Firenze- Alle 12.00 di oggi sono state effettuate complessivamente 78.258 vaccinazioni, 2.579 in più rispetto a ieri (+3,4%), tenendo presente che le Aziende del Sistema Sanitario Regionale proseguono per l'intera giornata. La Toscana è la 7° regione per percentuale di dosi somministrate su quelle consegnate (il 74,8% delle 104.590 consegnate), per un tasso di vaccinazioni effettuate di 2.102 per 100mila abitanti (media italiana: 2.178 per 100 mila).
Prosegue la somministrazione del vaccino anti-Covid19 nei centri diurni che risiedono nei territori dell'Azienda USL Toscana centro. La vaccinazione ai Centri Diurni era iniziata una settimana fa con i primi 140 ospiti della Fondazione Maic, a Pistoia, per poi proseguire in tutte le aree territoriali: nell'empolese con i centri San Rocco, il Papiro e Villa Balli, a Firenze nella casa famiglia Modigliani e nei centri per disabili Pamapi e Villa Valentini del Quartiere 5, a Prato a Il Coderino e al Politano-Bisori e, via via, in tutti.
"Dopo aver somministrato la prima dose di vaccino agli anziani ospiti delle Rsa, delle residenze per disabili e comunità alloggio - ha dichiarato il direttore generale Paolo Morello Marchese - la nostra attenzione si è subito attivata nei confronti dei giovani e degli anziani disabili che frequentano i centri diurni, i quali, più di altri, hanno sofferto in questi mesi l'isolamento e la privazione dei contatti con le persone che più amano".
Complessivamente 6.821 ospiti tra Rsa, Residenze per disabili, Comunità alloggio e Centri diurni, distribuiti in 330 strutture, hanno già ricevuto la prima dose di vaccino: 2.218 ospiti delle strutture a Firenze centro; 831 nell'area fiorentina sud-est; 543 nella 'rea fiorentina sud-ovest; 501 nel Mugello; 801 nell'empolese; 915 a Prato e 1013 nell'area pistoiese. Conclusa la vaccinazione nelle Rsa, Residenze per disabili, Comunità alloggio, l'Azienda USL Toscana centro si è subito concentrata sui centri diurni e altre strutture residenziali. Lo scorso 20 gennaio è invece iniziata la vaccinazione con la seconda dose nelle Rsa, Residenze per disabili e Comunità alloggio, rispettando l'ordine di partenza iniziale.
In tre giorni, con le seconde dosi, sono stai immunizzati 721 ospiti: 286 a Firenze centro, 40 nell'area fiorentina sud-est; 54 nella nord-ovest; 70 nel Mugello; 124 ad Empoli; 51 nell'era pratese e 96 in quella pistoiese. In totale le vaccinazioni agli ospiti delle strutture territoriali sono state 7.542 sempre grazie al costante impegno delle Usca: i team di medici, infermieri, assistenti sanitari e tecnici della prevenzione, che oramai sono impegnati senza soluzione di continuità.
"E' una soddisfazione per noi operatori aver raggiunto, come previsto, le persone più fragili e a rischio della nostra comunità - ha dichiarato il direttore del dipartimento rete sanitaria territoriale, dottor Daniele Mannelli -, essere tornati nuovamente nelle Rsa, nelle residenze per disabili e nelle comunità alloggio per la somministrazione della seconda dose vaccinale: gli ospiti e gli operatori ci hanno accolto con piacere, consapevoli di questa importante campagna di immunizzazione che li proteggerà dal virus".
Ha aggiunto il direttore generale: "è stato rispettato pienamente il piano indicato dalla Regione di vaccinare in via prioritaria le persone maggiormente esposte al rischio del contagio, gli anziani ma anche le persone con disabilità che, spesso, non sono nella condizione di poter mantenere la distanza dai loro familiari e dagli operatori che li assistono, mettendo a rischio se stessi e coloro con i quali hanno rapporti ravvicinati. Tutte queste persone hanno pagato il prezzo più alto in termini di isolamento, soprattutto coloro che soffrono di disabilità intellettiva e ora finalmente, grazie al vaccino, anche loro potranno nuovamente migliorare la loro qualità di vita".
Mannelli ha, infine, annunciato che entro il mese di febbraio la vaccinazione riguarderà anche i centri di salute mentale, compresi gli appartamenti protetti e le piccole comunità. Per quanto riguarda invece le strutture ospedaliere, sono al momento 15.238 le vaccinazioni effettuate al personale sanitario, oltre a 597 quelle somministrate ad oggi al personale dell'emergenza urgenza.
