Nei giorni scorsi la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi è intervenuta per proporre una riforma nei metodi di assegnazione degli alloggi popolari, Tra le 'pecche' del sistema anche i "canoni di affitto troppo bassi". La Corte dei Conti starebbe verificando la situazione relativa a tredici appartamenti tra Via Ghibellina, Via dell'Agnolo, via Mattonaia, e Borgo la Croce, per una media di 100 mq ad appartamento, sarebbero stati dati in cessione ai dipendenti delle carceri di Santa Teresa, Santa Verdiana e Murate negli anni '70. Quando le carceri hanno chiuso i battenti gli appartamenti sono rimasti ai discendenti. Negli anni '80 con il passaggio dal Ministero della Giustizia a Palazzo Vecchio sono diventate case popolari, ma nessuno avrebbe mai richiesto un canone d'affitto.
Solo a metà degli anni '90 sarebbero arrivate le prime richieste di affitto, ma per cifre molto al di sotto dei prezzi di mercato. La Corte dei Conti indaga per danno erariale e ha iscritto nel registro degli indagati tre funzionari comunali della Direzione Patrimonio. I mancati introiti ammonterebbero a 800 mila euro, solo per gli ultimi 5 anni. Sembra che nel 2012 la Direzione Patrimonio avrebbe richiesto agli inquilini di lasciare gli alloggi, senza ottenere risultato ed uno dei funzionari inquisiti si sarebbe giustificato dicendo che preservare gli immobili da occupazioni abusive sarebbe costato di più.I canoni di affitto andavano dai 33 euro ai 500 euro, così è stato ad esempio per un appartamento di 300 mq poi frazionato in 3.Molti degli inquilini non sarebbero in difficoltà economiche, tanto da risultare proprietari di altre case, tanto da aver a loro volta affittato i locali a studenti.