(DIRE) Firenze, 7 feb. - "Respingiamo Salvini. Reagiamo al terrorismo razzista e fascista". In occasione dell'esordio in campagna elettorale di Matteo Salvini a Firenze, scatta la protesta degli antagonisti. Il leader della Lega, infatti, nel pomeriggio sara' ad un incontro pubblico organizzato nell'auditorium al Duomo, nella centralissima via Cerretani, per sostenere i candidati del Carroccio Alberto Bagnai e Claudio Borghi. E dalle 17 il gruppo "Iniziativa antagonista metropolitana" manifestera' contro il segretario del Carroccio nella vicina piazza Duomo. "A pochi giorni dall'attentato razzista e fascista di Macerata- scrivono su Facebook i promotori dell'iniziativa- la presenza di Salvini nella nostra citta' piu' che mai non puo' essere tollerata in silenzio. Costruiamo una mobilitazione antifascista e antirazzista".
A Stazzema, il paese dell'eccidio nazista, hanno istituito un'anagrafe antifascista. Lei si iscriverebbe? "Vabbe', l'anagrafe io la lascerei per l'anagrafe canina". Detto questo, "sono contro i regimi, sono pacifico e non violento: rossi e neri hanno creato abbastanza disastri e sono stati condannati dalla storia". Cosi' il leader della Lega Matteo Salvini, a margine di un'iniziativa elettorale nel centro di Firenze. Per questo, aggiunge, "a me fanno ridere quelli che parlano di pericolo, del ritorno del fascismo.
Non torneranno ne' il fascismo, ne' il comunismo. Io voglio vivere in base alle regole e purtroppo in Italia c'e' qualche fenomeno di sinistra che pensa che chiedere regole, limiti, rispetto, doveri oltre che diritti, sia fascista". Ma, ripete, "sono contro tutti i tipi di regimi: rossi, verdi, gialli, bianchi. Sono per la liberta' di pensiero e di parola". "Domani saro' nelle Marche. Vado ad incontrare i terremotati. Sono italiani dimenticati, che spariscono dai giornali e dai tg, perche' non sono arrivati ieri con il barcone.
Se fossero arrivati ieri con il barcone sarebbero in albergo". Lo sottolinea il leader della Lega Matteo Salvini, a margine di un'iniziativa elettorale nel centro di Firenze, che poi spiega: "Non vado a Macerata, perche' senno' ci sono i soliti fenomeni che dicono, 'se Salvini va, sbaglia perche' va; se non va, sbaglia perche' non va'". "Matteo liberaci dai comunisti", gridano a Matteo Salvini all'ingresso dell'auditorium al Duomo, in centro a Firenze.
E il leader della Lega: "Sono qui per questo". Lo scambio di battute fa da overture ad un ragionamento sulla Toscana. Una regione messa nel mirino: "E' il prossimo obiettivo, perche' di danni, penso soprattutto al sistema sanitario, ne hanno fatti anche troppi". Per questo, aggiunge, "non vedo l'ora che arrivi il 4 marzo per poi dedicarmi alla liberazione democratica e pacifica della Regione Toscana dagli ultimi comunisti rimasti in Italia".
"La giustizia la portano avanti i magistrati e le forze dell'ordine, non i pistoleri pazzi, imbevuti di cultura neonazista. Il gesto di Luca Traini va condannato, senza se' e senza ma, e va affidato alla giustizia, non alle vendette". Oltre alla "condanna durissima" serve "contemporaneamente il rispetto delle istituzioni". Per questo "chi ha responsabilita' di governo o di amministrazione locale deve abbassare 'la febbre', dicendo le cose come stanno: i neonazisti in Italia devono pagare tutto, fino all'ultimo giorno". Cosi', commentando i fatti di Macerata, il segretario del Pd Matteo Renzi, candidato all'uninominale di Firenze per il Senato, in un'intervista rilasciata a Rtv38, l'emittente televisiva.
"Di avvocati in cerca di visibilita' ne abbiamo visti tanti, sto valutando anche coi miei legali la possibilita' di querelare questo signore per le sue frasi infamanti". Lo afferma la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, a Firenze a un'iniziativa di campagna elettorale. Una risposta alle parole dell'avvocato Giancarlo Borgani, legale di uno dei due nigeriani accusati nel caso Pamela Mastropiero, che in quella che ha definito una battuta ha dichiarato che nella casa di via Spalato a Macerata c'erano le impronte di Meloni e Salvini.
