Ieri mattina, Guardia di Finanza e Polizia di Stato hanno eseguito 5 arresti, nell'ambito di una vasta operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Massa. L'indagine, iniziata lo scorso anno, ruota intorno alla figura di un funzionario bancario, che negli ultimi tempi ha diretto importanti filiali della provincia e di zone limitrofe. Il dirigente, approfittando della sua posizione, ha "drenato" le disponibilità finanziarie di una facoltosa cliente, riuscendo, in breve, a sottrarle oltre un milione di euro, disponendo direttamente dei suoi rapporti bancari senza alcuna autorizzazione, falsificando documenti e titoli di credito ed omettendo di comunicare informazioni sullo stato dei depositi. Il funzionario "infedele", che con la sua condotta ha determinato la perdita di tutte le risorse finanziarie depositate, al fine di "arginare" l'azione legale intentata dalla "correntista", ha fatto anche ricorso ad atti intimidatori, con gravi minacce all'indirizzo della cliente, commissionate a terzi soggetti pregiudicati. L'azione criminosa del funzionario si è manifestata anche con l'appropriazione di disponibilità finanziarie in danno di due istituti di credito, poiché è riuscito a creare rapporti intestati a persone inesistenti, entrando, così, nella disponibilità di circa un milione di euro, grazie ad affidamenti e ad esposizioni bancarie distribuite su circa 40 posizioni create "ad arte". Tutto il denaro, successivamente, è stato "riciclato" con la compiacenza di altri tre imprenditori ed un commercialista, i quali, in parte, hanno beneficiato dei titoli di credito e dei bonifici illecitamente ottenuti e, in parte, si sono adoperati per "ripulirli" ed immetterli nel circuito dell'economia legale. Il dirigente, tuttavia, ha impiegato il provento dei reati commessi anche per soddisfare le proprie esigenze personali, nell'acquisto di servizi e beni, come, per esempio, autovetture, riparazioni meccaniche, prestazioni professionali, ricariche telefoniche e addirittura imposte e tasse automobilistiche. Di rilievo, il fatto che il funzionario, accanto al suo incarico, ha svolto il ruolo di socio "occulto" e di amministratore di fatto di diverse società operanti nel settore lapideo e della meccanica; ufficialmente, nella compagine societaria figuravano suoi parenti stretti (madre e moglie). Gravi i reati contestati nelle ordinanze di custodia cautelare: furto aggravato, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, ricettazione, falso, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori. Agli arresti (in carcere il funzionario, ai domiciliari gli altri), sono seguiti i sequestri di beni mobili ed immobili, all'indirizzo dei principali "riciclatori". Per lo sviluppo delle indagini, si sono rivelate determinanti le perquisizioni locali effettuate presso l'abitazione e l'ufficio del funzionario, nel corso della quali sono stati acquisiti elementi utili a riprova della sua illecita condotta e per risalire agli autori dei gravi atti intimidatori.
Sottrazione illecita di risparmi depositati su conti correnti
5 arresti del Comando Provinciale di Massa della Guardia di Finanza