Con lo stato di dissesto decretato dalla Banca d’Italia (insieme ad altre tre Banche), l'organo di vigilanza ha decretato la trasformazione delle obbligazioni subordinate (emesse principalmente dall’anno 2011 in poi) in capitale azzerandone il valore e l’esigibilità.
L’Asso-Consum, associazione per la difesa dei consumatori, degli utenti e dei cittadini, componente CNCU, alla luce del salvataggio dal rischio default della Banca Etruria da parte del decreto del Consiglio dei Ministri emanato lo scorso 22 novembre, ha inviato un esposto alla procura della Repubblica di Arezzo affinché venga accertato se il rischio di default sia dovuto a malversazioni interne o a speculazioni. Inoltre l’associazione chiede di verificare se il consiglio d’Amministrazione sia stato favorito nell’elargizione dei prestiti. Dall’operazione, ad essere lesi sono gli azionisti e i titolari di obbligazioni subordinate che perderanno del denaro. Salvi, invece posti di lavoro e correntisti.
In buona sostanza lo sportello grossetano della Confconsumatori è stato informato da diversi obbligazionisti della scoperta, ovvero anziché aver comprato un titolo remunerativo (obbligazione ovvero debito della Banca) hanno visto così perdere tutto il loro investimento per via del dissesto della Banca (condizione prevista dall’emittente del titolo). Questo vale solo per le obbligazioni subordinate ma non per le altre obbligazioni che saranno soddisfatte dalla nuova società.