"Cio' non toglie- aggiunge la leader Fdi- che noi continuiamo a fare qualcosa di utile per i cittadini, cioe' denunciare le cose che non vanno e offrire le nostre risposte per il governo di quei fenomeni". Il primo tema, evidenzia, "che abbiamo posto da anni e' quello dei flussi migratori, abbiamo offerto soluzioni di ogni genere molto serie, ci hanno guardato sempre con l'aria di superiorita'. Poi, e' arrivato dopo tre anni il signor Minniti, ha detto le stesse cose che dicevamo noi e l'hanno trattato come se fosse uno statista.
Curioso, ma l'importante e' che alla fine ci siano arrivati anche loro". "Per Traini ci vuole un processo per quello che ha fatto, perche' e' un criminale, un pazzo e deve pagare per quello che ha commesso. Dico che quello che e' successo a Macerata con Traini deve essere portato legittimamente di fronte al tribunale e deve essere sanzionato come richiedono le leggi italiane, perche' quello e' un crimine. Cio' non toglie che c'e' stata un'assenza delle istituzioni di fronte all'aumento dei casi di criminalita'".
Lo afferma la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, nel corso di un'iniziativa di campagna elettorale a Firenze. "La politica- aggiunge- e' stata incapace di gestire questo fenomeno, che ha prodotto insicurezza. L'insicurezza ha prodotto la paura, la paura puo' generare anche forme di intolleranza". Per cui, evidenzia, "l'unico modo di garantire una pace sociale e di garantire che non si arrivi a forme di razzismo e' governare i flussi". Ad avviso di Meloni quasi nessuno nei fatti di Macerata ha notato "che le prime vittime dell'immigrazione incontrollata sono gli immigrati stessi, sono le persone di buona volonta', che sono entrate legalmente, che hanno pagato le tasse, hanno rispettato le nostre regole, parlano la nostra lingua, mandano i figli nelle nostre scuole e che hanno paura di essere accomunati a un non governo dei flussi migratori".
Il messaggio di Fdi e' che "non si crea maggiore solidarieta' facendo entrare centinaia di migliaia di persone alle quali non puoi dare un futuro: si crea solo paura, insicurezza e intolleranza".
ll Partito democratico di Prato ha organizzato per la prossima settimana la visita in citta' dei ministri dell'Interno, Marco Minniti, e allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Minniti sara' a Prato lunedi' prossimo, alle 13, per un pranzo al circolo 'Fiorenzo Favini' di Chiesanuova (via Po, 2) e per confrontarsi su temi come sicurezza e legalita'. Giovedi' 15 febbraio alle 18 sara' la volta di Carlo Calenda, con un incontro che si terra' alla Camera di Commercio di Prato in via del Romito 71, pensato per discutere con imprenditori e cittadini dell'economia del distretto e delle sue prospettive. A entrambi gli appuntamenti parteciperanno anche i candidati al Parlamento del collegio di cui Prato fa parte. Lo riferisce una nota del Pd di Prato.
In Germania il sindacato Ig Metall e gli industriali metalmeccanici hanno trovato un accordo sulla riduzione temporanea dell'orario di lavoro, a scelta dei dipendenti e senza perdere un euro in busta paga, a 28 ore settimanali. Un'intesa replicabile anche in Italia? Ne sono convinti il presidente della Regione Toscana ed esponente di Liberi e uguali, Enrico Rossi, e la segretaria nazionale della Cgil, Susanna Camusso. "I tedeschi vanno bene quando c'e' da mettere i conti sotto controllo e da tagliare lo stato sociale, e vanno meno bene evidentemente quando c'e' da seguire le politiche per il lavoro- commenta, polemicamente, Rossi-.
Bisognerebbe proporre a Marchionne, magari, di fare una cosa analoga a quello che e' stato fatto con la Confindustria di Stoccarda. È un accordo interessante, persino apripista in Germania e poi anche apripista in tutta Europa, voglio augurarmi". Per il governatore della Toscana, che parla di questo tema interpellato dai giornalisti a margine di un convegno organizzato a Firenze dalla Cgil sul federalismo unitario, le indicazioni che vengono dall'intesa per i metalmeccanici tedeschi portano in direzione opposta rispetto alle politiche del lavoro adottate in Italia con Renzi.
