FIRENZE - Un gesto fortemente educativo, in linea con i suoi principi di allenatore-formatore di giovani calciatori. E' quello compiuto un mese fa da Alessandro Birindelli, pisano, 39 anni, ex difensore di Empoli, Juventus, Pisa e della Nazionale, attualmente dirigente e allenatore delle Giovanili del Pisa, e per il quale la Regione ha deciso di attribuirgli un premio speciale 'Fair play' nell'ambito del Pegaso per lo sport 2014. Birindelli, nel corso di una partita del campionato Esordienti (classe 2002) fra il Pisa e gli Ospedalieri, decise di ritirare la sua squadra dal campo in segno di protesta nei confronti di due genitori che stavano litigando in tribuna.
"In campo voglio educazione, sportività e rispetto ma se non si comincia dai genitori i figli non impareranno mai", ha spiegato Birindelli convinto che in certi casi, ed in particolare con i più piccoli, l'etica ed il fair play contino molto più del risultato del campo. E domenica scorsa si è ripetuto quando, su sua indicazione, uno dei suoi giovanissimi giocatori ha rifiutato un calcio di rigore che non c'era sollecitando l'arbitro alla rimessa dal fondo. L'atteggiamento responsabile del tecnico pisano è stato particolarmente apprezzato dalla Regione Toscana che tre anni fa, la prima in Italia, varò la "Carta etica dello sport" e ora ha deciso di assegnare a Birindelli il premio speciale che gli verrà consegnato durante la tradizionale cerimonia del Pegaso per lo sport, in programma nel pomeriggio del 10 febbraio allo Spazio Reale di San Donnino.
La premiazione sarà preceduta, al mattino, da un convegno che affronterà proprio il tema dell'etica nello sport "fra competizione, solidarietà e razzismo".