"Il nostro datore di lavoro pro tempore, Sindaco del Comune di Firenze nonché segretario del PD, a proposito della decisione assunta dal MEF di recuperare dal mese di gennaio 2014, agli insegnanti, 150 € al mese per gli scatti effettuati nel 2013 ha dichiarato: “Non siamo su Scherzi a Parte, non puoi dare dei soldi e poi richiederli indietro" Mi sembra invece che il film che stiamo vivendo al Comune di Firenze da tre anni abbia una trama assai diversa, a noi i soldi Matteo Renzi ce li ha tolti e anche tanti, e a gennaio 2014 ce ne toglierà altri.
Allora i casi son due o è uno smemorato o è il figlio di Geppetto" lo ha scritto durante le dichiarazioni di renzi ad 8 e 1/2 Stefano Cecchi portavoce dei dipendenti di Palazzo Vecchio Usb Firenze Anche il consigliere comunale Mario Razzanelli è intervenuto sul tema dalle pagine di Facebook: "Renzi a proposito della restituzione di 150 euro da parte degli insegnanti allo Stato dice che si arrabbia perché "Non siamo su scherzi a parte, non puoi dare dei soldi e poi richiederli".
Giusto ma non è lui stesso che ha richiesto indietro ai dipendenti comunali di Palazzo Vecchio le indennità già percepite? Si arrabbi pure, ma con coerenza!" “I Cobas mentono sapendo di mentire e cercano accostamenti e analogie in vicende che sono assai diverse, giuridicamente e politicamente, per premesse e conseguenze”. Lo afferma il vicesindaco Stefania Saccardi. “La storia dei 150 euro chiesti agli insegnanti non c’entra nulla infatti con la vicenda del Comune di Firenze – spiega Saccardi -.
Nel primo caso, infatti, si tratta del blocco degli scatti di anzianità, come da Dpr 122 del settembre 2013 e pubblicato in Gazzetta ufficiale a fine ottobre, applicato retroattivamente. Non a caso su questo tema oggi è stato lo stesso Mef a fare un passo indietro”. “Per quanto riguarda il Comune di Firenze – continua -, è stata una contestazione del Mef a obbligare il Comune a bloccare il pagamento di alcune indennità in quanto, sempre secondo il Mef, illegittime ab origine.
L’amministrazione sta seguendo scrupolosamente la vicenda e finora si è limitata a mettere in mora i pagamenti illegittimi ma nulla è stato recuperato dai lavoratori. Ricordiamo poi che la vicenda è iniziata da un esposto/denuncia del sottosegretario Gabriele Toccafondi, allora consigliere comunale di Forza Italia, alla Corte dei Conti”. “Quindi i due casi non hanno nulla in comune – conclude - ma forse a qualcuno giova provare a confondere le acque, anche se la verità dei fatti è incontrovertibile”.
"La chiara presa di posizione del Pd, con i suoi parlamentari e organi direttivi, e del ministro all'Istruzione Maria Chiara Carrozza ha evitato al Governo un brutto scivolone sulla vicenda della restituzione degli scatti maturati nel 2013 dagli insegnanti". E' quanto ha dichiarato la senatrice fiorentina del Pd Rosa Maria Di Giorgi, membro della Settima Commissione - Istruzione e Cultura di Palazzo Madama. "Una richiesta palesemente assurda, oltreché sbagliata - prosegue la senatrice Di Giorgi -, avanzata dalla struttura burocratica del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che aveva trovato subito il categorico no del Pd, espresso dal segretario Matteo Renzi, e che è stata giustamente stoppata dal presidente Letta". Secondo Cgil "Lo scempio della Scuola era già stato ampiamente annunciato, con l'ultimo episodio del recupero/non recupero dello scatto stipendiale si è consumato l'ennesimo caso di “saccheggio” delle risorse della Scuola, trattata come un “salvadanaio” da cui prelevare tutte le volte che c'è bisogno di fare “cassa”.
Basta con le parole, abbiamo bisogno di atti concreti per risolvere i problemi della scuola: vogliamo la certezza che i soldi degli scatti non debbano essere resi, vogliamo affrontare i numerosi altri problemi che le scuole stanno vivendo. Tutto questo è un ulteriore esempio della superficialità con cui vengono decisi provvedimenti per la scuola che ne compromettono il normale funzionamento, mortificando la dignità di chi vi lavora". “La retromarcia del Governo sui tagli agli stipendi dei docenti è una notizia positiva, ma non può mettere in secondo piano l'ennesima prova di inadeguatezza mostrata da Letta e dai suoi ministri.
E' gravissimo aver anche solo potuto concepire l'idea di andare a colpire lavoratori i cui stipendi sono tra i più bassi d'Europa e assolutamente inadeguati rispetto rispetto al compito e alle responsabilità che sono loro affidate”. Lo dichiara la senatrice toscana di Sinistra Ecologia e Libertà Alessia Petraglia. “E' stato penoso – prosegue – assistere all'ennesimo teatrino di ministri che bisticciano su come e dove trovare soldi e di parlamentari del PD scopertisi all'improvviso ipercritici verso un Governo che finora hanno sostenuto senza battere ciglio.
E' bastato il tocco della bacchetta magica di Matteo Renzi per far tornare l'esecutivo sui suoi passi e rimettere, apparentemente, tutto in ordine, fino al prossimo atto di questa farsa recitata sulla testa del Paese. Bene, comunque, aver rinunciato ad un provvedimento sbagliato, ma adesso sarebbe fondamentale capire da dove verranno prese le risorse che fino a qualche ora fa il ministro Saccomanni giudicava necessarie. O dobbiamo prepararci per il bis di uno spettacolo indecente?”. “Cercare di far cassa con altri tagli al nostro sistema scolastico è stato un errore gravissimo – dice ancora Petraglia – Dopo anni di tagli lineari e scelte sbagliate che ne hanno fatto un enclave di lavoro precario e talvolta non retribuito, la nostra scuola è in grandissima difficoltà.
Supplenti senza stipendio, edifici fatiscenti, famiglie costrette a pagare di tasca propria carta igienica e gessi: questa è la quotidianità che SEL vuole cambiare al più presto. Ripartire dalla scuola significa ripartire dal futuro, perchè è lì che si formano i cittadini di domani, lì si mette a frutto il patrimonio di competenze e conoscenza su cui si basa il rilancio del nostro Paese”. E' un dato politico molto rilevante che grazie all'intervento del segretario del Pd ha portato alla revoca da parte del Governo del provvedimento che richiedeva a ben 90.000 fra insegnanti e personale Ata, cioè segretari, amministrativi, ecc., per il recupero degli scatti di anzianità maturati nell'anno 2013".
Così la consigliera del Pd Maria Federica Giuliani (Pd). "Tanti erano infatti i lavoratori interessati che rischiavano di trovare nel cedolino di questo mese la comunicazione per il recupero delle somme, suddiviso in rate mensili da 150 euro fino al raggiungimento della cifra percepita in più in base al decreto. Piuttosto- spiega Giuliani- , per i preziosi lavoratori della scuola italiana bisognerebbe provvedere ad un adeguamento degli stipendi a quelli europei, visto che quelli italiani sono i più bassi.
In Toscana gli organici dei docenti sono composti circa 35.818 insegnanti, su un totale di 600.830 a livello nazionale."