"Assegna ai metalmeccanici una liberta' di scelta, un'autonomia che e' proprio il contrario dell'impostazione del Jobs Act- evidenzia-. Non sono per mettere all'indice nulla, ma la Germania sta andando in direzione opposta, e anche la Francia non e' arrivata con Macron agli stessi livelli del Jobs Act, che si e' rivelato una liberalizzazione in entrata e in uscita del mercato del lavoro". Per la segretaria della Cgil, l'accordo siglato ieri in Germania, "e' un'importantissima strada che dice, anzitutto, che la flessibilita' guarda alle persone che lavorano, alle loro condizioni e non esclusivamente ai problemi di funzionamento degli impianti o alla produttivita'".
Tuttavia, la leader del principale sindacato confederale invita anche a guardare l'altro aspetto, che sembra sottaciuto in queste ore, dell'intesa: "Noto un interesse generale sulla questione dell'orario di lavoro, giustamente- fa notare ai giornalisti-, e un vago disinteresse sul fatto che quella scelta e' accompagnata da un significativo aumento salariale". Un percorso al quale bisognerebbe guardare in Italia, non solo per chi lavora nelle catene di montaggio delle fabbriche di automobili e non solo, dunque, per la riduzione dell'orario settimanale.
In Italia, per la Cgil, bisogna provvedere a incrementare le retribuzioni: "Non bisogna aspettare il tempo che ci vorra', come sostiene Confindustria- conclude Camusso-, per avere salari piu' significativi e dignitosi, ma quello e' il primo versante da cui partire".
"Evitare le fake news e' importante non solo per la politica, ma per la vita quotidiana. Serve avere buon senso, intelligenza e saper riconoscere quello che era un po' il 'matto' del Paese da riaccompagnare a casa ma che su internet diventa un guru. Ecco perche' io credo agli scienziati e non ai guru, perche' faccio la battaglia sui vaccini e sulla scienza sto dalla parte dei medici e non da quella degli aspiranti stregoni". Lo spiega il segretario del Pd Matteo Renzi in un'intervista rilasciata a Rtv38, l'emittente televisiva.
"Ormai non sanno piu' come attaccarci, ci mancavano gli hacker per chiudere un anno e passa che ne vediamo di tutti i colori", tra "prove false e varie iniziative che tutti i cittadini vedono per quello che sono". Lo sottolinea il segretario del Pd Matteo Renzi in un'intervista rilasciata a Rtv38. "Stanno provando in tutti i modi ad attaccarci, ma noi rispondiamo con un sorriso, con grande tranquillita' e la determinazione e la tenacia tipica dei fiorentini che certo non si fanno impaurire", aggiunge.
Detto questo per il segretario dei 'dem' "in tutto il Paese c'e' poi un problema generale sulla cybersecurity". E' un tema, aggiunge, che "non riguarda solo il Pd o il M5s, altro sito hackerato, ma riguarda tutti". Per questo, sottolinea, "bisogna investire piu' e meglio sulla cybersicurezza. Quando eravamo a palazzo Chigi, al governo, abbiamo stanziato i primi 150 milioni.
Ora si stanno iniziando a spendere e penso che sara' importante garantire maggiori tutele ai cittadini". Sul fronte sicurezza "dobbiamo lavorare continuando a combattere i crimini, assumendo piu' carabinieri e poliziotti e noi, come centrosinistra, abbiamo aumentato i soldi per carabinieri e poliziotti". E servono "piu' telecamere", strumenti "fondamentali su cui Minniti ha messo 37 milioni". L'obiettivo "e' arrivare a piu' 50.000 videocamere nell'arco dei prossimi anni, perche' poi li becchi tutti".
Lo sottolinea il segretario del Pd Matteo Renzi, annunciando che lunedi' sara' a FIRENZE a fianco del ministro dell'Interno Marco Minniti. "Inoltre- aggiunge- dare piu' certezza della pena. Una volta beccati devono restare dentro, perche' se dopo una settimana questi escono cresce la rabbia". A FIRENZE, continua il segretario dei 'dem' "bisogna che il ministro venga: sara' qui lunedi' e fara' un'iniziativa con il sindaco Nardella, con i sindaci e con il Pd, per dire tutto quello che sta facendo e che bisogna continuare a fare".
