Firenze, 27 gennaio 2014 – Ottantacinque metri che separano la terra dal cielo: è l’altezza del Campanile di Giotto, uno dei monumenti simbolo della città di Firenze, che fu progettato come un percorso simbolico attraverso cui l’uomo può ascendere a Dio. È la tesi esposta da Renzo Manetti nel suo nuovo saggio, intitolato Le sette colonne della sapienza. Arti ed Alchimia nel Campanile di Giotto (ill. col., pp. 96, euro 12) edito da Mauro Pagliai e in libreria da febbraio. Architetto e scrittore, studioso di iconologia e simbolismo, il fiorentino Renzo Manetti ha raggiunto il successo internazionale con i suoi studi sui templari, sui “fedeli d’amore” e in particolare su Leonardo Da Vinci, a cui è dedicato il saggio Monna Lisa: il volto nascosto di Leonardo (2007) scritto in collaborazione con Lillian Schwartz.
Nel suo ultimo lavoro propone un’originale lettura dei caratteri storici, artistici e architettonici del Duomo di Firenze, qui visto come “Arca della Sapienza”, vera e propria icona della Madonna incinta che nasconde dentro di sé un Verbo in attesa di manifestarsi. La trattazione si concentra sul campanile che Giotto di Bondone progettò tra il 1334 e il 1337, anno della sua morte, concependolo come una scala sapienziale, i cui gradini sono rappresentati dalle formelle realizzate da Andrea Pisano e dalla sua bottega.
“Tutto il programma simbolico del campanile”, spiega l’autore, “narra come l’uomo possa risalire la scala della Sapienza attraverso il lavoro, le arti manuali, quelle intellettuali, la pratica delle virtù, il sostegno dei sacramenti e giungere così a quella che è sempre stata la sua Dimora, dove avrà la visione di Dio”. L’ultimo gradino, rappresentato dalle statue delle Sibille e dei profeti, indica così l’Eternità, dove il tempo cessa di esistere permettendo a mistici e profeti le visioni del passato e del futuro.
Le losanghe con i sette pianeti poste sul lato ovest, apparentemente estranee al contesto, altro non sono che simboli alchemici: le sfere planetarie rappresentano i diversi gradi con cui l’anima si libera della prigione materiale delle passioni per elevarsi verso la conoscenza e quindi la natura divina; ma queste successive sublimazioni dell’anima corrispondono alle fasi dell’alchimia, e i simboli delle formelle si rivelano quelli delle operazioni alchemiche, attraverso le quali la materia si sublima nella pietra filosofale, quella stessa che il re coronato della formella centrale porge con la mano destra. Scritto con linguaggio erudito ma accessibile anche al pubblico degli appassionati e dei curiosi, il saggio prende le mosse dall’architettura del campanile per condurci nel mondo dell’esoterismo, delle scienze alchemiche e dei “fedeli d’amore”, invitandoci – se ancora non l’abbiamo fatto – a salire i gradini di quello che non è soltanto un celebre monumento, bensì il simbolo ancestrale dell’asse del mondo che unisce cielo e terra. Renzo Manetti Le sette colonne della sapienza Arti ed Alchimia nel Campanile di Giotto Mauro Pagliai, 2014 Pagine: 96 Caratteristiche: 21 tavv.
col. f.t., br., 15x21 ISBN: 9788856402186 Collana: Storie del mondo, 16 Prezzo: 12.00 € Sconto: 15% (risparmio 1.80 €) Il libro propone un’originale lettura dei caratteri storici, artistici e architettonici del Duomo di Firenze visto come Dimora della Sapienza, vera e propria icona della Madonna incinta che nasconde dentro di sé un Verbo in attesa di manifestarsi. Le Madonne del Parto, che appaiono in Toscana proprio negli anni della costruzione di Santa Maria del Fiore, sono il simbolo dell’attesa messianica di un popolo e della sua speranza in un profondo rivolgimento dei tempi e della Chiesa, quale aveva profetizzato Gioacchino da Fiore. Accanto alla cattedrale il campanile ne completava il simbolismo, come Pilastro della Sapienza in cui si manifesta un itinerario esoterico che culmina nella visione profetica: di questo percorso fanno parte le formelle, nelle quali il simbolismo dei pianeti si rivela quello delle operazioni alchemiche.