L’ultimo libro di Paolo Ciampi, noto giornalista e scrittore fiorentino, evoca una storia recuperata da notizie e vicende del dopoguerra che forniscono all’autore la trama di un racconto molto più complesso in cui si inseriscono in un elaborato intreccio storie di affetti e di vita quotidiana, ricostruzione di un periodo storico e vicende popolari sullo sfondo di una Firenze appena tornata a vivere dopo il flagello della guerra. Ubaldo Cecchi detto il Cicoria è il personaggio del libro “Il babbo era un ladro.
Storia fiorentina d’amori e galere”, Romano editore. Di professione ladro, e considerato il pericolo pubblico numero uno nel capoluogo toscano di quel periodo, fu il protagonista di un’autentica caccia all’uomo finita con la sua cattura e con tanto di titoloni dei giornali, che oggi farebbero sorridere. Paolo Ciampi si è imbattuto casualmente in questa storia, grazie a Bruna, la figlia del Cicoria, che ha chiesto il suo aiuto per ricostruire ed approfondire le vicende del babbo, di cui si sentiva marchiata dal peso della vergogna. Così l’autore, con grande intensità emotiva, racconta gli affetti infranti di Ubaldo Cecchi, un uomo diventato galeotto, trasportato prima nel carcere delle Murate e poi a Porto Azzurro, dove scopre altre sue capacità personali come dipingere, scrivere, cantare e recitare.
Il tutto scritto attraverso la storia della figlia che non riuscirà mai a incontrare suo padre con pagine di grande suspance tra cui anche l’incontro di tre fratelli dopo tanti anni di silenzio e ambiguità. Cecilia Chiavistelli Il babbo era un ladro – storia fiorentina di amori e galere Paolo Ciampi pp 208, € 13,00 Romano Editore