“Shotty#1 crew”. È questa la scritta che ieri sera ignoti vandali hanno vergato con un pennarello nero su una parete del Battistero. Il fatto è stato segnalato da due passanti alla Polizia Municipale intorno alle 23.30. Immediato l’intervento sul posto degli agenti che hanno fotografato la scritta che si trova nella parte del Battistero che guarda piazza San Giovanni e la sede della Curia. I vigili hanno quindi avvisato l’Opera del Duomo che stamani ha inviato sul posto i propri tecnici per verificare l'entità del danno e le modalità di rimozione della scritta.
Per quanto riguarda le indagini, la Polizia Municipale sta visionando le immagini registrate dalle telecamere presenti nella zona per identificare il vandalo. Intanto la Polizia Municipale ha presentato una notizia di reato contro ignoti. ’L’Opera di Santa Maria del Fiore – ha precisato il vicepresidente dell’Opera architetto Francesco Gurrieri - sta intervenendo per la rimozione che, pur non semplice anche per la porosità del marmo, si concluderà rapidamente. Si tratta infatti di sperimentare il solvente più idoneo e più efficace considerata anche la particolare natura del marmo.
Purtroppo, delle scritte degli stolti – questa sembra evocare una sigla ‘rap’ - abbondano i muri delle città” . Oltre 100 violazioni rilevate e 23 permessi ritirati. È questo il bilancio dell’intensificazione dei controlli da parte della Polizia Municipale sui bus turistici. Nel mirino soprattutto il possesso delle dovute autorizzazioni al transito e sosta nelle zone dedicate in città. Negli ultimi due mesi sono state infatti 105 le violazioni contestate e 23 i permessi non regolari ritirati.
In particolare questa settimana i vigili del distaccamento di Porta Romana hanno accertato due casi particolarmente gravi. Il primo riguarda un bus di una azienda fiorentina che effettuava un servizio con un gruppo di turisti orientali al piazzale Michelangiolo. L'autista, invece di fermarsi negli spazi dedicati, alla vista degli agenti intenti al controllo dei bus ha proseguito oltre per far scendere i turisti nel viale Poggi, sotto la balconata del piazzale. I vigili hanno quindi seguito il veicolo per controllare il possesso del dovuto permesso che, ben esposto sul veicolo, appariva per tipo e forma originale, anche se non regolare per il tipo di sosta effettuata.
Per il permesso quindi è scattato il ritiro e gli agenti hanno quindi chiesto all’autista di consegnarlo. Una volta ottenuta l’autorizzazione, gli agenti hanno notato che il logo antifalsificazione presente sul documento non rifletteva come dovuto. Una caratteristica che a distanza non era rilevabile. Da un esame più attento il permesso è risultato una fotocopia plastificata. L'autista, non sapendo dare spiegazioni, ha telefonato al titolare della società di trasporto che dopo alcuni minuti è arrivato sul posto.
Una volta che i due sono stati informati che il permesso doveva essere sequestrato con conseguente denuncia penale, il titolare ha avuto una reazione spropositata tanto che, malgrado i ripetuti tentativi di riportarlo alla calma, ha costretto gli agenti a denunciarlo per minacce. Il permesso è stato quindi sequestrato e l'autista del bus denunciato per uso di atto falso e ricettazione. Anche il secondo episodio è accaduto al piazzale Michelangiolo. Qui la pattuglia addetta ai controlli ha notato un bus di un'azienda di Cesena che esponeva un permesso giornaliero tipo H con indicazione Hotel Mediterraneo.
Il documento era in tutto e per tutto conforme al modello rilasciato dalla SAS tanto che il controllo stava per terminare senza contestazioni. A insospettire gli agenti è stato il controllo effettuato al bus successivo: il pullman aveva stessa tipologia di permesso con stessa data di rilascio ma, ed è stato questo il particolare che ha destato il sospetto degli agenti, aveva un numero progressivo più alto di 2.000 numeri rispetto a quello precedente. Pertanto gli agenti tornavano al bus precedente e chiedevano all'autista, una donna, l'esibizione del permesso.
Questa innervosita riferiva di aver ricevuto il permesso la mattina stessa via mail all'Hotel Mediterraneo e che in quel preciso momento il capogruppo si trovava al check point di Firenze sud per regolarizzare il permesso. La spiegazione non ha però convinto gli agenti che quindi hanno iniziato una serie di controlli incrociati con il data base della SAS. Dalle verifiche è emerso che il premesso in questione, con quel numero progressivo, era stato rilasciato nel mese di marzo per un bus con targa diversa e con tipologia G (gruppo) invece di H (hotel).
Inoltre, nel frattempo, è emerso che i turisti a bordo, di nazionalità coreana, non alloggiavano in un hotel a Firenze ma erano di passaggio. Alla fine, di fronte all'evidenza, l'autista non ha negato di aver falsificato con uno scanner un permesso che aveva trovato in precedenza. Per questo la donna è stata denunciata per ricettazione, uso di atto falso e segnalata alla Procura della Repubblica anche per truffa, in quanto così facendo aveva creato un danno patrimoniale al Comune di Firenze pari a 275 euro.