Il prossimo 20 settembre alle ore 12.30 davanti al Mandela Fortum, in occasione dei mondiali di ciclismo, avrà luogo l’inaugurazione della statua dedicata a Franco Ballerini, grande campione italiano e ct della nazionale azzurra dal 2001 al 2010, realizzata dal maestro fiorentino Giorgio Butini. Hanno confermato la presenza il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il vicesindaco e assessore alla sport del comune di Firenze Stefania Saccardi, l’assessore alla cultura del comune di Firenze Sergio Givone, Alfredo Martini, nota personalità del mondo del ciclismo di ieri e di oggi, e il sen.
Riccardo Nencini. L’opera è sta voluta dalla famiglia Ballerini e, in particolare, dal fratello Mauro. “Desideriamo lasciare un segno tangibile di Franco in una città come Firenze in questa occasione particolare per la città – ha spiegato Mauro Ballerini – Credo che sia noi familiari che tutti coloro che amano e si occupano di ciclismo siamo in debito nei suoi confronti anche se siamo consapevoli che tutto quanto possiamo fare non sarà sufficiente a compensare quanto Franco abbia fatto per questo sport”. Professionista dal 1986 al 2001, Franco Ballerini si "innamorò", fra le tante gare a cui ha partecipato, della Parigi – Roubaix, che vinse nel 1995 e nel 1998 ma nella quale collezionò anche un secondo posto, un terzo, un quinto e un sesto.
La passione per questa grande classica del nord gli è valsa la cittadinanza onoraria dalla città di Roubaix. Pochi mesi dopo l’abbandono delle competizioni, dall’agosto del 2001 Franco Ballerini fu nominato ct della nazionale italiana professionisti, raggiungendo numerosi successi come la vittoria del titolo mondiale a Zolder con Mario Cipollini nel 2002, a Salisburgo nel 2006, a Stoccarda nel 2007 con Paolo Bettini che vinse anche l’oro olimpico ad Atene nel 2004. Franco Ballerini ricoprì questo importantissimo ruolo fino alla sua morte improvvisa in seguito ad un tragico incidente stradale il 7 febbraio 2010 durante un rally sulla montagna pistoiese. Tra i promotori di questa iniziativa c’è stato fin dall’inizio l’onorevole Riccardo Nencini, nipote di Gastone, celebre ciclista degli anni cinquanta vincitore, fra l’altro del Giro d’Italia e del Tour de France, appassionato di ciclismo e che, dopo essere stato presidente del comitato regionale toscano della Federazione Ciclistica Italiana, è stato anche coordinatore del comitato istituzionale che affianca il comitato organizzatore dei Campionati del mondo di ciclismo su strada 2013.
L’opera, che inizialmente doveva essere realizzata in bronzo, secondo il bozzetto presentato nel 2012, è stata invece creata in marmo bianco di Carrara proveniente dalla cava maggiore. Il blocco, di 75 quintali circa, è stato direttamente scelto dal maestro Butini che ha realizzato una statua alta circa 2, 40 metri e che raffigura il “Ballero” nella posizione di massimo sforzo fisico ma, al tempo stesso felice per il successo. “Ho voluto ricreare un’immagine che assomigli il più possibile a quella che ho visto alla Parigi – Roubaix”, ha spiegato l’artista.
La statua sarà collocata sopra un plinto alto circa 2 metri e sarà posta nel piazzale antistante il Mandela Forum in Viale Paoli a Firenze, di fronte al quale si concluderanno le prossime prove iridate del Mondiale. GIORGIO BUTINI Figlio d’arte, fin dall’inizio ha trovato nel disegno il suo mezzo di comunicazione privilegiato. Dopo gli studi artistici a Firenze, ha imparato l’arte della scultura presso la bottega del maestro Antonio Berti e ha frequentato l’accademia dell’artista Raimondo Riachi.
Essendo estremamente interessato al corpo umano, ha compiuto studi approfonditi fino a frequentare i corsi di anatomia presso l’unversità degli studi di Firenze. Oltre all’attività artistica, Giorgio Butini insegna tecniche di scultura, pittura e disegno. Sulle colline di Lastra a Signa, vicino a Firenze, si trova il suo atelier, realizzato nell’antica cappella sconsacrata di Sant’Ilario, dove il Maestro trova ispirazione per le sue opere realizzate con varie tecniche artistiche: dalla scultura alla pittura, ai disegni alle acqueforti. Moltissime sono le “personali” e le mostre a cui ha partecipato in Italia e all’estero nel corso degli anni. Fra le opere si ricorda Aquila Salutis (2009), opera promossa dalla Regione Toscana per la città de L’Aquila.
L’idea di questa grande opera è il risultato di uno stato d’animo, di un dolore condiviso, di un senso profondo di tragedia e di spirito partecipativo, L’opera rappresenta sia il dolore che la rinascita e si rivolge agli abitanti del L’Aquila con una grande spinta di fratellanza nel ricordo di ciò che è perduto e di solidarietà.