Detto questo, conclude, "dobbiamo anche dire ai nostri concittadini che in questi casi il pericolo piu' grande e' quello di rinchiudersi. Non vi chiudete in casa, non e' alzando i muri che saremo piu' sicuri". Sulle periferie di Firenze "c'e' ancora da fare tanto. Pero' io, da fiorentino, non mi accontento. Dobbiamo pero' guardare il bicchiere mezzo pieno che c'e', perche' sono stati fatti investimenti nell'edilizia scolastica, sui territori, nelle periferie. Un lavoro che ha migliorato la qualita' della vita di Firenze, che oggi e' piu' forte e piu' vivibile di prima".
Cosi' il segretario del Pd Matteo Renzi. "Io pero'- ripete- non mi accontento e penso si debba fare ancora di piu'. Domenica saremo al parco delle Cascine, tra le Cascine e i Renai, a dire che dobbiamo investire di piu' sui parchi, sull'ambiente, sulla bici". "Le tramvie, se Dio vuole, dopo tanti anni di disagi e lavori vedono ormai la fine dei cantieri", visto che e' "questione di qualche settimana" afferma il segretario del Pd Matteo Renzi, candidato all'Uninominale di Firenze per il Senato.
Sulla fine dei lavori pero', Nardella dovra' pagare una cena, visto che l'opera non sara' pronta per il 14 febbraio (come scommise il sindaco a maggio del 2016). "Li' pero'- sorride Renzi-, Dario l'ho rovinato io. Perche' l'inaugurazione per San Valentino nasce il 2010: la prima linea della tramvia fu inaugurata il 14 febbraio e io la definii un atto d'amore per Firenze". Detto questo, sottolinea, "dobbiamo parlarci chiaro: sul piano burocratico la 2 e la 3 sono state linee maledette, perche' tutte le aziende costruttrici che vinsero" le gare "hanno avuto dei problemi e poi sono fallite.
Prima la Btp, poi Impresa e alla fine abbiamo visto passare tante carte bollate". Ora pero', prosegue, "il tram c'e': Firenze potra' avere prima delle fine di quest'anno tre linee di tram". C'e' poi la quarta, la tratta Leopolda-Piagge, "dove il ministro Delrio ha dato il finanziamento". Per questo, aggiunge Renzi ricordando il lavoro sull'elettrico, Firenze "e' una delle realta' metropolitane leader a livello europeo nella mobilita' alternativa e sostenibile.
Quindi "viva Nardella e viva il Comune. Certo, ci sono quelli che mi fermano in citta' e si lamentano delle buche, ma e' un evergreen. Nardella ha fatto un bel lavoro". A Firenze "il nuovo aeroporto e' l'opera piu' importante, e' un tema prioritario e finalmente ci siamo" sottolinea il segretario del Pd Matteo Renzi, candidato all'uninominale di Firenze per il Senato. Sul progetto "c'e' la valutazione di impatto ambientale e adesso la partita sta nel realizzare finalmente questa infrastruttura che aiutera' il turismo, le imprese, l'attrazione di nuove aziende e la capacita' di creare posti di lavoro".
Con l'aeroporto Firenze "crescera' ancora di piu'". Altra maxi infrastruttura e' la Tav, il tunnel che sottoattraversera' la citta': "E' un impegno preso- spiega il leader dei dem- e che non si mette in discussione". Sempre sul versante delle grandi opere, anche l'inceneritore di Firenze "e' argomento storico, discusso e su cui ci sono state molte polemiche. Io penso sia buona norma continuare a mantenere gli impegni che le amministrazioni hanno preso e realizzare, contro tutti i problemi delle burocrazia, tutte le opere che sono state previste".
Infine lo stadio, il nuovo catino della Fiorentina: "Facciamo tutti il tifo perche' si possa realizzare quanto prima. Oggi pero', e per le prossime 48 ore, il tifo e' dedicato soprattutto ad una partita, la partita", Fiorentina - Juventus in programma al Franchi venerdi' sera. L'evento che chiudera' la campagna elettorale di Matteo Renzi, non sara' organizzato in piazza Santissima Annunziata perche' nello slargo, il 2 marzo, c'e' la fiera del cioccolato. Lo spiega proprio il segretario del Pd in un'intervista rilasciata a Rtv38 e che l'emittente televisiva mandera' in onda questa sera.
"Dopo l'annuncio siamo andati in Comune e abbiamo scoperto che li' c'e' la fiera del cioccolato. Quindi- sorride- facciamo un grande in bocca al lupo alla fiera e verificheremo in quale altra piazza farlo". Per Renzi, pero', non cambia il concetto, l'idea della piazza, perche' "voglio fare una campagna elettorale bella, allegra, sorridente e in mezzo alla gente". Inoltre, "avremo tutti i nostri limiti, ma almeno noi qualcosa abbiamo fatto. Quando invece vedo i nostri avversari, penso sia fondamentale che il Pd giochi la campagna elettorale tutta sulla concretezza e il pragmatismo.