Prosegue anche il piano elaborato ed attuato dall’Azienda USL Toscana nord ovest che prevede in questa prima fase di raggiungere operatori del sistema sanitario e ospiti delle Residenze sanitarie assistenziali. A ieri (22 gennaio) le vaccinazioni effettuate erano 16.607 di cui 15.997 per prime dosi tra operatori sanitari (12.600), altro personale (785) e ospiti delle Residenze sanitarie assistenziali (2.412). Sono stati vaccinati 5.413 uomini e 10.384 donne. Per quanto riguarda le fasce d’età la maggior parte dei vaccinati, a ieri (22 gennaio), apparteneva ancora alla fascia 50-59 anni: 4.210; segue la fascia d’età 40-49 con 2.899 vaccinati; quindi la fascia 60-69 con 2.711; poi la fascia 30-39 con 2.176; la fascia 20-29 con 1.534; la fascia 80-89 con 832; la fascia oltre i 90 anni con 701; ultima la fascia 70-79 con 710 vaccinati.
Il portale web toscano sulle vaccinazioni anti Covid-19 si arricchisce di nuovi dati. Fino ad oggi, dal suo lancio due settimane fa il 7 gennaio, riportava in tempo reale il numero delle vaccinazioni totali, quelle eseguite agli ospiti delle Rsa o agli operatori sanitari e socio-sanitari, le vaccinazioni del giorno e del giorno prima, la distribuzione per classi di età e per genere e le aziende sanitarie ed ospedaliere dove i vaccini sono somministrati.
Le nuove informazioni ora disponibili, raccolte ed elaborate dal settore Sanità digitale e innovazione della Regione, riguardano il dettaglio tra prima e seconda dose (ovvero i richiami), le nuove dosi somministrate del vaccino Moderna, il numero e la percentuale di vaccinazioni per profilo operatore e la curva del totale cumulato giorno per giorno. L’arricchimento, nel segno dell’innovazione e della trasparenza, è il frutto di un lavoro costante che vede fortemente impegnato l’assessorato guidato da Simone Bezzini. I dati della piattaforma sono tutti parcheggiati sulla cosiddetta ‘nuvola’, ovvero sul cloud del sistema sanitario e più specificatamente nel data center di proprietà della Regione: una infrastruttura in grado di ‘digerire’ grandi numeri di utenti in pochi giorni, ma anche un ambiente sicuro per la conservazione delle informazioni, costantemente aggiornata per garantire i più alti standard possibili.
L’Azienda Usl Toscana Sud Est mette in campo uno sforzo rilevante per assumere medici, infermieri e assistenti sanitari, con l’obiettivo di sostenere in particolare la campagna di vaccinazione anti Covid ma anche l’opera di tracciamento dei casi e l’attività di medicina scolastica. Il direttore generale dell’Asl Tse Antonio D’Urso ha firmato la delibera che stanzia 6,8 milioni di euro per sostenere la campagna da qui al 31 ottobre, salvo rimodulazioni da legare alla durata dello stato d’emergenza.
Il provvedimento è articolato in tre avvisi di manifestazione d’interesse: affidamento di incarichi di lavoro autonomo di natura libero professionale a medici; affidamento di incarichi di lavoro autonomo di natura libero professionale a infermieri e assistenti sanitari per attività di tracciamento e vaccinazione; ricerca di personale sanitario volontario che si rende disponibile a fornire gratuitamente prestazioni professionali per l’attuazione del piano di somministrazione dei vaccini anti Covid.
“Siamo pronti a sostenere con ogni sforzo possibile il rilevante impegno che sarà richiesto dalla grande campagna di vaccinazione dei prossimi mesi – ha dichiarato il dg dell’Asl Tse Antonio D’Urso –, per questo abbiamo individuato le risorse e i processi organizzativi per mettere in campo una ricerca ad ampio raggio di personale da impiegare nei prossimi mesi. L’Asl Toscana Sud Est è pronta a compiere la propria parte per sconfiggere il Covid anche sul fronte dei vaccini, sempre a patto che sia adeguatamente sostenuta da regolari forniture”.
