Il biglietto del trasporto pubblico meno caro d’Italia, almeno tra le grandi città con più di 350mila abitanti. Firenze si aggiudica il primato con il biglietto ordinario di Ataf di 1,20 euro dopo il recente aumento di Palermo ad 1,40 euro. “Non possiamo che esprimere soddisfazione per questo primato che va a tutto vantaggio dei cittadini – commenta l’assessore alla mobilità Filippo Bonaccorsi –. Il costo del biglietto ordinario a Firenze è fermo dal 2007, quando la città balzò ai disonori della cronaca per avere il ticket più caro d’Italia.
Adesso, sette anni dopo, il prezzo del biglietto è sempre 1,20 euro e tutto questo senza inficiare la qualità del servizio nonostante i continui tagli delle risorse destinate al trasporto pubblico. E soprattutto senza che i cittadini debbano coprire eventuali diseconomie di gestione”. I costi dei biglietti delle altre grandi città vanno da 1,50 euro di Roma, Milano, Torino e Genova all’1,30 di Bologna e Napoli passando appunto per 1,40 euro di Palermo. “Stiamo lavorando con la Regione Toscana e commissione consiliare comunale su un pacchetto di misure e finanziamenti per gli utenti del trasporto pubblico fiorentino e non mancheranno alcune sorprese” conclude l’assessore Bonaccorsi. “L’assessore Bonaccorsi si vanta che Firenze abbia il biglietto del trasporto pubblico più economico d’Italia.
Peccato solo che nella nostra città il trasporto pubblico non esista più, dopo la vendita di Ataf ai privati”. Questo il commento del capogruppo di Forza Italia Marco Stella. “La verità è semplice e sotto gli occhi di tutti: Renzi non è riuscito nell’intento di risanare Ataf, quindi l’ha venduta, e oggi se ne salta fuori con vanterie fuori luogo col solo (e solito) intento di accreditarsi come bravo amministratore per dare lustro al suo ruolo di segretario PD, ma i fiorentini non la bevono – ha aggiunto il capogruppo azzurro –.
Noi lo avevamo detto da subito: siamo per le privatizzazioni, ma vere. Vogliamo servizi efficienti e costi contenuti. La gestione del centrosinistra di Ataf è stata fallimentare: chiedeva i soldi di tutti per ripianare i buchi di bilancio, ma non riconosceva a nessuno le responsabilità dei suo fallimenti e dei suoi insuccessi. L’azienda che il centrosinistra ha consegnato ai privati era in condizioni disastrose: 247 milioni di debiti, perdite in bilancio che dal 2004 al 2011 incluso sono di 42 milioni”.
“A fronte di questa operazione, che ha privato Firenze del trasporto pubblico, oggi ci dobbiamo anche sentir dire che dobbiamo essere contenti perché il prezzo del biglietto non è aumentato? L’amministrazione comunale non può più scegliere percorsi e fermate a causa dei fallimenti della maggioranza di centrosinistra che ha mal gestito Ataf per poco meno di venti anni, e che alla fine ha dovuto vendere l’azienda. Questa l’amara verità” ha concluso Stella.