché intorno ad esso c'è stato un lungo ed approfondito confronto che ha coinvolto tutti soggetti interessati". L'assessore a infrastrutture e urbanistica , Vincenzo Ceccarelli, risponde così alle preoccupazioni espresse del presidente regionale degli industriali, Alessio Marco Ranaldo. "La concertazione – prosegue - ha consentito di recepire molti contributi, e non solo nel segmento dell'ornamentale, presentati dai Comune, dalle forze sociali, dalle organizzazioni datoriali.
E come il presidente Ranaldo sa, molte delle proposte avanzate dagli industriali sono state accolto. E del resto – sottolinea l'assessore – è stata ampia fin dall'inizio la disponibilità della Regione a valutare le specifiche esigenze della filiera industriale". "Quanto al problema delle infrastrutture – dice ancora Ceccarelli – è noto che la loro realizzazione è bloccata non certo dalla mancanza di inerti, ma da ben altre ragioni, del tutto indipendenti dalla volontà politica della Regione.
Ci auguriamo al pari di Confindustria di veder realizzare tutte le infrastrutture programmate sostenibili con i dimensionamenti previsti e comunque ricordo che in caso di necessità c'è sempre la possibilità offerta dalle cave di prestito". "A Confindustria – sottolinea Ceccarelli - voglio poi ricordare che è previsto il monitoraggio del Piano e saranno sempre possibili gli eventuali aggiornamenti: il primo fra 3 anni e poi a cadenza quinquennale. Ci sarà insomma la possibilità di dare risposta a esigenze nuove che potranno manifestarsi.
E' inoltre previsto – conclude – che ulteriori approfondimenti possano realizzarsi nell'iter consiliare, anche dopo l'adozione. Insomma – conclude Ceccarelli – la massima disponibilità al confronto e all'ascolto che c'è stata nella fase di preparazione del Piano, continuerà ad esserci anche in futuro".