Importante ritrovamento archeologico alla Fortezza Medicea di Arezzo. Durante i lavori di risistemazione dell'edificio storico è stata portata alla luce una domus romana databile intorno al primi decenni del I secolo d.C. Si tratterebbe di un edificio residenziale di età romana di cui sono stati individuati per ora tre ambienti, due dei quali, parzialmente indagati, conservano resti in posto di intonaco parietale dipinto e piani pavimentali. L'edificio, situato nel settore nord-est del pianoro del poggio di San Donato, si affacciava sulla valle sottostante prossimo alle ripide pendici di questo lato dell'altura. I nuovi reperti sono stati presentati questa mattina dal soprintendente regionale ai beni archeologici Andrea Pessina che ha annunciato il proseguimento dei lavori grazie a un immediato finanziamento di diecimila euro per stabilire con esattezza di cosa si tratti.
Non è escluso infatti che possa trattarsi di un edificio pubblico di dimensioni molto più grandi. "Oramai è evidente a tutti che ad Arezzo siano in corso scoperte archeologiche tra le più importanti della Toscana - spiega il soprintendente Pessina - il ricordo recente della chiesa e della cripta di San Donato in Cremona adesso è affiancato dal rinvenimento di un edificio residenziale di pregio che è, credo, solo l'inizio. È prematuro pensare a cosa faremo, certo non possiamo non porci il quesito della loro valorizzazione.
Intanto, con un contributo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, si procederà a breve alla prosecuzione dell'indagine archeologica in particolare in direzione sud, al fine di portare in luce integralmente l'edificio di età romana individuato e i suoi preziosi rivestimenti pavimentali, anche al fine di fornire indicazioni nel merito all'amministrazione e procedere alla redazione di un apposito progetto di salvaguardia e valorizzazione del sito, per la futura fruizione anche di questa straordinaria testimonianza dell'antica Arretium conservata sotto la struttura difensiva medicea". I piani pavimentali rinvenuti sono ascrivibili all'età augustea-giulio claudia (fine I a.C.
- decenni iniziali I d.C.), che trovano confronti stringenti tra l'altro con mosaici della villa dell'Ossaia di Cortona.