Dopo lo stop ai lavori è arrivata l'ordinanza per la rimessa in pristino dell'area di via Suor Maria Celeste, dietro la collina di Arcetri, in cui è stato demolito un tratto di muro a retta e operato uno sbancamento per realizzare una strada di accesso ad una villa in ristrutturazone. L'autorizzazione non c'era, la SCIA non era in regola, e d'altra parte in una zona supervincolata - giustamente - era sembrato subito strano che si potesse fare un intervento così pesante. Era sembrato strano ai cittadini, non all'Amministrazione comunale di Firenze.
Per questo arriva puntuale la bacchettata dell'opposizione. "Tutto è emerso grazie alle segnalazioni dei residenti - sottolinea la consigliera comunale Ornella De Zordo - rilanciate anche da perUnaltracittà, e giustamente riportate dai media: il che da un lato conferma quanto sia importante il protagonismo dei cittadini nella cura del proprio territorio, ma dall'altro segnala la vulnerabilità di un sistema pubblico che ha rischiato di non accorgersi di nulla fino al fatidico "troppo tardi" del fatto compiuto.
Del resto sono stati fin troppo numerosi i casi di interventi incongrui che, se pur alla fine sanzionati, hanno recato danni irreparabili ad un territorio pregiatissimo e fragile, da via Silvani e via del Podestà al Galluzzo al centro clinico di Camerata. Allora l'amministrazione comunale dovrebbe forse porre più attenzione alla vigilanza, alla manutenzione e alla salvaguardia attiva del territorio piuttosto che rincorrere farneticanti opere mastodontiche e futuribili, dalla "piazza più grande d'Italia" alle gallerie sotto il centro storico.
Come nel caso della TAV, meno grandi opere e più messa in sicurezza del territorio"