L'allerta meteo in atto su tutto il territorio regionale per piogge e temporali è stata prolungata fino alle 12 di domani, martedì 22 ottobre, viste le diffuse criticità e le previsioni meteo odierne. Lo comunica la Sala operativa unificata della Protezione civile regionale. Nella prima parte della giornata di domani, precipitazioni previste sulle aree di nord-ovest con accumuli medi attorno a 5-10 mm e massimi fino a 30-40 mm. Piogge in esaurimento dalla tarda mattinata. A causa degli eventi temporaleschi della notte e della mattinata di oggi, si stanno registrando livelli elevati di torbidità dell’acqua dell’Arno.
Questo impedisce la piena funzionalità dei due maggiori potabilizzatori a servizio della città di Firenze e dell’area metropolitana, Anconella e Mantignano. I tecnici di Publiacqua stanno monitorando la situazione in continuo ed hanno provveduto a mettere in atto tutte le misure possibili per ridurre al minimo i disagi ma nella serata potranno verificarsi abbassamenti di pressione e mancanze d’acqua nelle abitazioni di Firenze poste ai piani più alti e prive di autoclave e, per quanto riguarda le utenze servite da Mantignano, per le utenze della zona ovest della città (via delle Panche, Castello ecc.). A Firenze le abbondanti precipitazioni cadute in poche ore hanno provocato molte situazioni di disagio che sono state segnalate al nostro Numero Verde Guasti (800314314).
La pulizia programmata e straordinaria delle circa 62 mila caditoie al servizio della città ha ridotto al minimo i disagi pur in presenza di una pioggia eccezionalmente intensa e concentrata. Molte le zone della città dove le nostre squadre sono intervenute direttamente o attraverso ditte incaricate e tra queste: viale Belfiore, dove ad allagarsi è stato il tratto più basso della sede stradale mentre, dove nell’estate scorsa Publiacqua aveva provveduto al completo rifacimento della fognatura, non si sono registrati particolari disagi, via dei Serragli, Largo Palagi, via Pisana, via della Cernaia, Piazza Primo Maggio, via Alderotti, via Forlanini, via Perfetti Ricasoli.
Oltre a ciò i tecnici Publiacqua sono stati impegnati nel contenere gli effetti dell’elevata torbidità dell’acqua dell’Arno sulle capacità di potabilizzazione degli impianti dell’Anconella e di Mantignano. Interventi sono però stati effettuati anche nei comuni della Provincia e tra questi Scandicci, Lastra a Signa, Bagno a Ripoli. Chianti La situazione più grave si sta registrando nel Chianti ed in particolare nei Comuni di San Casciano Val di Pesa e Greve in Chianti.
A causa delle abbondanti piogge si è registrato l’allagamento dei principali impianti di potabilizzazione a servizio dei predetti Comuni per l’esondazione della Greve. Questo, oltre a determinare mancanze d’acqua, soprattutto nel Comune di San Casciano, ha anche costretto l’azienda, in collaborazione con le amministrazioni comunali, a sconsigliare ai cittadini l’utilizzo dell’acqua erogata per fini alimentari. Un provvedimento cautelativo che rimarrà valido fino a ripristino della normalità e della piena funzionalità degli impianti di potabilizzazione.
Intanto per limitare al massimo i disagi per i cittadini di San Casciano, Publiacqua ha provveduto a rifornimenti dei serbatoi con autobotte e al posizionamento di tre autobotti con rastrelliera nel capoluogo. Valdarno e Valdisieve Problemi agli impianti di potabilizzazione, a causa della torbidità dell’acqua si sono registrati a Rignano sull’Arno, abitati di Troghi e Cellai. Problemi agli impianti anche a Cavriglia. Prato e Pistoia Interventi a Prato, nella zona sud ed in particolare nel Macrolotto, ed a Montemurlo.
Interventi anche a Pistoia per allagamenti diffusi sulla piana ed a situazioni di problemi di approvvigionamento dovuti a torbidità delle sorgenti con particolare riferimento a Sammommè alla Collina ed all’acquedotto del Ricavo (Signorino, La Cugna). Il presidente Enrico Rossi, accompagnato dal responsabile della Protezione civile regionale, a Pistoia e Lucca per effettuare un sopralluogo a seguito dell'ondata di maltempo che ha colpito in queste ore tutta la Toscana e in particolare le due province.
In programma anche incontri con le autorità locali per una prima valutazione della situazione. Nel pomeriggio di oggi precipitazioni più probabili sulle zone interne, in particolare le aree dei bacini di Elsa, Era, Ombrone grossetano, Greve-Pesa, Casentino, Chiana, Valdarno superiore e Valtiberina, nei bacini del Valdarno medio e inferiore, dell'Ombrone-Bisenzio e della Sieve, oltre alle aree interne alla costa in lenta estensione verso la parte settentrionale del grossetano. In seguito le precipitazioni tenderanno a interessare le aree di nord-ovest e la costa fino al golfo di Follonica e altrove le precipitazioni tenderanno a essere meno frequenti. Linea Lucca – Aulla: alle 16.30 è ripresa la normale circolazione tra Fornaci di Barga e Castelnuovo Garfagnana sospesa da questa mattina. Linea Siena – Grosseto: dalle 17.00 è ripresa la circolazione tra Siena e Buonconvento, sospesa dalle 11.00.
