“In questi giorni si fa un gran parlare di rifondazioni: Alleanza Nazionale, Forza Italia, Cose Nere, Balene Bianche e Cose Tricolori, ma ancora non ho sentito mezza parola sul programma e le alleanze che il centrodestra vorrà mettere in campo in vista delle prossime amministrative di Firenze e della stragrande maggioranza dei comuni della Toscana; né tantomeno di criteri per la scelta dei nostri futuri candidati a sindaco. Mi pare che in troppi stiano razzolando in cantina alla ricerca di vecchi calendari, ma non guardino invece quello appeso al muro, dove sta scritto che mancano meno di 12 mesi al voto e di questo passo il centrodestra è destinato a percentuali da riserva indiana”.
Così Francesco Torselli, consigliere comunale a Firenze per Fratelli d’Italia e tra i promotori regionali del movimento di Giorgia Meloni e Guido Crosetto. “Da mesi ormai – prosegue Torselli – vado ripetendo sempre la stessa cosa: o entro l’estate il centrodestra si sarà chiarito le idee su quali alleanze e su quali tasti far insistere principalmente il proprio programma, per poi partire ad ottobre con un serio percorso partecipato e finalizzato alla scelta dei candidati a sindaco (leggi primarie), oppure il nostro destino sarà quello di sparire o di essere ridotti a mere presenze ‘di bandiera’ nei consigli comunali, Firenze in testa”. “Su Firenze – spiega l’esponente di Fratelli d’Italia – io ho una mia ricetta: costruire un’alleanza, più ampia possibile, tra tutte le forze civiche e politiche che in questi anni hanno dimostrato di avere un’idea di città differente da quella del Sindaco Renzi.
Uno come Renzi, infatti, si batte con le idee, i programmi ed il coinvolgimento dei cittadini nella composizione degli stessi, noncerto con un mese di campagna elettorale dove a parlare sono soprattutto gli slogan”. “Renzi – continua ancora il consigliere comunale – ha realizzato si e no un decimo di quanto aveva promesso, ma ha dimostrato di avere un’idea di città, giusta o sbagliata che sia. Mi chiedo se il centrodestra sia in grado o meno di presentarsi alle elezioni con un’idea alternativa, ma soprattutto mi chiedo se ci sia o meno la volontà della nostra parte politica di costruire questa idea insieme alla gente, coinvolgendo i cittadini nella creazione del programma e soprattutto nella scelta dei candidati.
Se dovessimo arrivare ad una sfida con Matteo Renzi con il solito programma ‘fritto e rifritto’ e con un candidato a sindaco imposto dall’alto dalle solite segreterie di partito, credo proprio che faremmo più bella figura a non presentarci nemmeno”. “Certo – conclude Torselli – se vogliamo costruire un’alleanza credibile e non un ‘sultanato’ servono regole chiare e valide per tutti, a cominciare dai tempi e dal metodo con cui si pensa di scegliere il candidato sindaco. Se qualcuno pensa invece di dettare tempi ed agenda per tutti, rispolverando i vecchi metodi usati in tutte le scorse elezioni, vorrà dire che arriveremo ad un ‘bomba libera tutti’ ed ognuno sarà legittimato a fare le proprie valutazioni.
La gente non chiede ritorni al passato o a vecchi contenitori, e su questo sposo a pieno le considerazioni fatte in questi giorni sulla stampa dall’On. Giorgia Meloni, quando dice che le idee ed il valori della destra italiana non sono assolutamente né morti, né superati, semmai sono superati certi personaggi che li hanno rappresentati per oltre vent’anni e che ormai hanno fatto il loro tempo. E questo vale anche e soprattutto in sede locale: chi guarda al passato è perché non ha idee per il futuro”.