Oltre trecento persone hanno preso parte oggi al “No SAT Day”, la lunga carovana di protesta contro il progetto dell'Autostrada Tirrenica partita in mattinata da Follonica che si è conclusa nel pomeriggio ad Orbetello, dopo aver toccato i comuni di Scarlino, Gavorrano, Grosseto e Albinia. All'iniziativa, che visto, tra le altre, l'adesione di PD, M5S e di numerose associazioni ambientaliste, hanno preso parte anche il segretario regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, Giuseppe Brogi, la deputata Marisa Nicchi e i senatori Alessia Petraglia e Massimo Cervellini, insieme a numerosi militanti dei circoli SEL del grossetano. “Siamo qui insieme ai cittadini della Maremma per dire no ad un progetto insostenibile per questo territorio – spiega il segretario Brogi – Un no responsabile e non ideologico, che pronunciamo consapevoli di come governare comporti l'onere di prendere decisioni.
E questo progetto non è una decisione giusta, è una scelta profondamente sbagliata che rischia di segnare in maniera negativa la vita della Maremma”. “Le presenza di così tante persone oggi in piazza – osserva la senatrice Petraglia – è un invito a ripensare non solo questo progetto, ma tutto il rapporto che lega le necessità infrastrutturali e il nostro territorio. La politica è chiamata per sua natura a fare scelte nell'interesse generale: non è di grandi opere inutili che la Maremma e il nostro Paese hanno bisogno, ma di risorse pubbliche per la cura e la tutela dei territori, per prevenire i disastri ambientali e dare impulso all'economia creando nuova occupazione.
Mettere in sicurezza la statale Aurelia, favorendo a un sistema di mobilità integrata è le vera priorità, e non la realizzazione a tutti i costi di un'opera altamente impattante come l'Autostrada”. Di “furto di proporzioni storiche, una stangata per i pendolari e uno sconvolgimento per i paesini del grossetano, che diventeranno i nuovi spartitraffico della zona” parla invece la deputata grossetana Marisa Nicchi, che lancia l'allarme sulle ricadute che la realizzazione dell'autostrada potrebbe avere per chi vive nelle zone interessate dall'opera. “La futura autostrada – afferma Nicchi – è un furto storico di una strada che è pubblica da sempre.
La nuova autostrada comporterà enormi sacrifici economici da parte dei pendolari che quotidianamente utilizzano l’Aurelia per andare al lavoro nell’area intorno a Grosseto, sarà una stangata che potrebbe costare centinaia di euro l’anno. E poi – aggiunge la deputata – si devono considerare le ricadute in termini di traffico, ingorghi e inquinamento nei paesini del grossetano, che potrebbero diventare i nuovi spartitraffico degli automobilisti della zona dal momento che, eccetto l’autostrada, non ci saranno vie alternative per attraversare la zona”.