Rimarrà ancora sospesa per tutta la giornata di domani (22 ottobre) la circolazione tra Buonconvento e Grosseto. E’ previsto un servizio con autobus sostitutivi. Linea Siena – Chiusi: prevista per fine serata la riattivazione della circolazione, sospesa dalle 11.00. Linea Siena – Empoli prevista per fine serata la riattivazione della circolazione, sospesa dalle 13.00 tra Siena e Poggibonsi. Le interruzioni delle linee sono state causate da allagamenti e smottamenti. Scariche atmosferiche hanno invece danneggiato le centraline di controllo del traffico ferroviario. Durante la giornata Trenitalia ha attivato servizi con autobus sostitutivi svolti compatibilmente con l’agibilità della viabilità stradale. I tecnici di Rete Ferroviaria Italiana sono al lavoro per ripristinare la piena funzionalità dell’infrastruttura ferroviaria.
In alcuni casi hanno avuto difficoltà a raggiungere le diverse località di intervento a causa della chiusura di alcune strade. “Le emergenze si affrontano seriamente e con risorse vere e immediatamente spendibili e non con ulteriori riduzioni di stanziamenti come sta avvenendo. Sarebbe paradossale, dopo i tanti annunci di svolta ascoltati durante le celebrazioni dell'anniversario della tragedia del Vajont, ridurre gli investimenti per la sicurezza degli italiani e dei territori. E' un clamoroso errore di sottovalutazione e dimostra una insensibilità al limite della beffa aver inserito appena 30 milioni per la difesa del suolo nelle bozze della Legge di Stabilità per il 2014 come denuncia il Presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci.
Spero non sia vero e che possa essere smentito dal Ministero dell'Economia”. Lo ha detto il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis in merito all’emergenza maltempo che ha colpito molti territori italiani e in particolare la Toscana. “All'Italia occorrono – aggiunge D’Angelis - almeno due mosse immediate: l'uscita dei fondi per la difesa del suolo dal patto di stabilità e almeno 500 milioni l'anno per dieci anni per segnare una svolta nella difesa da eventi meteorologici ormai non più estremi ma ordinari come dimostrano le emergenze in corso in Toscana e Liguria in queste ore.
La messa in sicurezza dell'Italia da allagamenti, alluvioni e frane è una grande opera pubblica assolutamente indispensabile e urgente. Le aree a elevato rischio frana e alluvione rappresentano circa il 10 per cento della superficie del territorio nazionale (29.500 chilometri quadrati) e riguardano l’81,9 per cento dei comuni (6.633) dove vivono 5,8 milioni di persone (9,6 per cento della popolazione nazionale), per un totale di 2,4 milioni di famiglie. In queste zone – conclude D’Angelis - si trovano oltre 1,2 milioni di edifici e più di 2/3 delle zone esposte a rischio interessa centri urbani, infrastrutture e aree produttive”. La capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo interviene in consiglio comunale a Firenze puntando il dito contro la gestione D'Angelis di Publiacqua: “Era l'ottobre dello scorso anno quando perUnaltracittà denunciò la cattiva gestione di Publiacqua nel tenere puliti i tombini e le vie di fuga delle acque in città.
Avevamo fotografato alcuni tombini occlusi da anni, ma alla nostra denuncia Erasmo D'Angelis rispose che loro già agivano e arrivò a dichiarare che i fiorentini dovevano in definitiva pulirseli da soli. L'allora presidente di Publiacqua, e ora sottosegretario ai lavori pubblici, definì le nostre parole "allarmistiche, assolutamente false, offensive e tendenziose". Oggi Firenze è sott'acqua, viale Belfiore è ancora una volta allagato, addirittura un ospedale ha mezzo metro d'acqua nei propri locali e Publiacqua è costretta ad ammettere i propri limiti e in serata toglierà l'acqua agli appartamenti dei piani alti nonostante le bollette più care d'Italia a cui sono costretti i fiorentini.
A quanto pare le risorse vengono stornate su investimenti poco utili se basta una pioggia a mandare in crisi il sistema, per tacere dei milioni di euro che vanno ai soci nonostante il referendum del 2011 lo proibisca. Certo le parole non costano nulla, ma poi non ci si meravigli se le persone normali, e non solo quelle le cui macchine sono state sommerse dall'acqua, non credono più alle promesse fatte da politici e sedicenti tali. Visto che comunque la carriera di tali amministratori va a gonfie vele (quota renziana, il merito paga sempre) D'Angelis ora dovrà rispondere nella sua nuova veste governativa anche a Vittorio D'Oriano, vice presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, che oggi ha dichiarato che, "particolarmente in Toscana, la manutenzione dei fiumi e dei fossi non è degna di un paese civile" e che "il governo e le amministrazioni regionali farebbero bene a fare una profonda, seria, disinteressata, competente riflessione su ciò che sta accedendo in queste ore in tutte le regioni italiane".
D'Angelis avrà certamente la risposta pronta, basterà dire ai geologi di armarsi di pale e stivali, a pulirli ci pensino loro!”.