Il libro nasce per una serie di coincidenze, doveva esserci chi lo realizzava e lo pubblicava, ma alla fine i costi sarebbero stati troppo alti e non avremmo potuto aiutare nessuno.
Allora ci siamo rimboccati le maniche e lo abbiamo impaginato, curato la grafica e stampato in self-publishing.
Ora cerchiamo dei luoghi dove persone interessate ad ascoltare della storia recente scandita purtroppo dalla guerra che venti anni fa stravolgeva completamente la vita e la convivenza fra le persone di questa terra bellissima, e della situazione attuale, fatta di tutte le complicazioni che sono ancora legate al conflitto, ma anche della voglia di questo popolo di rialzarsi e di ripartire, fra tradizione, turismo e natura.
Ma il fine primo di tutto è di riuscire a dare una mano a Sanela Advic a mandare avanti il suo centro giovani di Ljubija, dove fra mille difficoltà aiuta i bambini e i ragazzi di questo piccolo paese ad avere un luogo sicuro e sereno in cui passare la giornata e creare delle relazioni sociali.
Ljubija è un luogo particolare e per certi versi difficile, durante la guerra fu la zona in cui ci furono i famigerati campi di concentramento, e a vent'anni di distanza coloro che vi furono rinchiusi, vivono li da profughi, dato che le loro case sono andate distrutte.
In questa realtà c'è questa piccola oasi di serenità che noi vogliamo aiutare a sopravvivere.
Monica Baron e Marco Quinti
Chi fosse interessato ad ospitare Monica e Marco per promuovere il libro e di conseguenza il progetto collegato può scrivere a: quba.edizioni@gmail.com oppure contattare Marco Quinti al +393468931531
Marco QuintiFotoreporter e giornalista, da anni impegnato in lavori a tema sociale in varie parti del mondo. Appassionato da sempre di viaggi cerca sempre attraverso i suoi lavori di raccontare le storie di coloro che non hanno voce, di dargli visibilità e così riuscire ad aiutarli.
Monica BaronViaggiatrice e fotografa per passione, appassionata di fotografia analogica in questo libro ha scattato tutto con una vecchia Nikon Manuale e con una Rolleiflex, perché per lei la fotografia è soprattutto una passione e fotografare a pellicola le permette di fermare e raccontare la realtà veramente.