Mercoledì 3 agosto protesta i lavoratori e le lavoratrici delle Province e del Sistema Camerale di tutta la Toscana. Ieri i lavoratori hanno tenuto assemblee sindacali territoriali nelle varie province per fare il punto sulla bozza di riforma elaborata dal Governo e decidere il da farsi.
Il Sistema Camerale per il quale il Governo si appresta a discutere un disegno di legge di riduzione a 60 delle attuali CCIAA -ora una per provincia- e la chiusura degli uffici periferici, con taglio lineare del 15% del personale e un ulteriore taglio del 25% del personale addetto agli uffici di staff una volta unificate le CCIAA; la cancellazione di numerose funzioni ora in capo al sistema (es. l’internazionalizzazione) con taglio dei servizi alle imprese; la cancellazione, in pratica, delle Unioni Camerali e la chiusura, o accorpamento delle Aziende speciali. Per il personale nessuna previsione di rioccupazione, ma la messa in mobilità (la Cassa integrazione del pubblico) per due anni all’80% dello stipendio e poi licenziamento (in caso di mancata ricollocazione). Per le lavoratrici ed i lavoratori dell’indotto, licenziamento in tronco per chiusura appalti.
Anche i segretari generali toscani di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Dalida Angelini, Riccardo Cerza e Francesca Cantini, hanno espresso sostegno alla mobilitazione e preoccupazione per l’attacco in atto all’occupazione e ai servizi pubblici. “Ci batteremo contro questo provvedimento scellerato – hanno detto i rappresentanti sindacali – che è perfino peggiore di quello uscito e poi subito ritirato a febbraio scorso. Questa non è una riforma che migliora il servizio, ma solo un taglio di posti di lavoro che avvia lo smantellamento del sistema camerale e apre alla privatizzazione di servizi essenziali per l’economia del territorio”. I lavoratori delle Camere di Commercio scenderanno in piazza mercoledì prossimo 3 Agosto (dalle 15 alle 17) assieme ai colleghi delle ex Province, già vittime di una riforma abborracciata, con un presidio regionale che si svolgerà a Firenze davanti alla sede della Prefettura, in via Cavour.
Il Consiglio comunale di Livorno ha approvato all’unanimità una mozione contro la legge delega per il riordino del sistema della Camere di Commercio. Una norma che verrà discussa domani, 29 luglio, in Consiglio dei Ministri e che prevede drastici tagli al personale, in particolare delle Camere nate dall’accorpamento di più realtà.E’ il caso della Camera di Commercio di Livorno, che da poco si è fusa con quella di Grosseto proprio allo scopo di ridurre i costi e offrire servizi di scala alle imprese associate. Ciò nonostante, con la nuova legge 24 lavoratori su 94 rischieranno di perdere il posto. I capigruppo in consiglio comunale, durante la pausa dei lavori dell’aula, hanno incontrato una delegazione di lavoratori e sindacati e hanno deciso di presentare una mozione per chiedere al Governo un passo indietro su questo provvedimento, anche alla luce della difficile situazione occupazionale che già si vive nella città di Livorno.