“Di fronte ai casi accaduti negli ospedali, che hanno messo sotto accusa la sanità toscana la Cisl ha voluto mantenere finora toni pacati e favorire un dibattito nel merito che guardi all’intero sistema e alle misure da garantire per una vera pianificazione del governo del rischio. Ma tragedie come queste riportano l’attenzione sulla necessità di rafforzare l’organizzazione dell’assistenza e la tutela del paziente, sia sul versante delle procedure di sicurezza che su quella di adeguati standard organizzativi dei reparti ospedalieri e dell’assistenza” a dirlo è il segretario regionale della Cisl Funzione Pubblica, Marco Bucci, che nel mese di agosto ha seguito direttamente il confronto con l’Assessorato regionale alla salute per la sottoscrizione di un Protocollo di intesa fra Regione e sindacati su misure urgenti da adottare in materia di politiche del personale della Sanità. “La Cisl –dice Bucci-, insieme alle altre organizzazioni confederali, ha spinto con forza la Regione ad individuare alcuni temi prioritari in materia di politiche del personale e stilare un’agenda di lavoro che porti rapidamente ad accordi in materia di monitoraggio delle dotazioni organiche e dei fabbisogni assistenziali, all’avvio di un tavolo specifico sull’apertura dei nuovi ospedali e sul rispetto delle normative contrattuali in materia di orario di lavoro.
Ne è seguito un impegno sottoscritto fra le parti a raggiungere specifiche intese rispetto alle quali nessuno può permettersi rinvii o dilatazioni dei tempi.” “In altre parole –prosegue Bucci- passata la fase di fine 2012 e primo semestre 2013 in cui la Regione ha agito in emergenza sulle misure più urgenti di contenimento della spesa (in vari casi frenando la copertura del turn over del personale assistenziale sanitario), è evidente che il percorso da qui al prossimo anno deve agganciare una pianificazione dei fabbisogni rapida, attenta e responsabile rispetto al sistema che cambia, si riorganizza, modifica anche la struttura dei servizi.” “Tutto questo però, se non vi è un monitoraggio in tempo reale dei flussi di cessazione e assunzione del personale, un’attivazione di misure efficaci e rapide di sostituzione del personale dove davvero manca, la previsione di meccanismi di riqualificazione del personale all’interno di una stessa Azienda, può determinare un rischio collasso per l’intero sistema.” Prendiamo il caso dei trasferimenti dei presidi ospedalieri, prima Pistoia, fra poco Prato e a seguire Massa e Lucca.
Le fasi di passaggio sono sempre le più delicate: si aprono e si chiudono posti letto, si trasformano Unità Operative, si modificano gli assetti organizzativi anche a seguito della scelta di adottare il modello dell’intensità di cura. “Non sono operazioni neutre –sottolinea Bucci- che si possono fare a tavolino con semplici operazioni algebriche e in navigazione a vista. In questi ultimi anni, lo abbiamo detto ripetutamente alla Regione, un confronto sui dati di flusso e di stock del personale presente nelle varie Aziende Sanitarie è mancato e di conseguenza nelle scelte dei singoli Direttori si è assistito a dinamiche difensive, più volte al mero risparmio di esercizio che a pianificare verso quali bisogni, risposte ed urgenze vi è necessità.” Il Protocollo di intesa recentemente firmato impegna le parti proprio su questo: fotografare, confrontarsi e far prendere decisioni chiare su cosa, dove e perché assumere. “Non basta – conclude Bucci – dire in slogan più medici contro gli errori o semplicemente assumiamo più infermieri.
Tutto ciò va condotto con lucida conoscenza delle specifiche situazioni dei territori e con un impegno a monitorare spesa e fabbisogno che deve fare un salto di qualità. La Cisl accetta la sfida ma occorre fare presto.”