In merito alla vicenda della "Fake News" sulla bolletta elettrica Radio Fiesole ha cercato di contattare gli addetti ai lavori che all'intervento in diretta hanno preferito fare riferimento ai comunicati ufficiali. Federconsumatori nei giorni scorsi ha preso in considerazione la reazione per vie legali ed ha sottolineato la necessità di una revisione del sistema segnalando che le morosità maggiori si perderebbero tra le piccole e medie imprese prima ancora che tra le famiglie.La trasmissione radiofonica sui 100 FM presentata da Benedetta Rossi ed Alessio Nonfanti si è occupata del messaggio Whatsapp che invita gli utenti a non pagare i presunti "35 Euro" aggiunti nel conto dell'energia, una Fake News che nasconde una percentuale di verità ed alcuni consigli sbagliati come l'invito a stornare dal conto l'eventuale aggiunta sottoscrivendo un "bollettino in bianco" con la cifra scritta a mano.
Una pratica, che il pagamento del Canone Rai ha recentemente insegnato essere rischiosa, poiché l'utente sarà sempre in debito dell'importo complessivo che non sarà automaticamente attribuito alla sola utenza elettrica ma sempre al conto totale. Il distacco dal servizio è pertanto probabile per morosità.L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) è intervenuta direttamente con un comunicato stampa per spiegare meglio che il provvedimento che ha messo in allarme i consumatori è finalizzato esclusivamente a reintegrare gli oneri di sistema a seguito del mancato versamento da parte di alcune imprese venditrici e non di altri clienti morosi. Il relativo impatto sulle bollette dei consumatori finali non è ancora stato quantificato da ARERA, ma l’Autorità ha precisato che sarà molto contenuto (all’incirca il 2% degli oneri di sistema, e non certo 35 euro).
Ad onore del vero occorre ricordare che le imprese venditrici si sarebbero trovate in difficoltà nel pagamento a seguito delle mancate entrate e quindi, se pur non direttamente, il cerchio si chiude sempre sulle singole morosità degli utenti finali.In riferimento alla notizia sui presunti aumenti nella bolletta elettrica relativi ai costi delle morosità non saldate, Enel, nel ribadire la propria estraneità alla vicenda, fa presente che nelle bollette attuali e in quelle dei prossimi mesi "non risultano voci aggiuntive". L'Autorità nel dettaglio precisa che "il provvedimento, deliberazione 50/2018, riguarda solo una particolare casistica, limitata numericamente, e solo una parte degli oneri generali di sistema previsti per legge.
In particolare, il riconoscimento individuato dall'Autorità per i soli distributori è parziale e attiene ai soli oneri generali di sistema già da loro versati ma non incassati da quei venditori con cui, a fronte della inadempienza di questi ultimi, i distributori hanno interrotto il relativo contratto di trasporto di energia, di fatto sospendendo così a tali soggetti la possibilità di operare nel mercato dell'energia.
Un meccanismo, parziale e circoscritto finalizzato a garantire il gettito degli oneri di sistema da assicurare per legge, che l'Autorità ha strutturato in tal modo per adempiere ad una serie di sentenze della giustizia amministrativa che hanno annullato le precedenti disposizioni dell'Autorità in tema. La regolazione precedente imponeva ai venditori la prestazione di garanzie finanziarie in favore delle imprese distributrici anche a copertura degli oneri generali di sistema. Le pronunce della giustizia amministrativa sostengono che la legge pone in capo esclusivamente ai clienti finali, e non alle imprese di vendita, nè ai percettori degli incentivi, gli oneri generali di sistema, con la conseguenza che l'Autorità non avrebbe il potere di imporre il citato sistema di garanzie alle imprese di vendita negando che il rischio di mancato incasso degli oneri generali di sistema da parte dei clienti finali sia dei venditori".Federconsumatori ha espresso contrarietà in relazione alla questione del recupero del mancato pagamento degli oneri di sistema da parte dei morosi addebitandolo in bolletta a tutti i cittadini "Stiamo raccogliendo, in tal senso, le segnalazioni e le manifestazioni di dissenso da parte dei cittadini, fortemente sconcertati da tale disegno: intendiamo portarle all’attenzione dell’Autorità per farle comprendere cosa pensano i cittadini di questa proposta, quanto la giudichino inappropriata, ingiusta e inopportuna. In fase di consultazione presenteremo una proposta organica e dettagliata, che verte su alcuni punti fondamentali: rivendichiamo una seria riforma degli oneri di sistema che, nelle recenti modifiche, al posto di essere ridimensionati sono stati accentuati a favore delle imprese energivore.
È inconcepibile che i cittadini paghino salatamente incentivi ad imprese che consumano grandi quantità di energia e alla rete ferroviaria. Il compito di una rimodulazione e di un contenimento di tali oneri lo consegneremo nelle mani del nuovo Governo e della nuova Autorità. A Governo e Autorità chiederemo anche un intervento appropriato sui certificati bianchi, per i quali eravamo all’avanguardia in Europa, ma che oggi si sono trasformati in un mero business. Per recuperare le somme dovute dagli utenti morosi è necessario agire con gli strumenti appropriati, attraverso un’azione di recupero mirata.
È opportuno sottolineare, in tal senso, che stando ai dati dell’Autorità per l’energia, le utenze che risultano morose sono in larga parte relative alle piccole e medie imprese. Proprio per questo appare ancora più assurdo ed improponibile far pagare ai cittadini i costi a cui le imprese non riescono a far fronte. È opportuno valutare le situazioni di morosità, disponendo le opportune misure per i casi di morosità incolpevole e di povertà energetica che, sempre più spesso, non riguardano solo famiglie ed anziani, ma anche giovani, specialmente studenti.
Esistono già esempi virtuosi che prevedono una forma del tutto volontaria di solidarietà da parte di cittadini, imprese e fondazioni, per la costituzione di un vero e proprio “Banco dell’energia” per gli utenti in difficoltà. Chiediamo una vera e necessaria riforma dei bonus energia, gas e acqua. Ad oggi solo una minima parte dei cittadini che ne avrebbero diritto usufruisce dei bonus: a causa di ostacoli e lungaggini burocratiche. Utilizzando, invece, le banche dati esistenti sarebbe già oggi possibile individuare i cittadini che ne hanno diritto e far scattare automaticamente i bonus".