Firenze, 25 febbraio 2021 - “Un primo importante risultato l’abbiamo raggiunto: stanno finalmente arrivando i primi bonifici del bonus filiera, contributo a fondo perduto che va da un minimo di 2.500 ad un massimo di 10mila euro, che coinvolge circa 47mila attività del mondo Horeca che hanno acquistato prodotti 100% made in Italy. Inoltre, come abbiamo chiesto mesi fa alla presidenza del Consiglio, da qui in avanti il passaggio in altra fascia di colore partirà dal lunedì e non più la domenica.
Ma non basta e perciò restiamo a Roma. La nostra protesta va avanti finché non avremo portato a casa il decreto ristori Quinquies, che, ancora fermo al palo, prevederebbe 20 miliardi da destinare a imprese e autonomi”. Così il portavoce di TNI Italia e presidente di Ristoratori Toscana Pasquale Naccari, che insieme ad una delegazione è nella capitale per il quarto giorno di presidio. Da lunedì la categoria sta parlando con tutte le forze politiche per far comprendere la situazione drammatica in cui versano le imprese del mondo della ristorazione.
“Lo capiamo benissimo che nel caso in cui la situazione epidemiologica peggiorasse sarebbero necessarie misure più restrittive - afferma Naccari -. Siamo stati i primi a chiedere di chiudere i locali per tutelare la salute pubblica. Ma se dobbiamo stare chiusi, sono indispensabili ristori adeguati. Finora, invece, abbiamo ottenuto solo briciole che hanno al massimo coperto il 4% del fatturato mensile”.
Ieri la delegazione ha incontrato il deputato di Fdi Riccardo Zucconi, i senatori di Forza Italia Massimo Mallegni ed Alessandra Gallone, l'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, quest'ultimo determinante, insieme al capo politico del M5s, Vito Crimi, e Gennaro Migliore di Italia Viva, per sbloccare il pagamento del bonus filiera. Oggi i ristoratori di TNI Italia e Ristoratori Toscana si sono confrontati con la vicepresidente del Pd, Debora Serracchiani. Anche a lei è stato consegnato il documento che contiene le richieste di TNI Italia-Ristoratori Toscana a tutela della categoria.
CONFCOMMERCIO. Qualcosa si sta muovendo sul fronte della ristorazione, piegata da mesi di chiusure a singhiozzo. “All’orizzonte ci potrebbe finalmente essere una schiarita per le imprese del settore, anche grazie all’impegno della Fipe-Confcommercio”, conferma il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “nei giorni scorsi il presidente nazionale di Fipe Lino Stoppani ha incontrato il nuovo ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per chiedere l’approvazione di una serie di misure emergenziali, adeguate e tempestive, a sostegno del comparto.
In particolare, l’inserimento nel dl Ristori quinquies di indennizzi a fondo perduto calcolati sul reale calo dei fatturati dei Pubblici esercizi nell’ultimo anno. Poi, l’adozione di un piano di ripartenza, riprendendo il lavoro già svolto con il CTS, per la riapertura graduale ma stabile, parametrata sulle caratteristiche strutturali dei locali, che consenta ai pubblici esercizi che dispongono di servizio al tavolo di tornare a lavorare anche di sera nelle zone gialle e di giorno nelle zone arancioni”.
“Il ministro Giorgetti – prosegue Marinoni - ha ascoltato la richiesta di dare al sistema dei pubblici esercizi una prospettiva di ripartenza in sicurezza, puntando sulla necessità di tornare a dare dignità al lavoro, auspicando la possibilità di una riapertura graduale nelle aree gialle la sera e nelle aree arancioni fino alle 18.00. Ha annunciato anche l’intenzione di rivedere i parametri di calcolo dei ristori da inserire nel Dl quinquies, di modo da selezionare in maniera più precisa le imprese che hanno subito un grave danno a causa della pandemia, differenziando fra settori che hanno operato e chi invece ha particolarmente sofferto, come il comparto del turismo. Ultimo, ma non secondario, ha riconosciuto il ruolo dei pubblici esercizi come elementi fondamentali della sicurezza urbana e della socialità. Tutte indicazioni positive che ci fanno ben sperare in un cambio di passo. Ora però attendiamo i fatti”.
Il direttore di Confcommercio Toscana invita poi gli imprenditori a fare attenzione ai propri conti correnti “perché stanno arrivando gli accrediti relativi al “bonus filiera”, istituito con il cosiddetto Decreto Agosto n. 104/2020 a sostegno della filiera agroalimentare e ristorativa. Si tratta di un contributo a fondo perduto che, a seconda dei casi, va da un minimo di mille ad un massimo di 10mila euro a rimborso degli acquisti di prodotti Made in Italy fatti nei mesi scorsi”.
Le imprese destinatarie del bonus filiera sono ristoranti, pizzerie, mense, servizi di catering, agriturismi e alberghi con somministrazione di cibo che abbiano subito un calo di fatturato e che abbiano dimostrato, con relativi documenti fiscali, di aver acquistato prodotti agroalimentari e vitivinicoli italiani a partire dal 14 Agosto 2020.
“Il contributo a fondo perduto è una piccola cosa, ma pur sempre utilissima in questo momento, in cui gli imprenditori stanno cercando di tirare avanti senza poter lavorare a pieno regime. Vale come riconoscimento dell’importanza della filiera agroalimentare e ristorativa, che sta soffrendo moltissimo ormai da un anno, perché con i locali chiusi anche le imprese agricole non hanno più uno degli sbocchi di mercato più importanti, per alcuni il principale, per i loro prodotti”, sottolinea Marinoni.