Le notizie diffuse in questi giorni in merito alle modifiche, previste con il prossimo orario di Trenitalia, nell’offerta di Intercity e nel percorso di un Frecciabianca Roma – Genova, "necessitano di alcune precisazioni" sottolinea in una nota Trenitalia. Intanto però la Regione Toscana interviene: "Mentre chiediamo al Governo un intervento forte su Trenitalia per impedire che siano tagliati Intercity e Frecciabianca, Trenitalia comunica ufficialmente la deviazione del Frecciabianca 9762, dalla linea Tirrenica sulla dorsale Roma – Firenze – Pisa.
A questo punto ci chiediamo chi detta la politica del trasporto pubblico in Italia" così l'assessore a trasporti e infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, a margine della riunione della Conferenza unificata che si è svolta oggi a Roma alla presenza dei ministri delle infrastrutture, Maurio Lupi, e delle Regioni, Graziano Delrio. "Prendiamo atto - prosegue Ceccarelli - della posizione di sostegno a quanto richiesto dalle Regioni assunta dal ministro Lupi sul tema degli intercity e ci attendiamo che Trenitalia mantenga l'impegno in precedenza assunto di individuare una soluzione alternativa per gli utenti della Maremma". La replica di FS: Nessuno dei 12 Intercity di cui è stata paventata la cancellazione su scala nazionale percorre la linea tirrenica.
Ogni ipotesi di ricadute negative su Maremma e Versilia non ha quindi fondamento. In particolare, poi, il primo Frecciabianca Roma – Genova del mattino, che con il nuovo orario percorrerà la dorsale Roma – Firenze – Pisa anziché la linea tirrenica, è molto richiesto da un consistente numero di viaggiatori perché consentirà di ridurre sensibilmente i tempi di viaggio tra Roma e Genova - incluse le fermate intermedie di Pisa, Massa e La Spezia - e istituirà un nuovo collegamento veloce diretto tra Firenze e Genova (oltre che tra Roma e Firenze), con fermate, appunto, a Pisa, Massa e La Spezia. "Non sono per niente soddisfatto": questo il commento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al termine della conferenza unificata (Stato-Regione-Enti locali), che si è svolta oggi a Roma alla presenza dei ministri Lupi e Delrio e nella quale è stato accompagnato dall'assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli "Al ministro abbiamo chiesto, insieme ad altre nove Regioni, di fermare Trenitalia dal taglio annunciato delle sei coppie di intercity e della freccia bianca Roma-Genova sulla linea tirrenica – spiega Rossi – ma abbiamo avuto una risposta molto generica e insoddisfacente.
Noi non ci rifiutiamo di discutere razionalizzazioni, ma in attesa di sapere cosa si intende fare del trasporto regionale chiediamo che il governo, come principale azionista delle ferrovie, di intervenire su Trenitalia per far sospendere questa decisione che penalizza lavoratori e studenti pendolari su tratte medio lunghe". Oggi tutte le Regioni hanno espresso consenso e adesione alle proposte del presidente toscano per un riequilibrio di trattamento tra alta velocità e trasporto ferroviario regionale, e Rossi ha commentato positivamente questo risultato.
Inoltre ha accolto con favore la proposta del ministro Lupi di dar vita a un tavolo di confronto tra le istituzioni sul Tpl. "Al ministro Lupi ho però lanciato un allarme: la situazione dei pendolari è arrivata ad un livello oltre il limite, il governo deve riappropriarsi di questi temi, facendo rapidamente scelte strategiche in favore del trasporto regionale. Noi in Toscana nel Tpl abbiamo messo 90 milioni di risorse regionali". "Abbiamo anche chiesto perché non si dia attuazione al decreto legge 98/2011, art.21 comma 4, che prevedeva che si mettesse una sovrattassa sull'alta velocità proprio per finanziare il trasposto regionale, che invece Trenitalia sta riducendo.
Sono passati due anni ma niente è stato fatto e nessuna spiegazione ci viene data. Ma a rendere la situazione veramente scandalosa è squilibrio di trattamento tra gli utenti dell'Alta velocità e i pendolari che usano il trasporto regionale: da una parte treni efficienti, veloci, con un crescente numero di corse e con il prezzo del biglietto in diminuzione del 15-30%, su cui viaggiano 25 milioni di persone all'anno, mentre dall'altra viaggiano 500 milioni di persone all'anno su treni vecchi, sporchi, superaffollati, sempre più ridotti di numero e con i biglietti cresciuti del 10%.
Insomma un servizio di trasporto regionale dove si tagliano i servizi e non si investe".