Casa del Popolo Galluzzo: senza sosta a sostegno degli ultimi

Attualmente vengono aiutate 18 famiglie bisognose, nel pieno della pandemia erano 35. Circolo ricco di idee e attività

Antonio
Antonio Patruno
29 settembre 2021 11:39
Casa del Popolo Galluzzo: senza sosta a sostegno degli ultimi

GALLUZZO (FIRENZE) - C'è il doposcuola, c'è il "negozio" con i vestiti regalati dai galluzzini e destinati a chi ha bisogno, c'è lo scaffale dove si mettono e prendono i libri a piacimento, ci sono i tavoli con i generi alimentari da donare alle famiglie in difficoltà. E c'è molto altro.

La Casa del Popolo del Galluzzo è una delle colonne portanti della socialità del paese alle porte di Firenze, e non ha mai smesso l'attività, anche nel momento più duro della pandemia. Il modo di aiutare chi ha bisogno è sempre stato trovato in questi lunghi, lunghissimi mesi. Adesso l'attività sta riprendendo sempre più velocemente e in modo continuo.

Luigi Casamento, consigliere del Quartiere 3 per Sinistra Progetto Comune e segretario della Casa del Popolo (presieduta da Giancarlo Cappelletti) e sua moglie Grazia Mattioli sono tra i principali motori di questa importante attività sociale. Una attività che coinvolge anche numerose realtà commerciali del paese, che danno - in silenzio e ognuno per quello che può - una mano.

"Nel complesso - spiega Mattioli, coordinatrice del Gruppo Portaperta della Cdp Arci Galluzzo - siamo oltre trenta persone che ci occupiamo delle varie attività. In questo momento particolare il doposcuola è molto importante: aiutiamo nei compiti, nel metodo di studio, cerchiamo di favorire l'autostima dei ragazzi che si rivolgono a noi, spesso mandati dalle scuole. C'è un bel rapporto di stima e fiducia reciproca con molti insegnanti".

Da oltre 20 anni alla Casa del popolo del Galluzzo c'è una scuola di italiano per stranieri, negli ultimi tempi l'attività si è estesa perché il bisogno sociale si è allargato e sempre più italiani necessitano di aiuto

Questo si manifesta anche nel sostegno alimentare alle famiglie, quasi tutte residenti al Galluzzo, sia italiane che straniere: "attualmente sono 18, nel momento più difficile della pandemia sono state anche 35", spiega la coordinatrice di Portaperta. La Casa del Popolo del Galluzzo, in questo contesto, ha negli ultimi tempi "fatto rete" con Forimercato e Firenze Città Aperta e anche la grande distribuzione dà una mano.

Nell'ampio locale tradizionalmente adibito a cinema c'è inoltre lo spazio dedicato al "negozio", la raccolta di vestiti e indumenti (anche molto belli, nuovi o quasi nuovi e di ottima fattura) regalati dai galluzzini, che viene "aperto" una volta al mese, il primo lunedì.

"Nel pieno della pandemia - spiega a questo riguardo Grazia Mattioli - aprivamo il negozio una volta alla settimana, tutti i lunedì sempre seguiti dalle forze dell'ordine naturalmente, a controllare che tutto fosse in regola".

Tra le attività di maggior rilievo, oltre naturalmente a quella, importante, di ristorazione e bar, ci sono lo scaffale solidale (molti galluzzini sono soliti mettere e prendere libri alla Cdp), la ginnastica per anziani, i corsi culturali (tra poco aprirà un corso di storia dall'800 al '900 coordinato da Bruno D'Avanzo), progetti come Cine Galluzzo e altri in collaborazione con Villa Romana, le varie iniziative Anpi e qualcosa di estremamente rilevante e delicato: il Centro antiviolenza sulle donne. "Sempre più donne vittime di violenza domestica - spiega Grazia Mattioli - si stanno rivolgendo a noi, stiamo diventando un punto di ascolto apprezzato e conosciuto nella nostra zona".

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