Tema della conferenza è il grandioso cantiere artistico, che nel corso del Duecento portò alla realizzazione dei mosaici della cupola e dell’abside del Battistero. Impresa ambiziosissima e senza precedenti in Toscana, che poté concretizzarsi grazie alla floridezza economica e artistica della Firenze del tempo, e alla venerazione della città per il tempio che ne era il simbolo religioso e civico insieme. Durati circa settant’anni, i lavori per i preziosi rivestimenti interni del Battistero videro la partecipazione dei maggiori pittori fiorentini del tempo, fra i quali forse lo stesso Cimabue, e stabilirono una tradizione nella tecnica del mosaico di pasta vitrea, in precedenza ignota a Firenze.
Nei molti secoli trascorsi dalla loro messa in opera, i mosaici più volte sono stati oggetto di restauri, che se ne hanno a tratti alterato i caratteri originari, hanno reso possibile la sopravvivenza di questo capolavoro dell’arte medioevale, testimoniando l’ammirazione e devozione che la città gli ha costantemente tributato. Prossimo appuntamento del ciclo di conferenze promosse dell’Opera di Santa Maria del Fiore, il 19 novembre con Il Fonte battesimale e il Monumento all’Antipapa a cura di Bruno Santi.
Il 26 novembre sarà la volta di Timothy Verdon con Le Porte del Battistero ed infine l’ultimo incontro, martedì 10 dicembre, con Mauro Matteini e le Condizioni di conservazione del Battistero. Le conferenze sono ad ingresso gratuito, senza prenotazione.