Il gioco d’azzardo è una piaga per il nostro Paese, che alimenta la dipendenza e impoverisce le famiglie. Secondo le stime più recenti, ad esserne colpite sarebbero circa 800mila persone, mentre quelli a rischio ludopatia sarebbero addirittura tra i 2 e i 3 milioni, tra i quali una percentuale crescente di under 18. Una piaga contro la quale l’Italia dei Valori ha avanzato una proposta di legge finalizzata all’abrogazione. E ora il Consigliere Comunale di Firenze e Segretario Regionale dell’Italia dei Valori Giovanni Fittante ha voluto portare all’attenzione dei colleghi Consiglieri di Palazzo Vecchio questa proposta, chiedendo loro di sottoscriverla per il bene comune, al di là degli schieramenti e dei partiti. “Mi rivolgo a voi tutti - ha scritto Fittante - senza distinzione di schieramento politico, per chiedervi di mettere la vostra firma per permettere all’Italia dei Valori di formalizzare la proposta di legge di iniziativa popolare per l’abrogazione del gioco d’azzardo che, come ben sapete, coinvolge milioni di persone e quasi un milione sono giocatori definiti patologici.
Capisco ci possano essere posizioni diverse sul come affrontare in problema, distinguo su come intervenire, perplessità sull’uso di mezzi coercitivi, ma su una cosa credo siamo tutti d’accordo: dobbiamo trovare un modo per combattere questa piaga che, come una vera malattia, non conosce né destra né sinistra, né poveri né ricchi, ma annienta la dignità della persona, la sua salute fisica e mentale, trascinando con sé nella rovina l’intera famiglia”. Sono numeri impressionanti quelli relativi al gioco d’azzardo lecito in Italia.
Si parla di 100 miliardi di fatturato, equivalente al 4% del Pil nazionale, che rappresenta il 12% della spesa media delle famiglie. Con un costo pro capite stimato tra i 1.400 e i 1.800 euro. Un fiume di denaro dunque, proveniente da15 milioni di giocatori abituali ogni anno. Giocatori che sempre più di frequente acquisiscono una vera e propria forma di dipendenza. Secondo le stime più recenti, ad esserne colpite sarebbero circa 800mila persone, mentre quelli a rischio ludopatia sarebbero addirittura tra i 2 e i 3 milioni, tra i quali una percentuale crescente di under 18.
Per curarli si spendono 5-6 miliardi l’anno. In Toscana solo nel 2010 sono state 500 le persone che si sono rivolte ai servizi sociali in cerca di assistenza. Firenze, 28 novembre 2013