Traccia biologica. Si stringe ulteriormente il cerchio attorno al mistero della scomparsa di Roberta Ragusa, sparita da Gello di San Giuliano Terme (Pisa) tra il 12 e il 13 gennaio 2012? Una data che si ricorda perché coincide con il tragico incidente all'Isola del Giglio con la Costa Concordia che si piegava su un fianco nel mare toscano. Ancora troppo pochi gli indizi e troppe le supposizioni, ma la Procura di Pisa è sicura di aver compiuto importanti passi avanti nel giallo che tiene ancora con il fiato sospeso la Toscana.
Che fine ha fatto la donna scomparsa? Che fine ha fatto il corpo di Roberta, qualora il destino della giovane madre fosse stato definitivamente segnato dalla violenza di qualcuno? I carabinieri del Ris continuano le indagini a 360 gradi, senza sosta: apparecchiature sofisticate, continui sopralluoghi ed analisi su luoghi e mezzi a motore. Una traccia biologica sarebbe stata repertata nell'auto della compagna del marito di Roberta, Antonio Logli - indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere - la donna, ex segretaria e collaboratrice decennale di Logli e della famiglia entrerebbe così ancor più prepotentemente nelle fitte trame della vicenda.
Un colpo di scena inatteso? Una traccia non è una prova, è un reperto allo studio degli inquirenti, potrebbe essere del sangue della stessa proprietaria dell'auto oppure un residuo organico di altro tipo appartenente a qualcuno che nell'ultimo anno ha avuto in uso l'auto ispezionata, e non sarebbe la prima volta che un passo avanti corrisponde ad un niente di fatto.