A chiederne l'abolizione sono spesso genitori di bambini piccoli, amanti degli animali e cittadini in apprensione. Le vendite sono tante però e l'occasione, capita una volta l'anno, è ghiotta per gli appassionati dei giochi pirotecnici. Nel grande condominio Italia c'è insomma chi accende la miccia e chi si chiude in casa. L'ennesimo "Caso Roma" che ha interessato la sindaca Virginia Raggi sta spostando in queste ore l'attenzione dai petardi usati incautamente verso l'iter amministrativo necessario a limitare o proibirne l'uso.
Sui media si parla di ' incapacità amministrativa' che vi sarebbe stata nella preparazione dell'atto che non sarebbe stato visionato dalla Prefettura e passa in secondo piano il rischio dell'incauto acquisto di materiale non certificato o l'uso incosciente del materiale pirotecnico. L'ordinanza capitolina è stata sospesa con urgenza dal Tar del Lazio su richiesta della categoria dei produttori, pronti a chiedere i danni per le mancate vendite su un giro di affari milionario.
Il Tribunale regionale, il Lazio è competente anche per le controversie relative ad atti provenienti da una amministrazione statale avente competenza ultra regionale, ha effettuato un mero giudizio sul metodo, nel merito entrerà il 25 gennaio; particolare burocratico che ha scatenato l'ironia dei Social "Rifaremo Capodanno a Febbraio..".
Un fatto certo è che le ordinanze " anti botti" continuano ad essere un terreno minato per le amministrazioni locali italiane. Il sindaco è responsabile dell'incolumità dei suoi concittadini, la sicurezza pubblica è un diritto, ma la gestione del 'problema' non sembra avere soluzioni praticabili se non una normativa stringente, un aumento dei controlli da parte delle forze dell'ordine e la divulgazione di consigli utili, suggerimenti ed appelli al buonsenso.
Si potrebbe fare di più? Nel 2013 era la Polizia di Stato a rendere noto che: "Per cercare di arginare i rischi connessi all'uso scorretto e privo di buon senso, niente "botti" a Bologna, Torino, Ancona, Cosenza, Bari, e in molti comuni più piccoli, dove i sindaci hanno firmato le ordinanze che vietano la vendita e l'utilizzo di petardi e fuochi artificiali". Cosa è cambiato? Negli ultimi anni in numerose città, Firenze in testa, si è preferito puntare sulla responsabilizzazione dei cittadini anche perché una simile ordinanza "è difficile da far rispettare" non potendo gli agenti intervenire durante le feste di piazza per identificare i soggetti ed elevare sanzioni.
A dare una spiegazione ci prova Sergio Di Maio, sindaco PD-Sel di San Giuliano Terme nella provincia di Pisa che su Facebook scrive; "Diversi cittadini mi hanno chiesto come mai non è possibile ripetere l'ordinanza dello scorso anno per il divieto di vendita ed uso di tutti i botti. Come ho più volte spiegato, la Prefettura ha invitato i sindaci alla massima cautela per queste ordinanze al fine di evitare eventuali contenziosi in sede giudiziaria".
La questione. "E' il profilo di legittimità in relazione ai poteri spettati all'autorità comunale e la validità delle argomentazioni a sostegno delle esigenze di pubblica incolumità che determinano le ordinanze. Un esempio di quello che può accadere ci viene da Roma, dove oggi il TAR del Lazio, accogliendo un ricorso presentato dalle associazioni di categoria, ha sospeso con un decreto cautelare urgente l'ordinanza della sindaca Virginia Raggi. Restano validi ovviamente gli obblighi di Legge". Il sindaco aggiunge alcuni consigli sull'uso consapevole e legittimo:
1) Comprate i ‘botti’ soltanto da rivenditori autorizzati. Non acquistate ‘botti’ da bancarelle improvvisate! 2) Verificate sempre che il ‘botto’ abbia l’etichetta e che questa riporti il marchio CE (Comunità Europea). Un prodotto pirotecnico senza etichetta è da considerarsi sempre proibito. Il marchio CE è garanzia che il prodotto è stato realizzato secondo le prescrizioni previste dalle vigenti leggi. 3) Quando accendi un ‘botto’ segui attentamente le istruzioni riportate sull’etichetta.
