Uisp serve l'assist al progetto di bike sharing che verrà.. forse. Tra i Bandi del Comune di Firenze non sembra esserci in stand by nessun affidamento o richiesta di interesse in merito alla gestione del servizio sul suolo cittadino.L'Associazione promotrice dello Sport per tutti entra in campo con l'intenzione di dare nuova linfa all'iniziativa e mettere la palla in rete. Ecco l'esclamazione che potrebbe facilitare il nuovo sistema: "Gli impianti sportivi gestiti da Uisp potrebbero ospitare parte dei presidi necessari sul territorio".
Quante devono essere le postazioni e dove metterle? Gli esperti attendono al varco l'Amministrazione fiorentina sui punti più critici del servizio.Per i più appassionati sostenitori della condivisione delle due ruote, infatti, tutto si gioca su due aspetti fondamentali: partire con pochi mezzi in pochi punti della città significa la morte prematura del progetto, lo dimostrerebbero i fallimenti già registrati in Toscana. Poi c'è la rete: se non esiste una rete ciclabile continua, con staffe protette per la penetrazione del centro storico allora non c'è storia.
Un circuito radiale può andare bene per fare il giro di un lago, non per muoversi in città.In passato si era parlato di almeno 100 postazioni, poi ridotte a 50. Gli impianti sportivi gestiti da Uisp potrebbero tornare utilissimi. Uisp è pronta a fare la sua parte nella convinzione che per far decollare il progetto serva uno sforzo comune: “Impianti sportivi come le Pavoniere e la Costolina, gestiti dall'associazione potrebbero ospitare postazioni strategiche per il bike sharing.
Sarebbe un modo per dare un segnale alla città non solo sotto il profilo sportivo ma culturale” lo dichiara Mauro Dugheri, presidente del Comitato Uisp di Firenze. La bicicletta, nonostante tutto, ha conquistato Firenze. Più forte il desiderio di spostarsi in libertà delle buche stradali? Più forte l'esigenza di dare un contributo all'ambiente dei furti quotidiani? C'è solo da ringraziare i fiorentini.Sana pratica sportiva e risposta convinta alle necessità crescenti di mobilità rispettosa dell'ambiente.
Per Dugheri “la bicicletta è un fatto culturale e come Uisp i nostri sforzi sono proprio nella direzione di creare i presupposti perché Firenze sia sempre di più una città su due ruote”.
In questa ottica vanno iniziative come la manifestazione del 13 settembre 2015 che ha visto l'associazione in prima fila nell'organizzazione della grande pedalata del Tirreno e dell'Arno. “E' fondamentale uscire da un'ottica ristretta e avere una visione d'insieme della progettualità, a cominciare dai percorsi. Ci deve essere continuità a livello d'interventi e manutenzione, una maggiore condivisione dei percorsi. Basti pensare all'esperienza di Mugello Bike o ad altri progetti, in cantiere, ad esempio un grande percorso che colleghi il lago di Bilancino alla costa” sottolinea Orlando Materassi, presidente Lega Ciclismo Uisp Firenze.Importante per Materassi l'impegno in prima persona di chi va in bici a rispettare il codice della strada e a prendere le precauzioni più opportune per evitare incidenti. “Penso all'uso del casco e a una manutenzione accurata della bicicletta nel rispetto dell'incolumità personale e degli altri” conclude il presidente della Lega Ciclismo Uisp Firenze.
Progetti ma anche buone pratiche. In una città in cui è diventato difficile attraversare le strisce pedonali se non sono sormontate da un impianto semaforico, è molto importante “educare” tutti i fruitori delle strade al rispetto reciproco con una ottica discendente, cioè rivolto in primo luogo verso i soggetti più deboli, pedoni e ciclisti.Uisp c'è, manca poco affinché a firenze sia bicicletta per tutti.