Per protestare contro il mancato rinnovo del Contratto nazionale, contro la decisione unilaterale di Abi di darne disdetta e contro “l'egoismo” dei banchieri, venerdì 30 gennaio sarà sciopero nazionale unitario: i promotori sono Fisac Cgil, Fabi, Fiba Cisl, Uilca, DirCredito, Unisin, Ugl, Sinfub (hashtag su twitter: #sonobancario; il simbolo dell'iniziativa sono tanti pesciolini rossi contro lo squalo-finanza). In quattro città sono previste manifestazioni: Milano, Ravenna (sede della banca di Patuelli, Presidente Abi: è lì che andranno i toscani, con pullman da ogni provincia), Roma e Palermo.
Oggi, alla sede di Cgil Toscana a Firenze, in conferenza stampa i sindacati di categoria toscani hanno illustrato le ragioni e gli obiettivi dello sciopero: “Siamo bancari, non banchieri né venditori di polizze: chiediamo un sistema delle banche più al servizio dei cittadini. Oggi si chiede ai lavoratori, oltre che alle imprese e alle famiglie, di pagare il prezzo delle scelte sbagliate di manager che guadagnano anche 100 volte più di un bancario”. Negli ultimi 15 anni nelle tasche dei banchieri sono entrati circa 600mila euro in più, mentre nello stesso periodo i bancari hanno perso 800 euro.
“Le soluzioni che ci propongono sono vecchie e miopi: disdettare il Contratto nazionale per rendere più debole e precario il lavoro nel settore con la trasformazione dei dipendenti in lavoratori autonomi, pagati per vendere prodotti”, hanno aggiunto le sigle sindacali, che hanno parlato anche del Decreto del Governo sulle banche popolari: “Si rischia di aprire la strada a colossi internazionali interessati alla finanza speculativa. E l'ennesima aggregazione che va a colpire i rapporti coi territori e si rischieranno esuberi. Serve un progetto che aiuti l'economia e le persone. Ad Abi i sindacati lo hanno presentato”.
Secondo i dati della Banca d'Italia, in Toscana il numero dei bancari è passato dai 27.944 del 2012 ai 26.084 del 2013. Di tutti questi, nelle banche maggiori al 31-12-2012 erano 13.496, mentre alla fine dell'anno successivo sono rimasti in 11.981 (calo dell'11%): ancora non ci sono i numeri al 31-12-2014, ma si stima un'altra diminuzione almeno della stessa entità. Capitolo sportelli: dal 2008 al 31-12-2014 nella nostra regione ne sono stati chiusi 231 (-9%, oggi sono in tutto 2.310). Anche il credito delle banche a famiglie e imprese toscane è diminuito: da giugno 2011 a ottobre 2014 si è passati da elargire 112 miliardi di euro a 97. In Toscana l'unica cosa che sale sono le sofferenze bancarie: +11 miliardi di euro da marzo 2009 a settembre 2014.
Capitolo esuberi: a livello nazionale alla Popolare Etruria trattativa aperta su 451, in Unicredit sono 5.100. Il tutto, in attesa dell'ulteriore ristrutturazione in Mps.