Perche' noi portiamo i risultati, gli altri sparano promesse in liberta'". "Bisognerebbe chiedere a Berlusconi, ma te stai con Merkel, come racconti tutti i giorni, oppure, come fa Salvini, stai con Le Pen e vuoi uscire dall'euro? Perche' stanno insieme ma sono divisi su tutto" spiega il segretario del Pd Matteo Renzi. "Almeno noi, in Toscana, Emilia, in Italia abbiamo fatto chiarezza: non siamo piu' con D'Alema. Loro invece stanno insieme pur pensando tutto e il contrario di tutto e la fanno soltanto per prendere un voto in piu'".
"Luigi Di Maio continua a scappare dal confronto con me. Parla degli impresentabili del Pd ma lui non si presenta nemmeno ai confronti televisivi. Scappa, non si ferma mai. Pur di non fare un confronto televisivo farebbe un'iniziativa anche a 'Vattelappesca Terme'". Lo sottolinea il segretario del Pd Matteo Renzi, candidato all'uninominale di Firenze per il Senato, in un'intervista rilasciata a Rtv38, l'emittente televisiva.
"Questa notte, intorno all'una, uno dei server che gestisce il sistema di autenticazione unificato del Pd nazionale - ovvero il 'cuore' della nostra piattaforma digitale - e' stato oggetto di un tentativo di attacco da parte di hacker". Lo dice Francesco Bonifazi, Tesoriere Pd. "A giudicare dagli strumenti e dalle modalita' di attacco utilizzate riteniamo che si possa trattare di hacker professionisti- aggiunge-. L'attacco e' stato bloccato sul nascere dai sistemi di sicurezza integrati del Partito Democratico.
Quello di ieri notte non si configura, certamente, come un caso isolato. Gli strumenti impiegati ieri sera, tuttavia, dimostrano che c'e' stato un salto di livello. Gli ultimi eventi, che hanno interessato anche i server della Federazione PD di Firenze, stanno alimentando un clima di intimidazione che riteniamo inaccettabile. Per questo motivo, non ci appare remota la possibilita' che si verifichino altri episodi del genere nei prossimi giorni. Provvederemo a inoltrare alla Polizia Postale denuncia formale sull'accaduto, allegando i log raccolti".
"Il PD si rimette all'attivita' degli inquirenti, auspicando che si possa presto far luce sugli eventi di questa notte. Per il momento il Pd non si permette di sollevare ipotesi su eventuali mandanti politici", conclude.
"Ho visto che gli alleati hanno dichiarato che non ci saranno. Prendo atto che si dicono indisponibili all'inciucio, io ci credo pero' all'atto pratico, quando abbiamo convocato una manifestazione affinche' tutti i candidati prendessero un impegno solenne a non tradire il mandato dei cittadini ci siamo trovati solo noi di Fratelli d'Italia". Lo afferma la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, a Firenze rispondendo ai giornalisti in merito alla manifestazione anti-inciucio da lei lanciata che non raccoglie l'adesione ne' di Forza Italia ne' della Lega Nord.
"È un elemento di chiarezza- aggiunge- che servira' agli italiani per giudicare". Fratelli d'Italia ha fatto poche eccezioni rispetto al criterio della territorialita' nella scelta dei candidati nei collegi uninominali. "Una l'abbiamo fatta per la presidente dell'associazione dei truffati di Banca Etruria, Letizia Giorgianni candidata a Firenze contro Renzi. Inizialmente avevamo pensato di candidarla contro Maria Elena Boschi, ma poi Boschi si e' candidata a Bolzano fra quelli che si dicono fieri di non essere italiani.
Ormai, Boschi viene votata solo da quelli che parlano tedesco". Cosi' la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, a Firenze a un'iniziativa di campagna elettorale. "Abbiamo voluto rappresentare il mondo di chi ha difeso gli interessi dei pochi contro chi ha difeso gli interessi dei molti- aggiunge-. Ci presentiamo come un movimento di patrioti. Lo scontro e' fra chi ha difeso i potenti, i potentati, le consorterie europee, la finanza e chi stava dalla parte del popolo". Siamo soprattutto in Toscana per denunciare una vergognosa commistione che c'e' stata tra certa politiche e la mala gestione di un sistema bancario che poi e' costato ai cittadini miliardi di euro".
