"Vi invito a una ferma rivolta contro il patto di stabilità in nome dei cittadini. Non si può morire annegati per Maastricht e neppure franati". Così il presidente della Regione Enrico Rossi si è rivolto ai sindaci di Monteroni d'Arbia, Jacopo Armini, e di Asciano, Roberto Pianigiani, durante il sopralluogo di questa mattina sulle strade della provincia di Siena colpite dal maltempo: la SP12 tra Asciano e Monteroni d'Arbia (ancora dissestata dopo la frana dell'ottobre scorso) e la SP34 di Murlo a Buonconvento.
Con loro anche il presidente della Provincia di Siena Simone Bezzini e il vicepresidente Alessandro Pinciani. "Invito i sindaci a fare il prima possibile i lavori di somma urgenza e poi, se non ci sono soldi, a chiedere il conto a Roma, al governo nazionale", ha aggiunto il presidente Rossi. "Se facciamo bene i conti vediamo che la Regione Toscana è quella che ci ha messo più risorse. Abbiamo anticipato 16 milioni per i danni subiti nel 2013, così come abbiamo anticipato fondi anche nel novembre del 2012.
Ora ci vuole un atto di coraggio. Io sono al fianco dei sindaci e se ci saranno problemi mi autodenuncerò". Per i lavori di somma urgenza, quelli cioè finalizzati all'eliminazione di uno stato di pericolo per la pubblica incolumità a prescindere dalla disponibilita della copertura finanziaria, la legge consente di derogare alle normali procedure nel caso di eventi imprevedibili e imprevisti. Sulla SP34 di Murlo il presidente Rossi ha fatto un sopralluogo anche sui sui ponti sull'Ombrone e sullo Stile. "Bisogna che il governo batta un colpo, che paghi le somme urgenze, trovi fondi per la prevenzione e approvi una legislazione intermedia tra la normale gara e la somma urgenza.
Il mio è un grido d'allarme. Lo dico perché voglio bene alla democrazia, perché se non si danno risposte la gente perde la fiducia e il fiume già gonfio della rabbia e dell'antipolitica si alimenta sempre di più. E' in gioco la tenuta del territorio, ma anche un pezzo di democrazia." Lo ha detto il presidente Enrico Rossi, intervenendo oggi a Buonconvento nel corso di una riunione dei sindaci dei comuni della provincia di Siena, che hanno subito gravi danni nel corso delle recenti ondate di maltempo.
"Come Regione abbiamo fatto quello che dovevamo - ha proseguito- soprattutto se consideriamo che per i tagli del governo la nostra capacita di spesa complessiva è passata da 2 miliardi e duecentocinquanta milioni nel 2010 a 1 miliardo e seicentocinquanta milioni oggi. Abbiamo addirittura anticipato soldi stanziati dal governo e mai arrivati. Ho anche paura che alla Toscana siano stati dati meno soldi rispetto ad altre regioni. Stavolta tocca al governo, a Letta, a Gabrielli e ai parlamentari fare un passo avanti.
Tocca a loro". "Ai sindaci dò un consiglio: bisogna fare le somme urgenze, previste dalla legge in caso di pericolo per la incolumità pubblica, anche senza copertura finanziaria. Una volta fatte somme urgenze si manda la tratta al governo nazionale. Il paese non può morire annegato o franato per Maastricht o per il 3%. Questo vincolo sta diventando una camicia di forza, lo dice anche il presidente della Repubblica Napolitano. Bisogna aver coraggio, assumersi responsabilità e con fermezza andare avanti su questa strada.
Vi invito a una ferma rivolta e mi assumo anche formalmente questa responsabilità insieme a voi – ha detto Rossi ai sindaci – Voi censite i danni, anche quelli subiti dai privati, ma le ordinanze discendono da leggi del parlamento". Il presidente ha poi ricordato i dati aggiornati delle risorse che la Regione ha messo a disposizione per la prevenzione del rischio idrogeologico oltre 250 milioni in quattro anni, 50 milioni nel 2013. "Il presidente Monti a suo tempo, ci disse che non c'erano soldi per questo, ma noi li abbiamo messi, possiamo andare avanti con questo ritmo anche nei prossimi anni e soprattutto spingere gli enti attuatori a spendere effettivamente queste somme.
In questa zona della Valdichiana abbiamo stanziato 8 milioni, di cui la metà sono spesi. Poi ci sono 2 milioni e 400 mila euro su vecchi progetti per l'argine a Buonconvento e altri 2,4 a Monteroni per l'argine dell'Arbia. Il piano 2014 dispone per la zona dialtri 800 mila euro. Entro l'estate bisogna cercare di far partire questi lavori". Il presidente Rossi ha anche incontrato una rappresentanza del comitato dei cittadini e delle categorie economiche, esprimendo interessamento per le problematiche sollevate.
