“Dobbiamo accelerare il percorso di discontinuità e cambiamento, intrapreso negli ultimi due anni, se non vogliamo subire imposizioni dall’esterno o essere travolti ancora dagli eventi e dagli errori. Dobbiamo dimostrare di essere in grado di portare avanti con determinazione percorsi di autoriforma che sono indispensabili per riposizionare il nostro territorio in uno scenario radicalmente diverso da quello degli ultimi venti anni e dove recessione e instabilità finanziaria non sono ancora superati.
Un’epoca si è chiusa. Le ricadute, generate dal binomio Banca - Fondazione Mps, non saranno più quelle degli anni passati e oggi dovremo lavorare per costruire una nuova prospettiva per la città e la provincia”. Con queste parole il Presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini è intervenuto a margine della discussione sul documento di indirizzo per la Fondazione Mps, allargando l’orizzonte della riflessione. Un Piano strategico Terre di Siena 2020. “Entro la chiusura del mandato lavoreremo per definire un Piano strategico “Terre di Siena 2020”, fondato sul mix tra innovazione, produttività della macchina pubblica e valorizzazione delle peculiarità del territorio che rappresentano ancora un valore aggiunto.
Un Piano che metta al centro il turismo, l’agroalimentare, la green economy, la cultura, l’impresa creativa, le biotecnologie, l’Ict e la monetica, e la manifattura di qualità orientata all’export. Un Piano nel quale nuova iniziativa imprenditoriale e capacità di attrazione di investimenti e talenti siano gli obiettivi di una politica organizzata e non affidata al caso. Un Piano che, per essere realizzato, avrà bisogno della cooperazione con le istituzioni regionali, nazionali ed europee; di un lavoro di squadra sul territorio e di assumere decisioni lungimiranti, superando particolarismi, corporativismi ed egoismi”. Il futuro passa dalla capacità di autoriforma del nostro territorio.
“La capacità di dare continuità a percorsi di auto riforma sul nostro territorio – ha detto Bezzini - sono anche fondamentali per recuperare credibilità verso l’esterno, elemento quest’ultimo indispensabile per tutelare i grandi poli del terziario presenti a Siena e per attrarre nuove iniziative. Ci tengo a rivendicare con forza come sulle vicende di Banca e Fondazione la Provincia, in questi anni, abbia espresso una forte coerenza riformista sostenendo e accompagnando scelte coraggiose e a volte, anche dolorose.
Abbiamo sostenuto il cambiamento del management della Banca e il superamento delle logiche di appartenenza nelle cariche societarie; abbiamo evitato di porci in modo demagogico di fronte alle scelte del nuovo piano industriale, consapevoli dell’esigenza imprescindibile di recuperare di redditività. Abbiamo accompagnato la revisione statutaria della Fondazione Mps, esprimendo il nostro punto vista senza nasconderci dietro i tatticismi. Non abbiamo eretto barricate sulla vicenda del 4%, ritenendo prioritario un unico principio: tutelare il patrimonio della Fondazione.
Il cambiamento non va solo proclamato, ma va praticato con coerenza. E questo la Provincia lo ha fatto partendo da una severa analisi critica ed autocritica, compiuta in Consiglio”. Guardare al futuro di Banca e Fondazione Mps. “Adesso, guardando al futuro della Banca e della Fondazione, ci auguriamo che l’Unione europea, che sta vagliando il piano di ristrutturazione per perfezionare il prestito dello Stato, dia la giusta attenzione allo sforzo straordinario di riposizionamento, compiuto in questi mesi.
La Provincia negli ultimi mesi si è misurata, nei fatti, con il concetto di discontinuità e con tutto quello che comportava aprirsi al cambiamento e all’innovazione, confrontandosi con le istituzioni a livello regionale e nazionale, senza mai cedere al teatrino politico-mediatico che ha accompagnato la città nei mesi scorsi. Stiamo lavorando per dare un futuro a questo territorio, mentre c’è ancora chi sollecita un ripiegamento della società per ricavarne consensi o dare nuova linfa a vecchie rendite di posizione.
Occorre guardare oltre queste logiche. Il rinnovamento va promosso con azioni reali. E’ con questi principi che sceglierò i due componenti della Deputazione generale della Fondazione di competenza della Provincia, tenendo conto di quattro criteri: competenza, rinnovamento, rappresentanza territoriale e di genere”.