L'Associazione Progetto Firenze ha lanciato un flash mob questa mattina, per evidenziare l'importanza di una discussione pubblica sul futuro delle Cascine, che sappia garantire una prospettiva in cui questo luogo continui a essere riferimento per la cittadinanza, invece di ritrovarsi all'interno di proposte tese a guardare al turismo come unica "fonte" per l'economia locale.
“I tempi che stiamo vivendo non sono facili. La pandemia non è ancora uscita dalla nostra quotidianità e il futuro delle città risente di mille incognite che, a volte, portano a trasformazioni non necessarie di cui ci si pente troppo tardi. Firenze ha sempre vissuto le strategie urbanistiche nella forma della negazione del presente, senza riuscire mai a offrire ai suoi residenti una visione complessiva della vita quotidiana: servizi, traffico, attività socio-culturali, lavoro, tempo libero. La parzialità è, infatti, uno dei vizi capitali di Firenze. Sennonché gli effetti di queste strategie ricadono invariabilmente su tutta la città fin negli aspetti più essenziali della vita quotidiana di chi vi risiede. Questi sono i limiti storici della programmazione e della pianificazione urbanistica" si legge nel comunicato dell’associazione “Progetto Firenze”.
"A Firenze si parla ora molto di rigenerazione urbana e di trasformazioni ecologiche. Si discute anche di aprirsi a forme nuove di turismo, richiamando concetti come sostenibilità e decentramento. Discutere è sempre importante, confrontarsi ancora di più. Il flash-mob che alcuni attivisti di Progetto Firenze hanno messo in scena questa mattina nel parco delle Cascine va proprio in questa direzione. Aprire un confronto sul futuro della città, a cominciare dalle tante trasformazioni in via di esecuzione, che insistono, direttamente o indirettamente, sul nostro parco cittadino. Un luogo importante per la salute della città e per il tempo libero dei suoi abitanti. Un bene comune e pubblico, dal quale iniziare a costruire il futuro in modo diverso, senza parzialità.
La pandemia ci ha insegnato che correre è sbagliato e che il futuro ha bisogno di altre sicurezze. Pochi giorni or sono, è stata intitolata ad Alex Langer la passerella che unisce il parco al quartiere dell’Isolotto. Un evento importante e simbolico. Noi proponiamo il suo lentius, profundius e soavius e facciamo nostro quel motto. Raccogliamolo tutti quell’invito e fermiamoci a riflettere aprendoci al dialogo. Il futuro della città è di tutti, per tutti”.
"La transizione verde può rappresentare un'occasione per i nostri territori, ma dietro questa espressione può nascondersi anche uno scenario di significativo peggioramento delle condizioni di vita, con il rafforzamento di logiche speculative che sfruttano gli spazi e le persone per massimizzare il profitto di poche realtà private" dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune che erano presenti.