"Per quanto riguarda i danni subiti da privati – ha però aggiunto - non c'è nessuna legge che preveda risarcimenti. Di fronte a governi che hanno cambiato più volte le norme e i contenuti delle ordinanze, la Regione è andata oltre le sue competenze, assicurando un contributo massimo di 5000 euro achi ha un reddito Isee inferiore a 36mila euro. Un aiuto alla parte più debole della popolazione. Sul problema del commercio ricordo che l'ultima ordinanza, che discende da una legge nazionale, non prevede risarcimenti di merci danneggiate.
Su questo problema ho scritto una pacco di lettere al governo, ma senza risposta". Lunedì 10 febbraio in Prefettura ci sarà un incontro con il Prefetto Franco Gabrielli, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, invitato a Pisa dal Prefetto Francesco Tagliente, dal Presidente della Provincia Andrea Pieroni e dal Sindaco di Pisa Marco Filippeschi. La protezione civile nazionale, nella persona del suo massimo vertice, sarà presente nel capoluogo e nel territorio provinciale per “toccare con mano” gli effetti degli eventi alluvionali verificatisi la scorsa settimana. L’inizio della giornata è fissato per le 13,00 quando Gabrielli sarà in Prefettura, per una riunione alla quale, oltre allo stesso Prefetto, prenderanno parte il Presidente Pieroni, l’Assessore alla Presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli, il Vicesindaco di Pisa Paolo Ghezzi e i Sindaci dei Comuni più direttamente colpiti dalle conseguenze del maltempo: Alessandro Cicarelli (Ponsacco), Simone Millozzi (Pontedera), Marco Buselli (Volterra), Alessandra Vivaldi (Montopoli), Vittorio Gabbanini (San Miniato). Oltre a loro, saranno presenti i Sindaci e gli Assessori alla protezione civile di tutti gli altri Comuni della provincia pisana, i rappresentanti di Corpi di Polizia e Forze Armate e del CCS (Centro Coordinamento Soccorsi) territoriale. Gli esponenti delle organizzazioni produttive ed economiche interverranno per rappresentare il quadro dei danni subiti dal maltempo.Concluso l’incontro, Gabrielli, Tagliente e Pieroni inizieranno i sopralluoghi veri e propri nei luoghi interessati dagli eventi calamitosi. A poco meno di una settimana di distanza dalla frana, ieri sera all’assemblea pubblica convocata al circolo “Lo stradone”, a Panicaglia, di fronte a una folta platea di abitanti il sindaco di Borgo San Lorenzo Giovanni Bettarini ha fatto il punto della situazione, col supporto del responsabile dell’Ufficio Tecnico Paolo Pinarelli che ha illustrato con le cartografie lo sviluppo del movimento franoso e la geomorfologia dell’area interessata. Dai primi dati del monitoraggio che stanno effettuando i tecnici incaricati dal Comune, il fronte di frana - lungo 360 metri per un’estensione di 7 ettari circa -, risulta ancora in movimento e ci vorrà non meno di un mese per gli esiti dei sondaggi e rilievi che potranno consentire di evidenziare un quadro più preciso di ciò che sta avvenendo.
Ed occorrerà ancora più tempo, primavera inoltrata, per svolgere ulteriori indagini nel terreno e poter valutare precise misure da adottare per stabilizzare la zona. Intanto, Publiacqua ha effettuato la videoispezione dell’acquedotto non evidenziando perdite nelle tubature, e sta realizzando, insieme agli operai comunali, un bypass nella rete delle fognature a monte della frana per impedire l’afflusso e la dispersione delle acque nell’area a rischio deviandole e convogliandole nel torrente Le Cale. “La frana sta ancora muovendosi ma è sotto costante monitoraggio da parte dei nostri tecnici che proseguiranno il check-up dell’area - sottolinea il sindaco Giovanni Bettarini -, la situazione è all’attenzione della Regione col Dipartimento Protezione civile, Servizio sismico e Difesa del suolo, il Genio civile che ci stanno offrendo supporto”.
Ieri anche il responsabile provinciale della Protezione civile Paolo Massetti e il presidente dell’Uncem Oreste Giurlani hanno visitato l’area della frana: “Abbiamo scritto alla Regione, che ha inserito Panicaglia tra i territori riconosciuti danneggiati - continua il sindaco Bettarini -, illustrando lo stato di criticità e ìl piano degli interventi con una stima dei costi e degli stanziamenti necessari. E mi sono sentito col sottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D’Angelis per aggiornarlo della situazione”. Durante l’assemblea pubblica si è parlato anche dell’intervento, atteso da anni, di completamento del sistema fognario, che deve realizzare Publiacqua con i finanziamenti degli accordi Alta Velocità.
