Firenze – Dal Governo un investimento di 50 milioni di euro per l’assetto idrogeologico, lo Stato paghi le somme urgenze e sul territorio si blocchi l’edificazione. Questi i punti principali dell’intervento in aula del presidente della Regione Enrico Rossi sulle alluvioni che hanno colpito la Toscana. “Per l’assetto idrogeologico – ha detto il Presidente - se noi avessimo dal Governo un trasferimento di risorse adeguato potremmo reagire. Il Governo dovrebbe investire quanto noi, 50 milioni l’anno, così, in 10 anni potremmo produrre un cambiamento sul territorio”.
“Non si può – ha detto Rossi - morire affogati né franati per Maastricht”. Il governatore ha aggiunto: “Lo Stato deve pagare le somme urgenze, nei casi di interruzioni di strade o di danni nelle scuole o negli edifici pubblici, si deve trovare il modo di intervenire tempestivamente. La Toscana non può stare in uno stato di abbandono e di incuria. I sindaci devono attivare, senza peritarsi, questa procedura.” Infine, Rossi lancia un appello all’equità: “In questi anni per le alluvioni in altre Regioni sono state date risorse importanti oppure è stato concesso lo slittamento del pagamento delle tasse.
Alla Toscana, - ha detto il governatore - invece, no. In molte aree i cittadini sono esasperati, la Regione non può fronteggiare da sola le spese provocate da questi danni. Vogliamo l’aiuto del Governo ed essere trattati al pari delle altre regioni”. Il presidente ha poi invocato il maggior impegno dei parlamentari toscani a Roma a favore della loro regione. In conclusione, Rossi ha annunciato l’incontro che si terrà lunedì 17 febbraio con i sindaci dei comuni interessati dagli eventi alluvionali e i parlamentari toscani.
“Sarà una riunione operativa nella quale spero che riusciremo a concordare un documento per richiedere al parlamento di intervenire” Giornata di sopralluoghi e di resoconti per i tecnici e operatori del Consorzio impegnati nel fare il punto della situazione dopo la piena delle ultime ore. Nella tarda serata e nella notte di ieri sera le piogge si sono intensificate anche sul territorio della Toscana Centrale (Chianti e Valdelsa) dove i pluviometri stamattina avevano registrato cumulate in media intorno ai 30-50 mm nelle ultime 24 ore, nettamente inferiori rispetto ai 70-110 mm caduti nello stesso arco temporale sui bacini idrografici in destra del Fiume Arno (Val di Sieve, Mugello, Piana Fiorentina, Ombrone Pistoiese). Considerato il grado di saturazione del terreno già dei giorni scorsi, le precipitazioni moderate dell'intera giornata e via via più abbondanti nella tarda serata e nella notte, i livelli di tutti i principali corsi d'acqua sono saliti repentinamente destando qualche preoccupazione. Il Torrente Pesa a Turbone ha sforato il primo livello di guardia tra le 20 e le 22 di ieri puntando dritto ai 3.5 m del secondo livello di guardia per poi ridiscendere lentamente nel corso delle ultime ore.
Qui sicuramente la situazione più preoccupante: una notevole erosione dell'argine della cassa di espansione del Turbone che al momento tuttavia non ha provocato nessun danno. Sul posto immediatamente stamattina i tecnici del Consorzio e del Circondario Empolese Valdelsa per le dovute valutazioni. Paura anche a Grassina e Ponte a Ema, dove il torrente è cresciuto vertiginosamente in poche ore, tanto da attivare più a monte la cassa di espansione di Poggio Deserto in località Capannuccia. A Scandicci è entrata in azione per l'ennesima volta in pochi mesi la cassa di espansione di Santa Maria lungo il Torrente Vingone, in prossimità di Piazza Kennedy: l'opera, realizzata solo pochi anni fa, ha ancora una volta svolto regolarmente il proprio compito. In piena anche fossi, rii e torrenti della Valdelsa, con il Fiume Elsa che a Castelfiorentino è rimasto sopra il primo livello di guardia per ben 10 ore dal primo pomeriggio di ieri fino alla mattinata di oggi.