Lo dice la leader di Fdi, Giorgia Meloni, a Firenze nel corso di un'iniziativa elettorale. "E lo diciamo rivendicando la candidatura a Firenze, contro Renzi, di Letizia Giorganni- aggiunge-, capo dei truffati di Banca Etruria che noi abbiamo candidato su questo territorio mentre Maria Elena Boschi scappava a farsi candidare a Bolzano con i voti del Svp". "Ognuno fa il condono suo. Per quello che riguarda il condono delle cartelle proposto dalla Lega Nord, e per quanto riguarda il condono delle case abusive proposto da Forza Italia penso che si debba scendere nello specifico e saper distinguere i casi di chi, obiettivamente, e' stato travolto dalla crisi e ha bisogno di un aiuto da parte delle istituzioni, dai casi di quelli che sono stati furbi nei confronti degli italiani".
Cosi', la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni a un'iniziativa elettorale a Firenze commentando la proposta di condono edilizio avanzata da Berlusconi. "Quindi- aggiunge- si' ad aiutare le persone in difficolta' e no ad aiutare i furbi". Anche sulla proposta di condono edilizio avanzata da Silvio Berlusconi il centrodestra si divide. Non e' un po' un'anomalia, viene chiesto a Firenze alla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, visto che la coalizione mira a vincere le elezioni politiche e a governare? "Se avessimo sempre la stessa posizione saremmo un unico partito e invece siamo una coalizione per questo- dichiara, nel corso di un'iniziativa elettorale-.
Abbiamo depositato lo stesso programma sulle grandi questioni, ma poi ovviamente ognuno porta il suo valore aggiunto". Secondo Meloni, "e' anche una leale competizione tra i tre partiti della coalizione anche per definire chi debba rappresentare la presidenza del Consiglio dei ministri". Pertanto, aggiunge, "e' giusto che Fdi dica in che cosa e' diverso dagli altri partiti della coalizione in una competizione leale che deve portarci a vincere con il centrodestra".
"Fra un Gabriele Toccafondi che e' stato finora nel centrodestra e ora si candida col centrosinistra per tenersi la poltrona e chi come Letizia Giorgianni che difende i deboli e i truffati dalle banche e dai poteri forti a un elettorato di sinistra dico: attenzione se finora avete votato il Pd, adesso e' piu' vicina a sinistra Letizia di chi stava con Verdini". Lo afferma il capogruppo in Regione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, intervenendo a Firenze a un'iniziativa elettorale con Giorgia Meloni. Nel collegio uninominale di Firenze per il Senato, il centrodestra contrappone Letizia Giorgianni al segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi.
"A meno di un mese dalla fine della campagna elettorale, il servizio pubblico d'informazione nazionale continua a operare come se Potere al Popolo non esistesse. Cinquantamila firme raccolte, una mobilitazione popolare che ha portato alla convocazione di centinaia di assemblee territoriali in 150 diverse citta', due momenti nazionali partecipati da 800 e 1000 persone, tutto questo viene completamente ignorato". Lo dichiarano i portavoce e gli attivisti di Potere al Popolo, annunciando un presidio che si svolgera' domani a Roma e in 7 citta' italiane (Napoli, Palermo, Bari, Cosenza, Bologna, Campobasso, Firenze) davanti alle sedi RAI regionali.
All'appuntamento romano, in viale Mazzini alle 15, sara' presente anche Viola Carofalo, portavoce nazionale del movimento: Vogliamo che ai cittadini venga fornita un'informazione completa e imparziale, il rispetto della par condicio. Questo - sottolinea Carofalo - significa che anche i nostri candidati e il nostro programma meritano lo stesso spazio nel dibattito pubblico che viene riservato a tutte le altre formazioni politiche". Potere al Popolo critica la conduzione di Bianca Berlinguer del programma Carta Bianca, in onda ieri su Raitre, a cui ha preso parte Carofalo: "centinaia di lettere e messaggi di critica e indignazione hanno raggiunto Bianca Berlinguer per la conduzione della trasmissione - denunciano gli attivisti - che ha lasciato alla portavoce nazionale di Potere al Popolo 1 minuto e 20 secondi per esprimersi, con numerose interruzioni, un atteggiamento ritenuto impari rispetto a quello riservato agli altri ospiti".
(Nac/Dire)