Ieri sera nel carcere di Sollicciano, otto detenuti sono saliti sul tetto per protestare contro la non concessione di alcuni benefici. La situazione poi è tornata alla normalità stamattina. Il penitenziario dal 1983 è il principale istituto di detenzione di Firenze.
Ieri sera otto detenuti si sono rifiutati di rientrare nelle rispettive celle e, dopo aver divelto le inferriate di una finestra, si sono portati sui tetti, stazionandovi fino a oltre mezzogiorno di oggi, quando sono scesi grazie alla mediazione del presidente del tribunale di sorveglianza. Per ore, dalle 21.00 di ieri fino a ben oltre le 12.00 di oggi, la Polizia penitenziaria è stata impegnata a monitorare e contenere quanto stava avvenendo. Secondo quanto riportato dal ministero, il presidente del tribunale di sorveglianza e il provveditore regionale sono prontamente intervenuti, convincendo i detenuti a interrompere la protesta.
“Ecco, in questa espressione sta la dimostrazione plastica di quello che è il concetto di prontezza del Ministero della Giustizia” dichiara Gennarino De Fazio della UILPA Polizia Penitenziaria. “Al ministero raccontano di prontezza di interventi, senza peraltro spendere una parola di ringraziamento e incoraggiamento per quegli operatori che si sono trattenuti in servizio per moltissime ore, alcuni dei quali dopo essere stati richiamati al lavoro per via dell’emergenza, e senza alcun cenno alla situazione strutturale di un penitenziario in cui le inferriate si possono asportare come se fossero installate nella pasta frolla. Non una menzione, poi, alla circostanza che Sollicciano sia da tempo privo di Direttore e Comandante della Polizia penitenziaria titolari e, soprattutto, per la soluzione del problema”.
“Lo ribadiamo – conclude il Segretario della UILPA PP – più che prontezza di teorie e dichiarazioni di circostanza, al ministero di Via Arenula devono dimostrare prontezza di intervento e di efficacia. A breve, con un’estate carceraria che si preannuncia incandescente, potrebbe essere troppo tardi”.