Avevano filmato gli oggetti rubati con tanto di brindisi in sottofondo come per festeggiare. Le immagini sono però finite nelle mani della polizia che ieri, dopo aver sgominato una banda di cittadini albanesi sorpresi con un ingente quantitativo di refurtiva, ha recuperato il bottino di una serie di furti in appartamento, alcuni dei quali messi a segno nella zona di Sesto Fiorentino. L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile di Firenze con la collaborazione di quella di Prato, ha preso spunto da un’impronta digitale rilevata dalla Polizia Scientifica fiorentina nel corso di un sopralluogo per un furto in abitazione consumato proprio a Sesto.
Gli inquirenti si sono subito messi a lavoro, riuscendo in poco tempo a collegare un nome ed un volto a quella traccia: un cittadino albanese di 24 anni. Una scrupolosa attività di osservazione ha successivamente portato gli investigatori ad individuare un monolocale a Prato che il ricercato sembrava frequentare occasionalmente. Alla luce degli elementi acquisiti, il GIP - Dr.ssa Dolores Limongi - presso il Tribunale di Firenze ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dello straniero fortemente indiziato del reato di furto aggravato.
Così ieri, alle prime ore dell’alba, la polizia è andata a fargli visita nella sua dimora pratese; quando gli agenti sono entrati nell’appartamento, oltre al destinatario dell’ordinanza di cattura, hanno sorpreso altri quattro suoi connazionali: 3, di età compresa tra i 19 e i 22 anni, ed un 17enne. Durante il controllo, la prima cosa saltata all’occhio dei poliziotti è stata una bilancina di precisione poggiata, ben in vista, su una mensola. Scattata la perquisizione, in un cassetto sono stati rinvenuti alcuni grammi di marijuana, mentre, nascosti all’interno dell’appartamento, gli operatori hanno trovato un vero e proprio tesoro, ovvero un’elevata quantità di oggetti e preziosi di provenienza furtiva: Ipad, Play Station, orologi di marca, gioielli di ingente valore ed una fotocamera digitale contenente le immagini della refurtiva e degli indagati. Ad esclusione del minorenne, accompagnato al Centro Sicuro, tutti gli altri sono finiti in carcere, in attesa di rispondere del reato di ricettazione in concorso.
Per quanto riguarda invece il 24enne albanese destinatario della sopra citata ordinanza di custodia cautelare resta anche l’accusa di furto aggravato. In queste ore la polizia è alla ricerca delle parti lese, ovvero dei legittimi proprietari dei beni sequestrati ai fermati.