«Nella legge di stabilità appena varata dal governo non sono previsti i paventati tagli al fondo sanitario nazionale. Ora che il comparto è uscito ‘incolume’ dalla manovra, la giunta regionale non ha più alibi: non solo dovrà metter mano senza scuse ai nodi irrisolti ma, nei prossimi tre anni, se compirà quelle che l’assessore alla sanità Luigi Marroni chiama “scelte dolorose” tagliando i servizi sanitari al posto degli apparati, è chiaro che sarà per una scelta ponderata finalizzata a sanare questioni di contabilità interna, e non di riduzione del gettito statale.
E in quel caso dovrà spiegarlo ai cittadini». Così parla il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Pdl), che con queste parole commenta la legge di stabilità definita nella notte dal governo e in cui sono stati evitati i consistenti tagli alla sanità che fino a ieri pomeriggio parevano dover essere un caposaldo irrinunciabile – benché contestato dal ministro competente e dalle Regioni – della manovra. Invece no. «Ora lo sappiamo: per i prossimi tre anni il fondo sanitario nazionale, e dunque il gettito dallo Stato alle Regioni, rimarrà quello che è adesso.
Questo – considera Mugnai – toglie alla giunta toscana ogni possibile alibi dietro cui mascherare le vere motivazioni per i tagli a servizi sanitari, assistenziali, ospedalieri e quant’altro, motivazioni che risiedono, come diciamo da tempo, nella necessità di mettere in pareggio i bilanci delle Asl anche dopo il crac di Massa e i 10 milioni di rosso imprevisto a Siena, due casi su cui per altro stanno lavorando le procure locali. Ma se la sanità toscana rischia il default non è per il costo dei servizi, bensì per quello degli apparati che negli anni hanno consentito di rendere la sanità toscana un volano di consensi politici per chi da sempre governa la Regione: la sinistra.
Adesso basta. Le scuse stanno a zero, e bisognerà che la giunta rinunci ai suoi ‘gioielli di famiglia’ semplificando le burocrazie e la governance con il conseguente accorpamento di Asl ed Estav, riducendo doppioni e sovrastrutture e superando finalmente le società della salute come ormai annunciato, ma senza esiti, da tempo». «Domani – conclude Mugnai – l’assessore Marroni sarà in Commissione sanità a darci conto delle intenzioni della giunta circa il Piano sanitario dopo la scoperta della bozza in circolazione.
In quella sede vedremo. A questo punto siamo pronti a batterci ancor più strenuamente per il mantenimento delle prestazioni allo meno al livello attuale e per la tutela dei piccoli ospedali, soprattutto quelli delle zone periferiche e morfologicamente più difficili del nostro territorio».