Firenze, 1 ottobre2013- Oggi ha assunto la piena operatività la Divisione “Friuli”, che ha acquisito i compiti e le capacità che fino a ieri sono state del disciolto 1° Comando Forze di Difesa con sede a Vittorio Veneto. La “Friuli”, comandata dal Generale di Divisione Flaviano Godio, si è ricostituita lo scorso 15 luglio nella Caserma “Predieri” di Firenze per effetto della legge delega 244/12 che ha avviato il processo di revisione e razionalizzazione dello strumento militare. La Divisione ha alle sue dipendenze la Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, la Brigata Corazzata “Ariete” e la Brigata Aeromobile “Friuli”, per un totale di circa 12000 soldati inquadrati in 24 reggimenti con funzioni operative, di supporto al combattimento e di supporto logistico dislocati in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Lombardia.
Oggi unità della Divisione sono schierate in Libano nell’operazione “Leonte 14” con oltre 600 uomini e donne della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” e in Afghanistan, con un contingente della Brigata Corazzata “Ariete”. Sul territorio nazionale sono oltre 1500 i soldati dei reparti operativi della Divisione “Friuli” impegnati nell’operazione “Strade sicure”, in concorso alle forze di polizia, con compiti di vigilanza e pattugliamento delle principali città del nord Italia, tra le quali Milano, Venezia, Padova e Bologna. Inoltre, i tre reggimenti genio della Divisione “Friuli” sono quotidianamente impegnati a favore della collettività con gli interventi di bonifica del territorio da ordigni bellici e residuati risalenti ai due conflitti mondiali.
Dall’inizio dell’anno sono stati 880 gli interventi operati dai nuclei specializzati di artificieri. Per la “Friuli”, gloriosa unità dell’Esercito nata nel 1884, impegnata nei due conflitti mondiali e poi come Gruppo di Combattimento nella guerra di Liberazione, si tratta di un ritorno sul territorio toscano con il quale da quasi un secolo intreccia la sua storia. La Divisione infatti è stata dislocata sia a Livorno sia a Firenze ed è stata impegnata in numerosi interventi di soccorso alla popolazione toscana in concomitanza di gravi calamità naturali tra cui l’alluvione di Firenze del 1966.