“L’Amministrazione Comunale di Firenze procede coi tagli delle indennità ai dipendenti mentre la norma prevista nel vecchio contratto dice che, in mancanza di nuovi contratti decentrati, valgono le vecchie stipendialità, indennità comprese. Lo ha evidenziato nel mese di dicembre anche la Diffida della RSU alla Delegazione trattante, e invece ora, senza avviso, ecco la brutta sorpresa in busta paga" l’intervento dei consiglieri Ornella De Zordo e Tommaso Grassi "Qui non si tratta di privilegi perché parliamo di stipendi di semplici dipendenti comunali che si aggirano mediamente sui 1.000 euro mensili.
Le indennità erano state aggiunte non a caso ma con motivazioni legate alle mansioni o agli orari o a servizio specifico come per i vigili urbani e gli educatori. Eliminare queste indennità significa oggettivamente impoverire persone che continueranno a svolgere quelle mansioni per cui le indennità sono state ideate. Già è stato un duro colpo la riduzione operata dall’A.C. nel corso del 2013, ora col 1 gennaio 2014 vengono eliminate quasi tutte le indennità e dal prossimo mese di febbraio è annunciato il taglio della cosiddetta “Indennità di disagio”. Ma l’Ammnistrazione Renzi si rende conto che la macchina comunale funziona perché ci sono dipendenti che, ormai ridotti anche nel numero, ogni giorno si impegnano per farla funzionare? Invece salva ancora una volta il personale a chiamata (ex art 90) che non ha avuto nessuna decurtazione, come anche l’alta dirigenza che continua a percepire stipendi che superano i 100.000 euro l’anno e arrivano ai 190.000 per direttore e segretario generale e non tutela i semplici dipendenti e le loro famiglie”.