Erano attese in aula a Palazzo Vecchio durante il Consiglio comunale le dimissioni del vice presidente Salvatore Scino, dopo la condanna ricevuta la scorsa settimana e legata al processo sul caso Quadra. Scino è risultato non rintracciabile lunedì scorso, per motivi personali, ma nel corso di una sola giornata sono arrivate dichiarazioni in merito alla scelta da effettuare. Lo stesso sindaco Matteo Renzi si era espresso per una soluzione del caso che sarebbe potuta avvenire solo con le dimissioni. "Sono commosso di vedere l'attenzione di tanti giornalisti - esordisce Salvatore Scino in consiglio comunale a Firenze - non sono il sindaco Matteo Renzi e neppure l'on Francesco Bonifazi.
Sono una persona semplice. Ho fatto tanti interventi pubblicati in rete civica a disposizione di chiunque: contro il gioco d'azzardo, a favore dell'indennità degli impiegati comunali, contro il finanziamento pubblico ai partiti.. di tante nessuna ha mai avuto seguito sugli organi di stampa. Il tutto ha avuto inizio per un intervento edilizio su una privata abitazione e su un intervento per il qulae sono stati pagati gli oneri. A chi è stato fatto un danno? Cosa c'entra questa mia vicenda del 2008 quando ancora non ero stato eletto.
Al tempo della Quadra non sapevo nulla, e neanche ora perché non ne ho mai letti gli atti. Si affossa un uomo per motivi disgustosamente strumentali. Mistificata la realtà da una stampa che ha gettato fango sulla mia persona. Sono stati squali feroci attorno alla balena morente. Lo dico con franchezza: non sono né balena né squalo. Senza essere sollecitato da nessuno mi dimetto dalla carica di vicepresidente del Consiglio comunale perché non ho alcun interesse ad occupare poltrone. Non accetto lezioni di moralità da chi vuol solo apparire.
Amici e colleghi della maggioranza, signor Sindaco se le mia presenza è motivo di imbarazzo ditemelo ora in faccia e ne trarrò le conseguenze. Continuerò a testa alta, a testa alta -ripete - a fare il consigliere comunal, ruolo che mi è stato affidato per rappresentare i cittadini dai quali sono stato eletto e che ringrazio con tutto il cuore" Salvatore Scino, condannato in primo grado all'interno della sentenza relativa al Processo Quadra si dimette dunque da vice presidente del Consiglio comunale di Firenze, ma resta consigliere comunale e mantiene il ruolo di pubblico ufficiale e di membro dell'Assemblea cittadina. Eugenio Giani: "Comprendo le parole ed i sentimenti di Salvatore Scino, sono stati anni di collaborazione proficua.
L'atto prevede dieci giorni per la sostituzione, ne parleremo nei prossimi giorni e vi sarà un dibattito in Consiglio. Sincera e profonda dimostrazione di ringraziamento, consapevoli di una scelta avvenuta in piena coscienza".