PRATO - Per la diciannovesima edizione della rassegna Metastasio Jazz, dal 10 febbraio al 3 marzo prossimi, il direttore artistico Stefano Zenni propone una raffinata scelta di piccoli ensemble, nell’intenzione portare a teatro l’intimità e le calde atmosfere del jazz da camera. A un anno dal ventennale, la rassegna si conferma fra le più importanti d’Italia del settore, e può contare sul numeroso, fedele pubblico degli appassionati proveniente sia dalla Toscana sia dal resto d’Italia, e i cui circa cento abbonamenti sono già stati riconfermati.
Un dato che testimonia la bontà del lavoro svolto da Zenni e dal Metastasio, che nell’organizzare la rassegna di jazz va oltre il proprio ruolo di Teatro Stabile. Un ruolo di riferimento nel panorama culturale italiano ed europeo, nonostante le oggettive difficoltà - sottolineate dal Presidente Umberto Cecchi -, dovute ai consistenti tagli alla spesa per la cultura decisi dal governo centrale. Nonostante tutto, anche questa sarà un’edizione di qualità, che ha saputo fare “di necessità virtù”, come spiega Zenni, riuscendo a proporre un’esauriente ed equilibrata panoramica della scena jazzistica degli ultimi anni, sia a livello italiano, sia europeo e internazionale. Ad aprire la rassegna, lunedì 10 febbraio al Teatro Fabbricone, sarà l’Open Combo di Silvia Bolognesi, che riunisce i migliori giovani talenti italiani, a cominciare dalla stessa Bolognesi al contrabbasso; una formazione fresca e dinamica, un laboratorio di stili e sonorità che affonda le proprie radici in Charles Mingus e William Parker, rielaborati un una proposta musicale energica e trascinante.
La scelta di allestire il concerto al Fabbricone è dovuta alle caratteristiche della sala, capace di esaltare al meglio le prestazioni sonore dell’ensemble guidato da Silvia Bolognesi, che quest’anno festeggia il decennale della fondazione. La rassegna prosegue lunedì 24 febbraio nella sede storica del Metastasio, con il prestigioso duo di respiro europeo di Antonello Salis e Michel Portal; esuberante sperimentatore di linguaggi musicali, Salis, che nel 2013 ha ricevuti numerosi premi, è un musicista creativo allergico alle etichette di genere.
Portal, affermatosi artisticamente fra gli anni Sessanta e Settanta, è considerato un esponente di grande livello della musica contemporanea, un artista totale come il grande Claudio Abbado con il quale ebbe modo di collaborare in più di un’occasione. Salis e Portal sono poco propensi ai cosiddetti steccati stilistici, e, siamo certi, porteranno sul palco del Metastasio una variegata tavolozza di sonorità, in perenne, affascinante equilibrio fra musica d’avanguardia e free jazz francese.
Chiuderà la rassegna, il 3 marzo ancora al Teatro Metastasio, dagli Stati Uniti arriva il Brad Mehldau trio. Mehldau, da venti anni uno dei migliori pianisti jazz, vanta un repertorio le cui ispirazioni spaziano dal pop alla musica brasiliana, e si muove in equilibrio fra l’improvvisazione e l’architettura formale della musica, proponendo un interessante dualismo stilistico. A completare l’offerta concertistica, e ad offrire interessante materia d’approfondimento per il grande pubblico e gli appassionati, le conferenze tenute dallo stesso Zenni; una, domenica 2 febbraio al Ridotto del Metastasio, intitolata I colori del jazz da camera, affronterà i vari aspetti di questa particolare sfumatura del genere.
L’altra, il 16 febbraio alla Scuola di Musica Verdi, dal titolo La magia del piano trio, illustrerà l’evoluzione di questo tipo di ensemble, aprendo al strada al concerto di Brad Mehldau. La rassegna pratese mantiene il suo carattere elegante e “di nicchia”, se consideriamo che nella maggior parte dei casi, quest’anno e gli anni passati, gli artisti coinvolti si esibiscono in serata unica, e non all’interno più ampie tournée. Per cui, Prato resta un appuntamento fisso per gli appassionati, che hanno l’opportunità di gustare prestigiosi eventi unici. La prevendita di biglietti e nuovi abbonamenti inizia da oggi, e per venire incontro alle esigenze dei tanti appassionati, la direzione del Metastasio, oltre a non aver ritoccati i prezzi dei biglietti, propone sconti, convenzioni e promozioni per vecchi e nuovi abbonati.
Uno sforzo che il Metastasio porta vanti, consapevole del suo ruolo di istituzione culturale, nel jazz come nel teatro di prosa, puntualizza il direttore artistico Paolo Magelli. Lo confermano le presenze di sue produzioni o co-produzioni nei cartelloni dei principali teatri italiani; su tutti, in questi giorni La cantatrice calva, interpretata dalla Compagnia Stabile, è in tournée al Piccolo di Milano, dove domani sera, a un anno dalla scomparsa, sarà commemorato Massimo Castri. In totale, sono quattro gli spettacoli pratesi in giro per l’Italia e l’Europa (l’Arlecchino di Latella è a Parigi).
Non sono molti i teatri italiani che possono vantare numeri del genere, frutto di un’oculata gestione della spesa e di un’attenta scelta artistica e dirigenziale. (Nella foto, il Brad Mehldau trio) Niccolò Lucarelli