In Italia la percentuale della popolazione oltre i 60 anni era, nel 1950, pari al 12%; è cresciuta al 26% nel 2010 e si prevede che raggiunga il 39% nel 2050 (4 cittadini su 10). Ancora più veloce è la crescita della popolazione oltre gli 80 anni: 1% nel 1950, 6% nel 2010, 14% nel 2050. Di questi dati, rielaborati dall’associazione Neodemos, si parlerà domani, martedì 19 novembre, alle ore 17 presso l’auditorium Stensen (viale don Minzoni 25, ingresso libero) nel convegno dal titolo ‘Salute, sopravvivenza e sostenibilità dei sistemi sanitari: la sfida dell’invecchiamento demografico’ al quale parteciperanno il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il demografo Massimo Livi Bacci, Attilio Maseri, presidente della Fondazione Per il tuo cuore, Viviana Egidi (Università La Sapienza), Sabina Nuti (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa).
L’incontro, organizzato da Neodemos in collaborazione con la fondazione Stensen e la fondazione Cesifin, servirà per discutere del sistema sanitario italiano che, come quello di molti altri Paesi, dovrà fare i conti, nei prossimi decenni, con profondi cambiamenti demografici L’Italia infatti ha livelli di sopravvivenza – sintetizzabili con la speranza di vita alla nascita - tra i più alti al mondo: nel 2011, 85 anni per le donne e 80 per gli uomini, livelli migliori rispetto all’insieme dell’Unione Europea (83 e 77 anni), agli Stati Uniti (81 e 76 anni), alla Russia (76 e 64 anni), fanalino di coda in Europa.Il Giappone mantiene ancora un lieve vantaggio rispetto ai grandi paesi più longevi (Italia, Francia e Spagna).
All’età di 65 anni, donne e uomini italiani hanno ancora una speranza di vita vicina a 23 anni per le prime, e a 19 anni tra i secondi, contro 21 e 18 anni per la UE. Nel 1980 (maschi e femmine raggruppati), si era già “anziani” all’età di 65 anni, ma nel 2010 il limite si pone all’età di 71 anni e nel 2050 potrebbe crescere a 75. Mantenendo fissa la definizione di “anziano” a 65 anni, la quota di anziani sale dal 13% (1980) al 20% (2010) e al 33% nel 2050; considerando il limite mobile – come sopra indicato – la quota di anziani passa dal 13% del 1980, al 14% nel 2010 e al 17% nel 2050.