«Contrariamente a quanto affermato dal suo presidente Firenze Fiera ha chiuso il bilancio 2012 con un passivo di 1,749 milioni di euro. Un dato che preoccupa, anche in ragione dei licenziamenti annunciati. E che preoccupa tanto più se si pensa che a fronte del disimpegno ufficiale della Provincia di Firenze e a quello ufficioso di Palazzo Vecchio l’unico soggetto che continua ad investire e versare denari freschi nelle casse della società è la Regione Toscana, che già in passato ha fatto da bancomat per il Comune.
L’ennesima dimostrazione del fallimento del socialismo municipale» così Nicola Nascosti,consigliere regionale del Popolo della Libertà e vicepresidente della commissione Sviluppo economico, sui conti di Firenze Fiera, il riassetto del compagine azionaria e le strategie di rilancio della società. «Nel marzo scorso salutammo con piacere il raggiungimento del pareggio di bilancio di Firenze Fiera annunciato dal presidente Brotini nel corso di una audizione in Commissione. Peccato che approfondendo sia emerso che in realtà i conti non tornano, e che anche il bilancio 2012 si è chiuso in perdita.
A ciò si aggiunga che pochi giorni fa il Consiglio regionale ha approvato una variazione di bilancio che conteneva al suo interno uno stanziamento di circa 5,5 milioni di euro a favore di Firenze Fiera, finalizzati a permettere l’avvio di interventi di rilancio della società contenuti nel piano industriale. Tutto ciò mentre Provincia e Comune di Firenze – che, secondo l’accordo siglato tre anni fa, avrebbero dovuto rappresentare, assieme alla Regione, i tre soci ognuno col 33% - hanno già annunciato di non voler investire in Firenze Fiera.
Un accordo che nel 2010 portò la Regione a versare 20 milioni di euro nelle casse di Palazzo Vecchio per acquisire il pacchetto societario previsto e che già allora ci lasciò perplessi. Sono passati tre anni e né Comune né Provincia hanno raggiunto la quota societaria prevista dall’accordo (ad oggi detengono rispettivamente il 9,22 e il 9,18%), e la Regione l’unico soggetto che continua ad aprire i cordoni della borsa», prosegue l’esponente del PdL. «Di fronte ai numeri in libertà forniti, al disimpegno degli altri soci pubblici e ai licenziamenti annunciati non è possibile rimanere silenti.
Attenderemo cosa avrà da dire il presidente in occasione delle audizioni consiglio regionale e comunale del 30 ottobre prossimo, dopodiché valuteremo il da farsi, non escludendo la possibilità di segnalare il caso alla Corte dei Conti», conclude Nascosti. Licenziamenti a Firenze Fiera. Il Cda della società ha approvato un nuovo piano di “risanamento” che confermerebbe 13 esuberi su 41 dipendenti e un aumento di capitale di 18 milioni di euro mentre è in corso una trattativa nella quale i sindacati hanno chiesto la revoca dei licenziamenti.
"A quanto è dato sapere - dicono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - il piano verrà presentato ai soci, il 29 ottobre". Si confermerebbe "la sciagurata scelta di andare avanti con i licenziamenti annunciati". Rifondazione comunista, nell’esprimere solidarietà ai lavoratori e il pieno sostegno alla vertenza, chiede con una domanda d'attualità al Presidente della Provincia di Firenze di riferire sulla situazione dell’ente dal punto di vista economico- gestionale, sul piano approvato dal CdA l’11 ottobre, sui motivi per i quali detto piano continua ad insistere sui licenziamenti, sull’annunciato aumento di capitale di 18 milioni di euro, sull’andamento della trattativa sindacale, sul piano industriale.
Altresì "chiediamo di sapere qual è la posizione che l’Amministrazione provinciale intende assumere nell’assemblea dei soci prevista per il 28 ottobre dove il CdA in modo irresponsabile conferma il pacchetto dei licenziamenti".