Situazione sotto controllo nella Piana Empolese, dove nonostante l'alto livello dell'Arno che oggi pare aver raggiunto il livello massimo degli ultimi 20 anni, non si sono verificate problematiche legate allo scolo del reticolo minore. E nonostante la pioggia sia momentaneamente cessata, la Regione Toscana ha esteso l'allerta fino alle ore 18 di domani, mercoledì 12 Febbraio 2014, portando però il livello "moderato": e pur abbassandosi il livello di criticità, rimane comunque alta l'attenzione del Consorzio sulle opere idrauliche di propria competenza. È partito stamani un piano speciale di gestione del traffico in via Aretina sul territorio fiesolano e pontassievese dopo che ieri la Provincia di Firenze, mediante un provvedimento d’urgenza, ha chiuso (fino al 28 febbraio) per rischio smottamento al km 7,400 la SP 34 di Rosano in località Vallina, nel comune di Bagno a Ripoli. Per tenere, quindi, sotto controllo i congestionamenti del traffico in via Aretina, sulla quale è stato deviato il traffico, le Polizie municipali di Fiesole e di Pontassieve attraverso un piano congiunto – attivo fino a fine mese - sono impegnate nella regolazione del transito viario, in special modo nelle ore di punta.
“Dalle 8 alle 11 e poi dalle 17 alle 19.30 gli impianti semaforici presenti lungo via Aretina verranno staccati e al loro posto poliziotti della municipale gestiranno il traffico, così da assecondare i flussi a seconda delle necessità – spiegano Alessandro Belardi e Massimo Pratesi rispettivamente comandanti di Fiesole e Pontassieve –. Data la situazione invitiamo, comunque, gli automobilisti a usare, dove possibile, strade alternative o i mezzi pubblici per evitare il congestionamento del traffico sulla via Aretina”. La politica - “All’indomani degli eventi alluvionali che hanno colpito le zone di Massa e della piana lucchese – ha detto il consigliere Andrea Agresti (Ncd)- c’eravamo lasciati con un quadro conoscitivo sulle criticità”.
“E’ importante – ha continuato il consigliere - conoscere le criticità del territorio e programmare gli interventi, mettendo in campo le risorse necessarie. Brancoliamo nel buio, facciamo un elenco dei danni derivati dagli eventi alluvionali di questi giorni ma non abbiamo una programmazione adeguata”. “Gli eventi alluvionali purtroppo – è intervenuto Giovanni Santini, capogruppo di Forza Italia – non sono più un’eccezione ma stanno diventando per la Toscana una pericolosa abitudine che sta mettendo a dura prova la nostra regione.
Mi chiedo quindi se le opere di messa in sicurezza realizzate in questi anni siano utilizzate al meglio. Mi risulta per fare un esempio che la cassa di espansione nella zona di Peccioli, progettata dalla Provincia di Pisa, sia rimasta asciutta e non sia stata quindi utile alla situazione critica che si è creata a Ponsacco, dove un argine del fiume Era ha ceduto”. Fabrizio Mattei (Pd) ha sottolineato la “buona organizzazione toscana, la prontezza di intervento della protezione civile” e “il sistema che funziona”.
“Adesso è importante – ha detto il presidente della commissione Mobilità – richiamare l’intervento del Governo nazionale perché la Regione non può essere lasciata sola”. “Bisogna avere più cura dell’assetto idrogeologico del territorio – ha concluso Mattei - ma forse alcuni interventi, come le casse di laminazione e il bacino di Bilancino, hanno consentito di parare il colpo e che la situazione non fosse ancora più grave”. Anche il consigliere Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd) ha messo in evidenza come priorità l’assetto idrogeologico.
“La situazione è critica – ha detto - in varie zone della Regione, ci sono frazioni isolate e frane che interessano moltissimi territori. In questo scenario non possiamo assolutamente lasciare soli i comuni, costretti molto spesso a interventi fuori bilancio per contrastare l’emergenza. La Regione però non può fronteggiare le spese da sola, il Governo deve venirci incontro”. Il capogruppo Udc Giuseppe Del Carlo ha evidenziato la necessità di indirizzare la prevenzione in due filoni: “quello urbanistico con limiti di edificazione e quello di intervento sul territorio con piani di recupero”.