Prima assicurati che il prodotto sia in ottimo stato di conservazione: non deve presentare segni di umidità o danneggiamento. L’uso improprio di ‘botti’ può causare gravi conseguenze: ustioni, perdita delle dita o delle mani, perdita della vista ecc. 4) Utilizzate i ‘botti’ in luoghi aperti, facendo la massima attenzione a voi e a tutte le persone o cose che vi sono intorno. Non indirizzate mai i ‘botti’ verso altre persone e non fateli esplodere dentro bottiglie o contenitori di altro tipo.
Non unire o accendere contemporaneamente più ‘botti’. 5) La cessione, a qualsiasi titolo, di 'botti' a minori è severamente punita dalla Legge.
La normativa europea "Ha introdotto quattro tipologie di fuochi di artificio. Alla categoria F1 appartengono giochi pirotecnici con potenziale di rischio estremamente basso: l’età minima per il loro acquisto è 14 anni con esibizione di un documento di riconoscimento. Questi fuochi d’artificio hanno un grado di rischio potenziale estremamente basso e possono essere utilizzati anche all’interno di abitazioni, con distanza minima di un metro. Per fare un esempio concreto, alla tipologia F1 appartengono le comuni stelline.
Alla categoria F2 appartengono i fuochi d’artificio ad effetto luminoso come le fontane, i bengala, le girandole ed i vulcani: si tratta di giochi molto diffusi, acquistabili e utilizzabili esclusivamente da maggiorenni. Si tratta di fuochi d’artificio a basso rischio potenziale, utilizzbaili in spazi confinati e aperti con distanza minima di sicurezza di 8 metri. Più pericolosi i fuochi d’artificio del tipo F3 o F4. Per l’acquisto dei fuochi d’artificio del tipo F3 è necessaria non soltanto la maggiore età ma anche il possesso del porto d’armi in corso di validità o del nulla osta rilasciato dal Questore e la successiva registrazione da parte del rivenditore sull'apposito registro di carico e scarico.
Si tratta di fuochi d’artificio con medio grado di rischio potenziale, utilizzabili in ampi spazi aperti con distanza minima di sicurezza di 15 metri. La tipologia F4 è riservata all'uso da parte di persone con conoscenze specialistiche e autorizzate dalle autorità competenti. Sono in pratica i fuochi di artificio professionali. A proposito dei fuochi di artificio del tipo F4, che comprende anche i cosiddetti ‘petardoni’, il Ministero degli Interni ha vietato lo scorso agosto, con apposito decreto, la loro vendita al dettaglio.
Una misura necessaria per garantire la pubblica incolumità per le persone, visto che un loro uso improprio può essere anche letale". All'interno del sito della Polizia di Stato si trovano approfondimenti in cui si parla di fuochi legali e illegali, con molti consigli utili. Sul canale Youtube ci sono inoltre alcuni video con i suggerimenti degli esperti. In particolare il dirigente della polizia amministrativa della Questura di Roma, parla dell'azione di contrasto alla vendita illegale dei fuochi d'artificio. Gli artificieri della Polizia di Stato spiegano quali sono le accortezze da usare nel maneggiare i fuochi artificiali. Infine Giovanna Vitelli, medico capo della Direzione centrale di Sanità, parla delle principali lesioni derivanti da fuochi artificiali e petardi.
#ConsigliUtili ricordiamo che gli incidenti a #Capodanno derivano quasi sempre da uso sconsiderato di botti illegali https://t.co/cUmPaTDNlF pic.twitter.com/jGTKCSZyZz
— Polizia di Stato (@poliziadistato) 29 dicembre 2016