L’obiettivo della campagna di reclutamento è individuare tra 150 e 200 figure professionali da impiegare subito e per i prossimi mesi, con un impegno da trentacinque ore settimanali per medici, infermieri e assistenti sanitari, tranne i turni ridotti per il personale volontario. Nel dettaglio: l’avviso per i medici è destinato a laureati in medicina e chirurgia, abilitati all’esercizio della professione medica e iscritti agli ordini professionali, anche eventualmente specializzati o specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione, nonché laureati in medicina e chirurgia, anche se privi della cittadinanza italiana, abilitati all’esercizio della professione medica secondo i rispettivi ordinamenti di appartenenza, previo riconoscimento del titolo.
Può presentarsi anche personale collocato in quiescenza che non abbia compiuto il 70° anno di età. L’impiego sarà per medicina scolastica, tracciamento dei casi, vaccinazione. Per l’avviso destinato agli infermieri saranno necessarie la laurea triennale in infermieristica o in assistenza sanitaria, il diploma universitario di infermiere o assistente sanitario, o diplomi equipollenti/equiparati. Potrà presentarsi anche personale del comparto del ruolo sanitario in quiescenza, precedentemente inquadrato come collaboratori professionali, infermieri professionali e assistenti sanitari.
Saranno impiegati per tracciamento casi e vaccinazione. Il terzo avviso è destinato a personale sanitario pensionato o personale sanitario volontario, disponibile a partecipare gratuitamente ad almeno uno o due turni settimanali di sei ore. Potrà partecipare personale non oltre i 75 anni, con laurea in medicina e chirurgia, laurea in infermieristica o laurea in assistenza sanitaria e iscrizione all’albo (per i medici anche l’abilitazione all’esercizio della professione).
"La prima fase di vaccinazione è partita anche in Toscana, ma al momento non è prevista una pianificazione di somministrazione dei vaccini per le lavoratrici e i lavoratori dei trasporti che, in questi lunghi mesi di crisi sanitaria e di chiusure, hanno continuato e continuano a lavorare, esponendosi al rischio di contagio. Chiediamo quindi, con forza, che il Presidente Giani inserisca queste categorie tra quelle che per prime, dopo gli operatori sanitari e sociosanitari, i pazienti e il personale dei presidi residenziali per anziani, le persone di età avanzata, riceveranno la somministrazione del vaccino".
Lo chiedono l'on. Deborah Bergamini (FI), vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, il sen. Massimo Mallegni, membro della Commissione Trasporti del Senato, l’on. Erica Mazzetti e Marco Stella, capogruppo di Forza Italia al Consiglio Regionale della Toscana, che sul tema ha presentato un'interrogazione urgente. "Si tratta infatti - sottolineano Mallegni, Bergamini, Mazzetti e Stella - di lavoratrici e lavoratori che garantiscono l'erogazione di una significativa parte dei servizi essenziali per il Paese, in particolare ora che le scuole secondarie hanno riaperto con la didattica in presenza al 50%.
Ci meravigliamo che il piano strategico nazionale abbia escluso il settore dei trasporti dalle categorie da inserire tra quelle aventi diritto, in via prioritaria, alla vaccinazione. Esortiamo quindi il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e l'assessore regionale alla sanità, Simone Bezzini, ad accogliere la nostra richiesta, considerato che bisogna mettere tutti coloro che lavorano in prima linea nelle condizioni di poter svolgere il proprio operato, evitando di contagio e quindi di propagare ad altri il virus".
"Ci sono alcune categorie che non sono state considerate nel novero di coloro che avranno accesso al vaccino anti-Covid in via prioritaria. Tra queste chiediamo che siano inseriti i caregiver, coloro cioè che come familiari, ogni giorno, si prendono cura dei disabili non autosufficienti o dei malati gravi". Lo chiedono Marco Stella, capogruppo di Forza Italia al Consiglio Regionale della Toscana; Marco Becattini, responsabile regionale disabilità Forza Italia Toscana e Giampaolo Giannelli, Vicecoordinatore provinciale Forza Italia Firenze. "Chiediamo quindi alle Istituzioni di inserire anche loro nella campagna vaccinale - sottolineano i tre esponenti forzisti toscani -.
Dobbiamo renderci conto che il caregiver ha un ruolo essenziale nell'assistenza e dobbiamo tutelarlo. Qualora un caregiver si ritrovi positivo e/o ricoverato, la persona con disabilità si ritroverebbe sola, a maggior ragione in questo momento di contrazione dei servizi per colpa della pandemia".