Questo l'intervento del Consigliere Comunale Francesco Torselli, di Fratelli d'Italia, presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze: "Qualche giorno fa abbiamo plaudito alla notizia che Firenze Fiera aveva sospeso la procedura di licenziamento avviata verso 13 dipendenti individuati come una delle cause che hanno portato al disastroso bilancio dell'azienda. Dicemmo in quell'occasione e ribadiamo che quando un'azienda pubblica presenta un bilancio con un dato negativo di oltre 1.700.000 Euro, sono le strategie gestionali da rivedere e semmai i vertici aziendali nominati, non certo l'organico dei lavoratori. Oggi ci siamo presi la briga di verificare i conti dell'azienda ed in particolare le spese sostenute con le quattro carte di credito intestate ai membri del CDA di Firenze Fiera nell'ultimo triennio e, dobbiamo dire, che troviamo alcune spese quantomeno 'bizzarre'. Negli ultimi tre anni, con le Carte di Credito aziendali sono stati spesi oltre 40.000 Euro, dei quali oltre 10.000 per ristoranti, oltre 11.000 per alberghi in Italia ed in Europa (ad esempio il Parco dei Principi di Roma, più di 250 Euro in media per notte...) e più di 9.000 per i viaggi.
E la cosa più 'bizzarra' è che 5.000 di questi Euro risultano a tutt'oggi non documentati. Ma le spese 'bizzarre' non finiscono qui. Sempre nel 2013 leggiamo dalle risposte alle nostre interrogazioni che con la Carta di Credito intestata al Presidente di Firenze Fiera sono state pagate tre multe stradali di oltre 200 Euro l'una. Spese per le quali stentiamo a trovare una motivazione legata alle attività della società. Noi siamo certi che le missioni del Presidente di Firenze Fiera in giro per l'Europa siano sempre state finalizzate ad attività attinenti all'azienda e non vogliamo certo insinuare che questi viaggi avessero dei secondi fini.
Ma una cosa non ci spieghiamo: perché Firenze Fiera ha risposto ad una nostra interrogazione che il Presidente dell'azienda non ha attività commerciali legate alla propria occupazione nelle città oggetto di queste missioni (ad esempio Mosca), quando poi sul sito internet dell'azienda di famiglia dello stesso presidente vi è scritto a chiare lettere il contrario? I dati che emergono dalle risposte a queste nostre interrogazioni, senza voler dare il via ad alcuna 'caccia alle streghe' lasciano però decisamente perplessi: chiediamo al Presidente di Firenze Fiera di fare immediatamente chiarezza su queste spese, altrimenti, in assenza di trasparenza, crediamo che l'unica soluzione sia quella di rassegnare immediatamente le proprie dimissioni. Del resto, la gestione dell'azienda, non fa certo sembrare assurda questa richiesta". "Per far capire che la strategia intrapresa dalla Societá era quella sbagliata non erano bastate comunicazioni in Consiglio comunale che ormai ripropongo regolarmente da un mese a questa parte, non erano bastati i ripetuti comunicati stampa.
È dovuta arrivare la netta presa di posizione dei soci pubblici della Societá, gli assessori del Comune di Firenze e della Regione Petretto e Bugli, che pubblicamente ringrazio, per far tornare sui suoi passi il Presidente Brotini e a ritirare i licenziamenti”. “Una presa di posizione talmente netta che sa di censura e che pone un grande problema di opportunitá. Chi di dovere, a mio avviso, dovrebbe prenderne atto e, con un pizzico di buon senso, trarne le dovute conseguenze, conseguenze a questo punto inevitabili”.
Così il consigliere del Pd Andrea Vannucci che sull'argomento è intervenuto in Consiglio comunale. "La decisione di ritirare i licenziamenti mi riempie di gioia e di soddisfazione e porta a un doppio respiro di sollievo: il primo, il piú importante, per il futuro dei lavoratori; il secondo, per il destino dell’azienda, un’azienda strategica per la cittá di Firenze e per il ruolo che legittimamente aspira ad occupare nel mondo. Una decisione che chiude felicemente un periodo comunque denso di interrogativi sulla conduzione aziendale.
Fortunatamente - conclude Vannucci - il 30 di ottobre lo stesso Brotini verrá in Commissione controllo, la sede opportuna per riferire in merito a una gestione inspiegabile e che mette a rischio il futuro dell’azienda e di chi ci lavora, una gestione che fa acqua da tutte le parti”.