“Obbiettivo – ha concluso il consigliere – dare priorità agli stanziamenti per il rischio sismico ed idrogeologico, per gli interventi di prevenzione. Si parla di piani di intervento predisposti, adesso dobbiamo portarli avanti”. Anche dalla capogruppo Fds-Verdi Monica Sgherri arriva apprezzamento al “sistema toscana che ha saputo reagire all’emergenza”, “ad una società civile organizzata” e alle istituzioni presenti sul territorio. “Oltre alla priorità di una programmazione straordinaria – ha detto Sgherri – la difesa del territorio e il riassetto idrogeologico devono diventare i capisaldi di un programma di sviluppo per promuovere politiche di ripopolamento di campagna, montagna e centri minori; di recupero del patrimonio edilizio e di sostegno all’economia del territorio.
Insomma, la difesa e la cura del territorio devono diventare una nuova forma di produzione di reddito”. Loris Rossetti (Pd) ha apprezzato la presenza della Regione sul territorio in quasi tutte le situazioni di emergenza e ha ribadito gli strumenti di programmazione regionali, in particolare le leggi per la salvaguardia del territorio. “L’agricoltura – ha detto il consigliere – deve diventare uno strumento per evitare il dissesto idrogeologico e le terre incolte vanno riassegnate”. “Ci sono frazioni, nei comuni di Pietrasanta e Stazzema, rimaste isolate a causa delle frane - ha dichiarato la consigliera Marina Staccioli (FdI).
Da anni si parla di creare in quelle zone strade alternative per fronteggiare questo problema, senza ancora aver trovato una realizzazione pratica. Credo che sia necessario risolvere la situazione, è impensabile infatti abbandonare intere aree”. Il Parlamento della Toscana ha approvato con voto unanime la legge che stanzia un contributo straordinario di solidarietà, con un limite massimo di 5mila Euro per nucleo familiare, da ripartire nei Comuni colpiti dagli eventi alluvionali che hanno interessato la Toscana nei giorni 4-5, 17-20 gennaio 2014 e 31 gennaio-11 febbraio 2014.
Eventi per i quali il presidente Enrico Rossi ha dichiarato lo stato di emergenza con due distinti provvedimenti. ll primo per il territorio delle Province di Lucca (33 Comuni), Massa-Carrara (17 Comuni), Pisa (4 Comuni), Pistoia (13 Comuni) e Prato (7 Comuni), l’altro per tutto il territorio regionale. Lo stanziamento approvato, in linea con quanto già avvenuto per le alluvioni dei mesi di novembre 2012 e settembre-ottobre 2013, costituisce un primo aiuto finanziario per consentire ai cittadini di far fronte alle spese urgenti e necessarie al ripristino delle abitazioni e delle pertinenze danneggiate dagli allagamenti. L’importo complessivo stanziato ammonta a tre milioni di Euro da ripartire tra i Comuni colpiti in misura proporzionale al numero delle segnalazioni di danno che saranno acquisite dalle amministrazioni locali a seguito di avviso pubblico.
Le stesse amministrazioni disciplineranno, autonomamente, criteri e modalità di assegnazione del contributo che potrà essere richiesto da nuclei familiari aventi un valore Isee massimo di 36mila Euro, riferito all’anno 2012, con abitazione abituale e stabile nei Comuni colpiti. La copertura del contributo di tre milioni viene iscritta nel bilancio di previsione 2014. Come precisato dallo stesso presidente Rossi durante il dibattito in Aula: ”Questa legge è un contributo di solidarietà per chi ha avuto, come suol dirsi, l’acqua in casa, e non ha nulla a che vedere con il contributo a chi, famiglie o imprese, ha avuto danni da alluvione” Gli aggiornamenti dai Consorzi di Bonifica Firenze - Dopo la pioggia incessante degli scorsi giorno e di ieri, il maltempo sembra concedere un po’ di tregua.
Dai comprensori toscani giungono notizie di un generale miglioramento, con qualche criticità per i Consorzi di Bonifica Auser-Bientina e dell’Area Fiorentina. Ecco tutti gli aggiornamenti: Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli: nonostante siano piovuti in modo costante 60 mm in media su tutto il comprensorio e gli invasi fossero pieni, la rete ha retto bene e non si sono registrati danni, rotture o problematiche. In funzione le idrovore in tutto il comprensorio. Squadre di operai e tecnici hanno verificato tutte le segnalazioni e posto in atto le operazioni necessarie per favorire il deflusso dell’acqua.