Il progetto esecutivo è stato approvato di recente, con la gara d’appalto prevista nel mese di maggio, ma dalla discussione pubblica, in considerazione di quanto accaduto con la frana, è maturata la convinzione che una sua revisione si renda necessaria. Prima di incontrare i cittadini di Panicaglia, in Consiglio comunale rispondendo all’interrogazione del gruppo Per Borgo il sindaco ha riferito su un’altra frana, quella di Polcanto, spiegando che il progetto definitivo per il consolidamento e la messa in sicurezza dell’area è approvato e finanziato, ed è in approvazione il progetto esecutivo per la successiva gara d’appalto. Come primo cittadino e anche come testimone diretto degli allagamenti che si sono verificati a Castelfiorentino sul finire della scorsa settimana (avendo partecipato in prima persona e ininterrottamente alle operazioni di soccorso, da giovedì sera a sabato pomeriggio) il Sindaco Giovanni Occhipinti desidera fare alcune precisazioni in merito alle polemiche che da varie forze politiche sono state mosse in relazione agli eventi alluvionali verificatisi in località Madonna della Tosse (via Sanminiatese) e al comportamento della Protezione Civile di Castelfiorentino: “Noi non abbiamo perso tempo.
Siamo intervenuti subito e ovunque era possibile nell’emergenza: non ci siamo pianti addosso quando abbiamo dovuto affrontare gravi difficoltà. Ma ora è il momento di fare chiarezza sui problemi che ci sono nel nostro territorio e le relative responsabilità, senza fare sconti a nessuno”. “Anzitutto mi preme fare chiarezza – dichiara il Sindaco – sul ruolo svolto dalla Protezione Civile di Castelfiorentino, sulla quale il consigliere provinciale di Forza Italia, Filippo Ciampolini, ha detto un sacco di sciocchezze, fraintendendo evidentemente il senso delle parole pronunciate da Paolo Masetti (direttore sala operativa Protezione Civile Provincia di Firenze).
Come è avvenuto in altre occasioni, la Prociv Arci ha tenuto un comportamento che non esito a definire encomiabile, supportando l’azione dei tecnici del Comune, della Polizia Municipale e dei Vigili del Fuoco, in tutte le situazioni di criticità in cui è stato richiesto il loro intervento.” “Quanto ai problemi che si sono avuti lungo via Sanminiatese e in località Madonna della Tosse - prosegue il Sindaco - questi li conosciamo bene, e sono stati oggetto di numerose segnalazioni agli organi competenti, in particolare alla Provincia di Firenze, alla quale abbiamo anche inviato alla fine del 2013 una lunga e dettagliata relazione sulle criticità esistenti nelle aree limitrofe e adiacenti la Cassa di Espansione, ricordando i rimedi sui quali la stessa Provincia, in precedenza, aveva assunto impegni precisi”. “Fra questi, - e cito direttamente la lettera inviata alla Provincia - la realizzazione di opere emergenziali quali la sistemazione delle paratoie d’ingresso dello scolmatore e la realizzazione di un fosso di raccolta e scorrimento delle acque esterne alla Cassa di Espansione, opere minime ma indispensabili per assicurare il deflusso delle acque esterne alla cassa stessa in regime di funzionamento” “Purtroppo – conclude Occhipinti – le ultime vicende hanno fornito l’ennesima prova (e non se ne sentiva certo il bisogno) che queste opere sono della massima urgenza.
Ne va della sicurezza di molti cittadini, della tutela del loro patrimonio privato, nonché di quello di diverse aziende agricole. Ed è per questo che è necessario che ognuno faccia quel che deve fare. I cittadini non amano, e sono d’accordo con loro, il rimpallo delle competenze. Si deve solo agire”. “Condivido pienamente la presa di posizione forte e decisa del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi nei confronti di Governo e Parlamento affinchè eroghino al più presto risorse indispensabili per far fronte agli enormi disagi che da mesi stanno vivendo anche i nostri territori a seguito del maltempo e invito tutti i parlamentari toscani a farsi sentire a Roma con vigore”. A dirlo è il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini a seguito del sopralluogo effettuato questa mattina, venerdì 7 febbraio insieme al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi in alcune zone del territorio senese pesantemente danneggiate dall’alluvione dello scorso 21 e 24 ottobre. Accompagnati dai sindaci di Monteroni d’Arbia, Asciano e Buonconvento, rispettivamente, Jacopo Armini, Roberto Pianigiani e Marco Mariotti e dal vicepresidente e assessore ai lavori pubblici della Provincia di Siena, Alessandro Pinciani, i presidenti di Provincia e Regione si sono recati sulla frana che ha interessato una carreggiata della Sp12 “Traversa romana-Lauretana” tra Monteroni d’Arbia e Asciano, sul ponte sul fiume Ombrone e su quello in corrispondenza del torrente Stile, entrambi nel Comune di Buonconvento lungo la Sp34/d “di Murlo”.
