Via libera, nelle commissioni Ambiente e Sviluppo economico e rurale, presiedute rispettivamente da Stefano Baccelli (Pd) e Gianni Anselmi (Pd), alla proposta di legge che modifica l’ordinamento regionale in materia di gestione faunistico venatoria (3/1994) e di governo del territorio (65/2014), ritenuta necessaria per rispondere a specifiche esigenze venatorie.
Il testo, licenziato a maggioranza nel corso della seduta congiunta di oggi, martedì 18 luglio, punta a dare un più ampio supporto scientifico all’osservatorio per la fauna e l’attività venatoria, consentire la realizzazione di manufatti per la caccia ed introdurre sanzioni, fino alla sospensione del tesserino, per le infrazioni in materia di caccia alla beccaccia.
Nello specifico, il testo licenziato consente all’osservatorio di avvalersi, oltre che del Centro universitario di ricerca sulla selvaggina e sui miglioramenti ambientali (Cirsemaf), anche di altri soggetti scientifici. La realizzazione di manufatti è consentita non solo per attività agricolo amatoriale e per il ricovero di animali domestici, ma anche per l’esercizio di alcuni tipi di caccia, come ad esempio quella al cinghiale, sempre nel rispetto delle norme in materia di governo del territorio rurale.
Altro punto toccato dalla proposta riguarda la disciplina relativa alle guardie venatorie volontarie, che viene adeguata alla normativa statale vigente in materia di concessione della qualifica e all’ordinamento regionale in materia di organizzazione.
Per proteggere la beccaccia, infine, si inseriscono specifiche sanzioni e in particolare si prevede una sanzione per ogni capo appartenente a questa specie abbattuto al di fuori dei periodi, degli orari e delle modalità espressamente indicate nel calendario venatorio e nel regolamento regionale. Inoltre, sempre per chi viola le norme in materia di caccia alla beccaccia, è prevista anche la sospensione di un anno del tesserino venatorio. (bb/f.cio)