Congresso Pd metropolitano di Firenze, i candidati a segretario del Pd metropolitano di Firenze sono tre: Mirko Dormentoni, Olmo Gazzarri e Fabio Incatasciato. Mirko Dormentoni: Ho 39 anni, sposato con Caterina, ho due bimbi di 5 e 8 anni, Federico ed Elisa, vivo a Firenze.
Sono laureato in Scienze Politiche e lavoro in un Ente Locale avendo vinto nel 2003 un concorso per “specialista in progetti europei”. Dal 2009 sono consigliere comunale del PD e dal 2011 presidente della commissione urbanistica del Comune di Firenze. La politica è per me una passione da quando ero ragazzo, da quando a 15 anni mi sono impegnato al Liceo come rappresentante di Istituto perché avevo imparato che “il problema degli altri è uguale al mio e sortirne tutti insieme è politica”.
Per questo ho accettato di candidarmi, non contro qualcuno, ma per costruire insieme un progetto condiviso fondato sui valori della sinistra e su un governo del territorio a servizio delle nostre comunità. Il congresso del PD, per quanto fatto con regole e tempi che comprimono il dibattito e la sua capacità costruttiva, può e deve essere un’occasione per confrontare idee diverse di partito e di politiche per l’area metropolitana fiorentina, per i nostri territori. E’ questo il momento migliore per dare voce alle diversità, al pluralismo delle idee (non delle correnti o delle appartenenze), per sviluppare il confronto e praticare la democrazia.
L’unità del nostro partito è un obiettivo fondamentale, ma non si fa a priori, si costruisce solo se in fasi come queste le differenze emergono e si confrontano liberamente, per cercare di fare poi insieme una sintesi più avanzata. Il congresso è fatto per questo, sennò per cosa? Olmo Gazzarri: Sono nato a Firenze, ho 36 anni vivo a Scandicci e lavoro alla Legacoop Toscana. Ho una compagna e due figlioli di due e sei anni, la mia fortuna. A 17 anni ho preso la prima tessera, Sinistra Giovanile.
Era il 1994 e un imprenditore brianzolo di mezza età cominciava allora la sua carriera politica. Dopo 20 anni, un’infinità di tempo per i cambiamenti avvenuti nel mondo, quell’imprenditore sta per andare ai servizi sociali e un altro brianzolo, di tutt’altre idee e maniere, mi convince che in fondo la politica fatta con passione non invecchia mai. Firenze, città del mondo, è il luogo in cui desidero continuare il mio impegno. La sinistra e il PD potevano cambiare l’Italia. Ma siamo stati sconfitti, forse anche da noi stessi.
Un’ ennesima occasione mancata. Una storia piena di errori che, come in un romanzo, più li scopri e più vedi che le radici sono molto profonde, più di quanto potessi pensare. Bisogna individuare gli errori e non limitarsi al comodo e più efficace mediaticamente, dare addosso ad un capro espiatorio di turno. Gli errori sono di una classe dirigente intera, del suo modo di guardare alla società, di concepire la politica e di vivere la democrazia. Fabio Incatasciato: Sindaco di Fiesole da oltre nove anni e impegnato politicamente da oltre venti.
Garanzia per uno slancio per rafforzare il nostro Partito, riaprire spazi di discussione, garantire un Governo del Partito che prosegua il rinnovamento e si basa su competenze e lealtà. Abbiamo bisogno di più idee, più lavoro nel partito, più assunzione di responsabilità, più competenze, di meno bandiere, di meno tifo, di meno slogan. Vogliamo lavorare assieme e metterci alle spalle la stagione della contrapposizione quotidiana. Il percorso che negli ultimi anni, su posizioni diverse, con le primarie ha portato a partecipare e a credere nuovamente alla politica tante persone, deve essere la base per ripartire con un Partito che discute, decide, innova, rompe schemi, non si guarda indietro, ma disegna il futuro e la speranza nell’area metropolitana più bella e viva d’Italia.
Nella nostra area metropolitana fiorentina un giovane su tre è senza lavoro e la produzione industriale cala del cinque per cento all’anno: un quadro di questo genere richiede un progetto per sostenere opportunità e percorsi da avviare immediatamente. Lo può fare solo il Partito democratico che ha grandi responsabilità di Governo su ogni territorio ed è il luogo del confronto e delle responsabilità. Per questo bisogna avviare una nuova stagione nella quale i temi dell’innovazione, della formazione, dell’ambiente e delle energie alternative, dei nuovi assetti istituzionali metropolitani, delle infrastrutture, del rilancio dei servizi alla persona e della sanità, stiano alla base delle proposte che disegneremo per sostenere il programma metropolitano dei prossimi anni.