Il presidente Rossi ha poi incontrato i sindaci dei Comuni inseriti nello “stato di emergenza” a seguito degli eccezionali eventi metereologici dell’ottobre 2013 nella sala consiliare del Municipio di Buonconvento, dopo una breve visita al Museo della Mezzadria, danneggiato dall’alluvione e riaperto lo scorso dicembre grazie alla raccolta fondi promossa da Fondazione Musei Senesi, Provincia di Siena e Comune di Buonconvento. “La situazione delle infrastrutture danneggiate dal maltempo sul nostro territorio – aggiunge Bezzini – sta diventando insostenibile.
Servono al più presto risorse certe su cui poter contare per dare risposte concrete ai cittadini e alle imprese, fortemente penalizzati dai danni, ripristinando la viabilità su strade e ponti. Condivido il grido di allarme lanciato dal presidente Rossi e l’appello forte a Governo e Parlamento perché aiutino gli enti locali chiamati a governare i singoli territori. Serve una mobilitazione straordinaria di enti locali, Regione e parlamentari toscani, affinchè siano sbloccate rapidamente le risorse già stanziate, siano attribuite nuove risorse e siano allentati i vincoli del Patto di Stabilità.
Inoltre, è indispensabile semplificare le procedure urbanistiche per opere pubbliche di difesa del suolo. La burocrazia attualmente esistente su questo fronte rischia, infatti, di creare eccessivi ritardi negli interventi, anche in quelli già finanziati”. “Siamo pronti a dare battaglia nei confronti del Governo – conclude Bezzini – affinché la popolazione delle zone alluvionate in provincia di Siena riceva lo stesso trattamento che in passato ha riguardato situazioni analoghe in altre aree del Paese.
L’amministrazione provinciale ce la sta mettendo tutta e ha promosso, dallo scorso ottobre a oggi, circa 80 interventi di somma urgenza ripristinare strade e ponti e per mettere in sicurezza il territorio con lavori per la difesa del suolo. La prossima settimana inizierà la bonifica della frana della carreggiata della Sp12 “Traversa romana-Lauretana” tra Monteroni d’Arbia e Asciano ed entro due settimane inizierà la demolizione del ponte sul torrente Stile, intervento urgente e propedeutico alla realizzazione di un ponte bailey provvisorio per il quale è già stato affidato l’iter di progettazione.
A tutto questo si aggiungono gli interventi che stiamo già realizzando in risposta alle alluvioni dei giorni scorsi, con uno sforzo straordinario per dare risposte concrete ai disagi dei cittadini”. Buselli: «Volterra ha ritrovato uno spirito di comunità fortissimo che deve continuare ad essere la nostra stella polare» «Faccio appello a chiunque abbia a disposizione una bottega di alabastro inutilizzata a Volterra, affinché possa essere concessa gratuitamente in uso ad giovane artista dell'alabastro, i cui locali adesso sono interdetti poiché nel cuore della zona in cui è verificato il crollo delle mura».
A chiederlo il sindaco di Volterra Marco Buselli sottolineando che «potrebbe essere un bel segno di solidarietà concreta propria dell’animo volterrano e un'occasione per far rinascere a nuova vita una antica bottega del centro storico. Volterra ha ritrovato uno spirito di comunità fortissimo che deve continuare ad essere la nostra stella polare». Per tutto il gruppo delle attività costrette all’evacuazione l’Amministrazione Comunale è impegnata per poter garantire una nuova sede oltre alla sospensione delle utenze.
Un’attività resa possibile anche grazie alla disponibilità della Provincia di Pisa. Proprio questa mattina, infatti, è stato effettuato un sopralluogo in San Michele dove potrebbe esserci la possibilità di alloggiare il negozio di una parrucchiera, cui sarà data anche la possibilità di lavorare a domicilio, lo studio di architettura, e l'esposizione di opere di giovani artisti e di un’artista della ceramica che necessita anche di un fondo in cui poter posizionare temporaneamente i forni che servono alla realizzazione delle opere. Stamani, intanto, si è svolto un nuovo sopralluogo del Genio Civile e dell’ufficio tecnico sul luogo della frana per stabilire le metodologie operative.
Anche Nicola Casagli docente dell’università degli studi di Firenze, dipartimento di scienze della terra, ha effettuato un sopralluogo per avviare il monitoraggio completo delle mura di Volterra. Per sabato 8 febbraio (ore 11 Sala del Maggior Consiglio) è prevista la visita della Commissione Cultura del Senato e dell'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti. Per mercoledì 12 febbraio (ore 21 Sala Maggior Consiglio) invece è previsto un incontro pubblico con la popolazione, per illustrare ciò che è accaduto, lo stato di avanzamento dei lavori e coordinare gli sforzi di solidarietà.