Il Serchio ha raggiunto quasi i 500 metri cubi al secondo a Vecchiano, dove sono stati distribuiti ieri 150 ballini di sabbia. Sono state chiuse le paratoie di Avane e Filettole per evitare il riflusso dell’acqua del Serchio verso gli abitati. Consorzio di Bonifica della Toscana Centrale: notizie positive anche se la pioggia ha colpito incessantemente. Le cumulate registrate nella tarda serata di ieri erano decisamente inferiori rispetto ai bacini idrografici del versante destro dell’Arno (Ombrone, Bisenzio, etc.).
Stanno rientrano alla normalità anche la situazione dell’Elsa a Poggibonsi e Castelfiorentino, il Virginio a Montespertoli, la Pesa a Turbone, l’Ema a Strada che ieri avevano raggiunto il primo livello di guardia. Consorzio Ombrone Pistoiese-Bisenzio: sono state tenute continuamente in funzione le pompe idrovore degli impianti di Castelletti e Olmetti. Il Consorzio è stato chiamato anche dalle Province di Prato e Pistoia, a intervenire sul sistema idraulico. Garantiti l’apertura e il controllo delle casse di laminazione di Ponte alle Vanne, Case Carlesi e Lavacchione, oltre che delle tre casse presenti a Montemurlo (Po).
Nei prossimi giorni si procederà alla verifica della stabilità delle opere idrauliche e dei danni che queste hanno subito. Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina: dopo la giornata già impegnativa di ieri, è stata una notte di grande allerta. Tutto il personale consortile si è attivato per controllare la situazione dei corsi d’acqua della Piana e per far lavorare al meglio gli impianti che pompavano artificialmente l’acqua, evitando allagamenti. Sia Arno che Bisenzio hanno superato gli argini, riempiendo d’acqua nell’area dei Renai che ha funzionato come una cassa di espansione naturale.
Verso le 10 di stamani è passato il colmo di piena dell’Arno a Ponte a Signa: i livelli sono ora in discesa e non ci dovrebbero ulteriori criticità. Consorzio di Bonifica Alta Maremma: non piove più da ieri sera alle 21 e il livello dei corsi d’acqua si sta abbassando progressivamente sia nel comprensorio dell’Alta Maremma sia in quello dell’Isola d’Elba. I corsi d’acqua hanno retto bene nonostante avessero assorbito una grande quantità di acqua per le continue piogge delle settimane passate. Consorzio di Bonifica Auser-Bientina: nonostante la tregua del maltempo, non si ferma l’attività sul territorio, fortemente provato dall’enorme quantità di pioggia precipitata.
Il maltempo ha causato tracimazioni a Bientina, mentre sono stati due giorni d’intenso lavoro anche per la cassa d’espansione naturale del Rio Botrione, tra Altopascio e Castelfranco di Sotto. Problemi nella zona nord del Capannorese e nel comune di Lucca dove ora si contano i danni e si lavora per ripristinare la situazione. Attenzione particolare per il Rio Castiglioncello, nell’Oltreserchio. Via agli interventi di ripristino nelle zone interessate dagli eventi alluvionali delle ultime settimane.
E’ quanto deliberato dalla Giunta comunale di Volterra che ha approvato le somme urgenze e affidato i lavori. Mezzi e operai di ditte private sono già al lavoro da questa sera nell’area interessata dal crollo delle mura medievali per le attività propedeutiche di predisposizione del cantiere bloccate dalla pioggia delle ultime ore. Ruspe e mezzi a lavoro anche in viale Trento e viale Trieste per liberare la strada dalla frana di questa notte ed effettuare le operazioni di ripristino della sede stradale. «Grazie alle sole risorse il cui stanziamento è stato promesso dalla Regione Toscana siamo riusciti in tempi brevi a far partire i lavori più urgenti – spiega il Sindaco di Volterra Marco Buselli - Ma questo non è sicuramente sufficiente a ristabilire condizioni di sicurezza e di normalità in tutto il territorio di Volterra martoriato dagli eventi di questi giorni e interessato da ben 47 tra frane e smottamenti.
I cittadini di Volterra e l’Amministrazione Comunale chiedono che il Governo batta un colpo. Al di là delle visite, che abbiamo sicuramente apprezzato, adesso è il momento di dare risposte concrete».