Una delegazione di lavoratori della Bekaert ha incontrato oggi il Prefetto di Firenze Laura Lega che è stata ringraziata "per la vicinanza e l’interessamento alla situazione". Hanno aspettato sotto Palazzo Medici Riccardi la firma sul decreto del Presidente Sergio Mattarella, cui seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.Il decreto legge conferma il ripristino della cassa integrazione per cessazione di attività, adesso spetta all'azienda avviare la richiesta. Ha spiegato la Fiom di Firenze "Martedì il Prefetto sarà con noi per il nuovo incontro previsto al Ministero. Speriamo sia la volta buona per mettere fine all’arroganza dell’azienda, per reintrodurre uno strumento tolto ingiustamente e necessario per la politica industriale di questo Paese come la cassa integrazione per cessazione".
"Siamo pronti a occupare lo stabilimento se il decreto non arriverà in tempo perché l'azienda firmi la cassa integrazione prima che il 3 ottobre scada il temine della trattativa sui licenziamenti. Bekaert può anche prorogare questo termine, ma non ha mai dato segno di volerlo fare. L'unica misura cui si è detta disponibile è la firma della cassa integrazione che senza decreto non è possibile" aveva detto Daniele Calosi, Segretario Generale Fiom Cgil Firenze.Solidarietà è stata manifestata dal presidente della Regione Enrico Rossi "Sarò presente martedì 2 ottobre - ha annunciato Rossi - sarò con loro al Ministero dello Sviluppo Economico.
È fondamentale - ha aggiunto - che entro quella data sia operativo il decreto Genova, che contiene la reintroduzione della cassa integrazione per le aziende che cessano l'attività. Da quello che sappiamo il provvedimento dovrebbe essere pubblicato a breve in Gazzetta Ufficiale. In questo modo riusciremo a bloccare il licenziamento dei 318 lavoratori dell'ex Pirelli di Figline Valdarno e ad aprire il capitolo della reindustrializzazione dell'area e del ricollocamento degli operai.
C'è poco tempo ma non ci arrendiamo" aveva detto in mattinata il governatore toscano.
"La prima buona notizia in questa terribile vicenda di criminalità imprenditoriale. Il 3 ottobre scadono i termini della procedura di licenziamento per i 318 lavoratori della Bekaert, quindi il tempo stringe”, dichiarano Tommaso Fattori e Paolo Sarti, stamattina presenti al presidio dei lavoratori. “Dal 4 ottobre ai licenziamenti non potrebbe più porre rimedio alcun ammortizzatore sociale ma se il decreto arriva prima, grazie alla cassa integrazione avremmo la prima precondizione utile per far arrivare nuovi investitori e tenere in vita il sito.
Dobbiamo puntare alla necessaria reindustrializzazione dell’ex Pirelli, un obiettivo che non riguarda solo i lavoratori coinvolti ma lo stesso futuro produttivo del Valdarno”, continuano fattori e Sarti. “La battaglia dei lavoratori della Bekaert merita un epilogo vittorioso e le condizioni perché ciò accada ci sono, a partire dal fatto che tre possibili investitori si sono fatti avanti. Tra le opzioni possibili, dopo che siano stati attivati gli ammortizzatori sociali, c'è anche quella che potrebbe vedere la proprietà belga arrendersi all'evidenza e tornare sui propri passi, per poi cedere ad altri acquirenti. Tutto è già pronto per una possibile ripartenza.
In questi 90 giorni i 318 lavoratori della ex Pirelli hanno virtuosamente continuato a tenere in vita l'azienda e a riempire il magazzino, pur non essendoci consegne in vista. Non dimentichiamo che la lotta di questi 318 lavoratori della Bekaert è nell'interesse degli altri 150 mila che sono in una situazione analoga nel resto del paese”, concludono Fattori e Sarti.